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L'Italia torna a crescere e può ancora fare scuola nel gioco

04 febbraio 2016 - 10:43

L'Italian briefing andato in scena all'Ice di Londra propone l'Italia come punto di riferimento in Europa e non solo.

Scritto da Alessio Crisantemi
L'Italia torna a crescere e può ancora fare scuola nel gioco

 

Londra - L'Italia può ancora fare scuola nel mondo del gaming. E il 'nostro' modello di regolamentazione è da ritenere ancora oggi un riferimento per gli altri paesi. Anzi. Soprattutto oggi. Sì, perchè i più recenti sviluppi in termini di emersione (da ricordare come nel 2015 il fatturato del gioco online italiano sia crescito del 10 percento grazie allo spostamento di giocatori dalle punto come al circuito lecito) rappresentano proprio il risultato di un approccio che si è rivelato valido e vincente. Sono queste le conclusioni a cui si è giunti ieri in occasione del seminario 'The Italian Briefing' andato in
scena all'Ice di Londra e promosso da GiocoNews.it, con la partecipazione dei Monopoli di Stato e del dirigente del gioco online, Francesco Rodano.

 

“Il settore del gioco online in Italia è un mercato in fase di sviluppo, che, dopo qualche anno in contrazione è tornato a crescere - ha spiegato lo stesso Rodano, dando qualche dato - Lo scorso anno il Ggr del gioco online è stato di 820 milioni di euro, in crescita rispetto al 2014, dopo cinque anni di calo. E ora il 2016 è un anno molto importante per via dell’introduzione della tassa sul margine e la liberalizzazione del palinsesto. Sono condizioni importanti che aiutano ad operare bene in Italia. In questi anni abbiamo dovuto combattere contro il mercato illegale e ora la battaglia sta dando i frutti, tanto che il mercato è in crescita.
 
Con la 'sanatoria', abbiamo portato parte del mercato illegale in quello regolamentato”. Ma il 2016 sarà anche (e soprattutto) l'anno dei rinnovi: “Ci sarà la gara per la gestione del Lotto, quella per il rinnovo delle concessioni delle scommesse e per il gioco online. Per ora è partita la tassa sul margine e il primo 'conto economico' per gli operatori sarà appunto sul margine e non più sulla raccolta”.

Tanti i punti affrontati e approfonditi nel seminario, che ha riscosso grande successo di pubblico riunendo molti operatori interessati al nostro mercato oltre ai rappresentanti di altri regolatori internazionali. Illustrando il caso italiano diventa inevitabile il riferimento alle situazioni più interne e di estrema attualità, come il giro di vite del governo sulla pubblicità dei giochi. Rodano sostiene che si tratta di “una questione delicata perché l’unica arma in più che hanno gli operatori legali rispetto agli illegali è la possibilità di pubblicizzare i propri prodotti. La pubblicità non dovrebbe però essere aggressiva e in questo senso una regolamentazione è senza dubbio positiva. La pubblicità può essere pericolosa e per questo si è lavorato a livello europeo, tanto che la Commissione è arrivata a fornire una raccomandazione. Una sorta di condotta consigliata per gli operatori. In Italia la politica e l’opinione pubblica avrebbero voluto il divieto totale della pubblicità, ma seguendo la raccomandazione Ue, si è capito che è meglio regolamentare responsabilmente. Solo così, secondo me, si può distinguere il legale dall’illegale”.
 
Altro tema affrontato nel dibattito quello della liquidità internazionale: “E' difficile da inserire a livello internazionale ma avrebbe molto impatto soprattutto nel casinò online, nel bingo e nel betting exchange e non solo nel poker online”. Ma anche qui l'Italia potrebbe svolgere un ruolo fondamentale in termini di proposizione e mediazione. E la fiducia concessa al nostro paese anche dagli altri paesi - com'è emerso chiaramente dal seminario - rappresenta un importante punto di partenza anche in questo senso.
 
Una volta tanto, quindi, il nostro paese viene proposto come esempio di successo e come 'best practice' a livello internazionale, per via della regolamentazione. E sarà bene che tali risultati vengano studiati opportunamente anche all'interno della Penisola, provando ad arrivare a una legislazione coerente in modo tale che l'Italia possa essere un esempio per le politiche di gioco in generale e non solo rispetto al mercato online. Visto che un altro tema evidente che emerge tra i padiglioni di Ice, al di là del seminario, è che nonostante le nostre grandi potenzialità, rispetto al gioco fisico esiste un eccesso di incertezza che rischia di compromettere le capacità di investimento di tanti player.
 

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