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San Marino guarda l'Italia: non solo cash game ma slot in rete dal 2015

21 agosto 2014 - 09:46

San Marino – Non c'è solo il cash game nella nuova regolamentazione del gioco pubblico adottata dalla Repubblica di San Marino, ma tante altre novità. A partire dal collegamento in rete di tutte le slot machine installate sul territorio, nei pubblici esercizi, oltre a una vera e propria stretta sul settore delle lotterie. Prendendo spunto, e informazioni, dalla realtà della vicina Italia, che del resto rappresenta anche una diretta concorrente dal punto di vista del mercato. Come spiega Andrea Albertini, Presidente dell'Ente di Stato dei Giochi di San Marino – l'organo di vigilanza del settore, che autorizza e controlla gli operatori - che in un'intervista a GiocoNews.it spiega le ragioni di questo intervento e i possibili sviluppi.

Scritto da Alessio Crisantemi
San Marino guarda l'Italia: non solo cash game ma slot in rete dal 2015

Certo i numeri del gioco della Repubblica sono ben diversi da quelli della realtà italiana con il comparto del gioco che produce entrate per circa 3 milioni di euro l'anno, tenendo conto di tutti i prodotti del settore, e delle imposte dirette e indirette. E anche nel settore degli apparecchi da intrattenimento al di fuori della sala “di Stato” della Giochi del Titano, si parla di appena 70 macchine in totale. Ben lontani dalle 400mila slot della Penisola, dunque, ma in un territorio che del resto conta una popolazione di circa 33mila abitanti e 7500 operatori economici: quanto un comune italiano, dunque. Nonostante questo, però, l'attenzione sui giochi a San Marino è sempre stata altissima, tenendo conto della vicinanza con l'Italia e del suo "statuto speciale" che aveva portato, tanti anni fa, all'idea di un casinò. Salvo poi abbandonarla e arrivare a stringere un accordo, nel lontano 1953, con il nostro paese, nel quale la Repubblica si impegnava in senso opposto, cioè rinunciando ad aprire una sala da gioco.

 

L'IPOTESI SCONGIURATA DI UN CASINO' - Ed è proprio questo patto tra Italia e San Marino a tornare di attualità dopo il decreto di regolamentazione sui giochi dello scorso 29 luglio: poiché alcuni, in questa apertura al cash game che sarà possibile solo all'interno della sala di Rovereta, gestita dalla Giochi del Titano (quale concessionario in forma stabile e società partecipata dallo Stato), vederebbero una sorta di “conversione” in casa da gioco, o comunque, una violazione del trattato. Non la pensa così, tuttavia, Albertini: “Riguardo alla compatibilità con il patto italo-sammarinese – spiega – immagino che il governo abbia fatto tutte le opportune valutazioni prima di produrre questo provvedimento, visto che, per quanto ne possa sapere, si è registrata anche un'ampia convergenza nella maggioranza attorno a questo atto. Dal nostro punto di vista, tuttavia, riteniamo che non ci siano problemi di compatibilità visto che l'accordo con l'Italia era espressamente riferito alla nascita di un casinò mentre qui si parla di autorizzare il cash game, cosa ben lontana da una casa di gioco. Leggendo il decreto – spiega – è evidente che i giochi che potranno essere autorizzati in modalità diversa da quella a torneo sono solo i giochi che richiedono abilità: quindi il poker e poco altro. Questo significa che non si potrà avere la roulette, per esempio, che è un gioco di sorte, ed è già evidente la distinzione rispetto a un casinò”.
La ratio della regolamentazione, ribadisce il presidente dell'Ente che sarà chiamato ad attuare il provvedimento con le relative regolamentazioni, è quella di “aumentare la competitività dell'offerta statale di gioco”, cioè attualizzando l'offerta di gioco all'interno della sala di Rovereta, che deve fare i conti con la concorrenza del gioco italiano e con quella delle offerte illegali, e per migliorare “il monitoraggio dell'offerta di gioco sul territorio”.

