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eSports: in Spagna si studiano misure contro le scommesse illegali

12 maggio 2018 - 09:38

Dopo i casi di combine su eventi di eSports emersi in Asia, la Spagna si interroga sugli strumenti legali a tutela del settore e dei giocatori, di fronte a un business crescente.  

Scritto da Vincenzo Giacometti
eSports: in Spagna si studiano misure contro le scommesse illegali

La Direzione generale del gioco d'azzardo (Dgoj), il regolatore spagnolo del gaming, ha appena chiuso una consultazione pubblica, promossa attraverso il proprio portale web, rivolta ai cittadini e alle associazioni di riferimento, chiedendo di partecipare all'ampliamento del quadro normativo relativo alla regolamentazione della legge sul gioco d'azzardo, includendo tra i nuovi e ulteriori confini del gioco di Stato, anche il fenomeno degli eSports.

Leggendo il testo della consultazione, si comprende come il nuovo standard sia mirato all’introduzione di modifiche alla legge vigente per adattare gli ordini ministeriali al contesto attuale. In particolare, vengono proposti meccanismi per la prevenzione e la lotta alle frodi nelle scommesse su competizioni sportive o altri eventi di vario genere, tra cui, appunto gli eSport. Questa consultazione normativa arriva in un momento in cui la Spagna è diventata un'area strategica per lo sviluppo degli eSport, sempre più in voga. Non è un caso che, di recente, anche il primo evento di livello internazionale disputato in Italia sul videogame “Clash Royal”, ha visto contendersi il titolo finale proprio un team spagnolo (il team Queso), contro gli olandesi del Team Liquid, con decine di migliaia di spettatori che hanno seguito il match in diretta streaming, la maggior parte dei quali ancora dalla Spagna. Ma nella stessa Penisola Iberica, non mancano comunque le iniziative che vedono gli eSports protagonisti: su tutte, la Madrid Games Week, oltre alle tre sedi di altrettante organizzazioni nazionali della League of Legends.

Uno scenario che impone riflessioni, dunque. Ancor più se si aggiunge anche il previsto aumento del volume internazionale di fatturato che ruota attorno al nuovo business, che prevede oltre 23.500 milioni di euro nei prossimi due anni attraverso le scommesse: un quadro più che significativo in termini di benefici economici, ma forse anche troppo, tenendo conto dei recenti fatti di cronaca che hanno portato all’arresto di alcuni giocatori professionisti per la partecipazione al gioco d'azzardo illegale.
 
LICENZE OBBLIGATORIE PER GLI ESPORT - La Direzione generale del gioco spagnola considera le scommesse sugli eventi di eSports come attività di gioco. Pertanto, l'operatore che intende offrirle deve avere una licenza generale di scommesse e una licenza unica associata a quella precedente e specifica per il tipo di scommesse e l'oggetto su cui viene effettuata (sport, equitazione e altro). In particolare, le scommesse sugli eSport rientrano nella categoria "altri" citata nei palinsesti dei bookmaker locali. Attualmente, possono essere richieste scommesse solo per le attività di gioco per le quali i regolamenti di base sono stati precedentemente pubblicati. L'ultima attività di gioco online introdotta dal regolatore, nel 2014, riguarda le slot machine online.
 
IL PROBLEMA DELLA GLOBALITA' - L'arresto di otto persone in Corea del Sud per lo scandalo delle partite truccate sul videogame Starcraft e la violazione delle leggi locali sul gioco d’azzardo, come evidenziato da un articolo dedicato alla materia da Expansion.com, hanno evidenziato il problema della globalità nel settore delle scommesse sugli eSports. L'assenza di un quadro normativo globale non consente di giudicare in maniera coerente ed adeguata gli episodi di illegalità in questo contesto e l’assenza di norme chiare e specifiche non fa altro che aumentare i rischi di diffusione degli illeciti. Per questo è sempre più necessaria l'implementazione di sistemi di controllo, insieme ad un nuovo quadro normativo. Secondo gli esperti, in Spagna, le scommesse dovrebbero avere un organismo di regolamentazione che le convalida. Gli attori e gli investitori del segmento degli eSports devono avere strumenti utili con un unico criterio per quanto riguarda comportamenti vietati e le sanzioni, e le misure per garantire l'integrità dei requisiti minimi di concorrenza e per le verifiche delle competenze da parte di terzi".
 
TRE TIPI DI SCOMMESSE ILLEGALI - Joaquín Muñoz, direttore del dipartimento di nuove tecnologie di Ontier, che ha pubblicato uno studio dedicato agli eSports, è necessario differenziare tre tipi di scommesse illegali: le scommesse fatte su siti web illegali o privi di licenza; la scommessa di articoli digitali, o le scommesse fisse tra giocatori professionisti o dilettanti per trarre profitto da un risultato concordato. Per queste ultime, in particolare, esiste già oggi l’Esic - eSports Integrity Coalition, che prevede l'introduzione di politiche per "garantire l'integrità delle competizioni" e per combattere i potenziali casi di concorsi di abuso.
 
COME SEGNALARE UN SITO WEB ILLEGALE - Secondo la Direzione Generale del gioco, il cittadino che accede a un sito web di gioco illegale, può seguire una procedura per segnalare queste attività o nel caso in cui si renda conto di essere stato frodato. Innanzitutto, può contattare il servizio clienti dell'operatore, presentando un reclamo. In caso di disaccordo con la risposta o nel caso in cui non riceva proprio alcuna replica, entro un mese, può presentare un reclamo contro il suddetto operatore al regolatore del gioco. I fatti che generano il disaccordo devono essere chiariti, attraverso una relazione. Il richiedente può essere qualsiasi persona che partecipa ai giochi online per azioni o omissioni degli operatori del gioco abilitati dallo scopo dello stato, ovvero quelli che ottengono la licenza o l'autorizzazione dello Stato. Il Dgoj concede l'accreditamento "Secure Play" confermando che l'operatore ha una licenza statale e che il gioco è regolamentato, controllato e conforme alla legge.

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