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Antoja (Euromat): 'Le imprese del gioco si attivino su responsabilità sociale'

12 febbraio 2016 - 11:18

Il numero uno di Euromat sottolinea la necessità che tutte le aziende che operano nel gioco attuino la responsabilità sociale.  

Scritto da Ac
Antoja (Euromat): 'Le imprese del gioco si attivino su responsabilità sociale'

Il presidente di Euromat - la Federazione europea del gioco - Eduardo Antoja, ritiene che "tutte le aziende del settore del gioco dovrebbero avere un piano di Corporate Social Responsibility (Csr) adattato alla realtà giuridica e sociale di ogni giurisdizione, al fine di impegnarsi nella protezione dei cittadini". Lo spagnolo ha illustrato il suo punto di vista in materia di gioco responsabile in occasione del convegno promosso al Museo Marittimo di Barcellona dall'associazione catalana Acencas, dipartimento delle dipendenze.

 

Proprio mentre in Italia, nella capitale, si parlava di gioco, dipendenze e responsabilità, lo stesso argomento veniva affrontato nell'altra penisola, quella spagnola, anche qui con un confronto tra istituzioni e industria.
Nel rapporto presentato dall'organismo catalano emerge che "il 20 percento delle richieste di trattamento per la dipendenza dal gioco rivela un profilo utente sotto i 35 anni e sta prendendo piede al gioco d'azzardo su Internet", ha spiegato il presidente di Acencas, Francesc Perendreu.

Per questo motivo, il presidente ha lanciato un appello a tutti coloro che sono coinvolti nel mondo di gioco, a partire dalle società di gestione, "per promuovere l'istruzione nel gioco nelle famiglie e nelle scuole".
"L'aumento dei giochi 3D, contenuti scaricabili e l'evoluzione della gamification in aziende riesce ad attrarre, trattenere e fidelizzare i clienti. E se ciò si rivela un ottimo contributo per il settore dei videogiochi, per gli sviluppatori e i produttori, è al tempo stesso molto preoccupante per chi si occupa di dipendenze".
Il vice presidente del Forum delle Organizzazioni di utenti audiovisivi del Consiglio della Catalogna (Cac), José Maria Sole, ha accusato il governo per l'assenza di un regolamento fissi i limiti sulla pubblicità del gioco d'azzardo online e ha richiamato alla necessità di una legislazione in materia di pubblicità del gioco d'azzardo che sia obbligatoria.

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