LA RETE DELLE SLOT - Per questa ultima ragione, in effetti, il decreto interviene anche sul settore degli apparecchi da intrattenimento e su quello delle lotterie. Per quanto riguarda le slot machine, l'intervento dello Stato prevede il collegamento in rete di tutte le macchine entro il 31 dicembre 2014. “Attualmente all'interno della Repubblica si trovano circa 70 apparecchi da intrattenimento che sono gestiti da due operatori. Con il nuovo decreto diventa obbligatoria la connessione alla rete telematica dell'Ente di Stato dei Giochi entro la fine dell'anno: un processo che avevamo già avviato, con una parte delle macchine che sono già state collegate, e che andremo a completare entro i termini previsti. Un passaggio tutt'altro che banale dal punto di vista degli oneri perché a differenza dell'Italia dove gli investimenti sulla rete possono essere facilmente ammortizzati da un'offerta di gioco così ampia, nel nostro caso il numero esiguo di apparecchi quasi non giustifica lo sforzo necessario per l'infrastruttura. Ma nonostante questo, nella logica di controllo del settore, stiamo attuando il collegamento con l'aiuto dei provider locali e questo processo rappresenta senza dubbio un traguardo e un motivo di orgoglio per noi”. La connessione degli apparecchi non sarà dunque come quella italiana e non ci sarà una gara per l'affidamento in concessione del servizio, ma si prevede la creazione di una rete di Stato attraverso gli operatori di telefonia attivi nella Repubblica.

COOPERAZIONE CON ADM PER LE LOTTERIE - I contatti con l'Italia, invece, si stanno avendo per l'altro settore da regolamentare, ovvero quello delle lotterie: ad oggi, nella Repubblica, si possono trovare gli stessi prodotti di gioco offerti in Italia, che non vengono pertanto disciplinati direttamente dall'Ente di Stato dei giochi. Ora però con il decreto l'Ente dovrà intervenire con una regolamentazione e per questa ragione sono già stati avviati i contatti con i Monopoli di Stato italiani per un monitoraggio completo del settore: “Dopo aver abbandonato l'ipotesi, avanzata qualche anno fa, di pensare all'organizzazione di lotterie istantanee o giochi simili a quelli a totalizzatore offerti in Italia, non avendo i numeri necessari a realizzare un investimento di questo tipo, la volontà è quella di regolamentare l'offerta attuale nella stessa logica di monitoraggio e controllo del settore. Ad oggi, in effetti, non abbiamo contezza, come Stato, del numero di tagliandi e di transazioni che vengono fatte dai rivenditori di San Marino che offrono questi prodotti e l'idea è quella di rendere obbligatoria una rendicontazione di queste attività. Per questo abbiamo avviato una collaborazione con i Monopoli di Stato, relativa allo scambio di dati e di informazioni relative all'offerta attuale di lotterie e dei vari operatori in modo da aver ben chiaro il quadro del settore”.

A DICEMBRE IL POKER CASH - Per quanto riguarda la novità più attesa, che è appunto il cash game, si dovrà attendere l'iter di conversione del decreto, che con la ratifica dello scorso 30 luglio è già in vigore a tutti gli effetti ma che dovrà essere formalmente convertito in legge entro i successivi 60 giorni. Prima però ci sarà un passaggio parlamentare con il Segretario di Stato alle finanze che riferirà e con la possibilità per i vari gruppi di avanzare delle proposte emendative. Anche se non si attendono modifiche sostanziali rispetto alla struttura base del provvedimento. Dopodiché, via ai regolamenti: “Stiamo già lavorando, all'interno dell'Ente, per la disciplina del cash game che avrà impatto per lo più sull'offerta di poker all'interno della Giochi del Titano: abbiamo allo studio varie proposte e l'idea è quella di essere pronti per il prossimo dicembre, in modo da poter debuttare con la nuova offerta di gioco già in occasione delle festività natalizie”.

 

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