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Francia, Coppolani (Arjel): 'Cresce gioco online, avanti con riforme'

29 giugno 2018 - 10:36

Il presidente dell'Arjel, Charles Coppolani, dà le stime sul gioco online in Francia e chiede più protezione per i giocatori.

Scritto da Redazione
Francia, Coppolani (Arjel): 'Cresce gioco online, avanti con riforme'


"Dopo anni difficili, l'anno 2017 è stato caratterizzato da un significativo miglioramento delle cifre del mercato autorizzato dei giochi online aperti alla concorrenza. Per la prima volta dal 2010 è stato registrato per i tre segmenti di gioco - scommesse sportive, scommesse ippiche, poker - un aumento dell'attività e dei risultati positivi sia sulle scommesse, sul prodotto di gioco lordo e sul numero di account di giocatori attivi".

Lo evidenzia Charles Coppolani, presidente dell'Arjel (autorità di regolamentazione del gioco online in Francia), presentando il rapporto di attività 2017-2018.


"Questi risultati sono incoraggianti: attestano il dinamismo degli operatori autorizzati e rispecchiano l'azione determinata del regolatore. Spetta infatti a quest'ultimo far vivere questo mercato perché è il più protettivo per il giocatore. Questi risultati mostrano anche che la regolamentazione, per quanto sia esigente, non è antitetica alla crescita e al fatturato. Ma questi stessi risultati provocano immediatamente un riflesso di vigilanza; l'equilibrio tra la salute del mercato e la salute del giocatore è un esercizio delicato. Per preservarlo Arjel segue molto attentamente l'evoluzione della spesa media dei giocatori: nel 2017 il suo ammontare si è evoluto poco per raggiungere 343 euro, cioè un aumento del 4,7 percento. Oggi la crescita del mercato è sostanzialmente radicata nel reclutamento di nuovi giocatori. C'è davvero una crescente passione per il gioco d'azzardo. Spinto da innovazioni tecnologiche, il rinnovo dell'offerta di gioco tende ad attrarre una clientela più giovane, intrisa di codici di videogiochi. Questa convergenza e le conseguenti ricadute economiche costituiscono un patrimonio innegabile per questo settore di attività e per il mercato autorizzato in particolare. Ma il rischio di un'ondata concomitante di dipendenza è reale e deve essere contenuto. Dunque la legge del 12 maggio 2010 non ha dato al regolatore, in particolare per quanto riguarda la prevenzione e la protezione dei giocatori, delle capacità d'azione all'altezza delle sfide che ci attendono", ricorda Coppolani.

"Otto anni dopo, è quindi necessaria una riforma importante: la scoperta è stata fatta e le aree di miglioramento sono sul tavolo grazie alla pubblicazione nel dicembre 2017 del rapporto del comitato di valutazione e controllo delle politiche pubbliche sulla valutazione della regolamentazione del denaro e del caso in Francia di Olga Giverney e Régis Juanico. Dopo aver sottolineato le disfunzioni del nostro vecchio modello, gli autori raccomandano di istituire un'unica autorità normativa. Non solo sostengo pienamente queste raccomandazioni ma richiamo l'attenzione sull'urgenza di attuarle. La mia esperienza mi porta ad andare un po' oltre sul contenuto di questa riforma e in particolare in materia di prevenzione di gioco eccessivo e della protezione dei giocatori. Tre condizioni sono essenziali e mi sono mancate per attuare una politica efficace in questo campo durante questi primi quattro anni del mio mandato. A cominciare dalla reattività: il tempo legislativo non è adatto a reagire in tempo reale in un settore in cui i cambiamenti sono molto veloci. Il regolatore deve disporre di un margine di manovra sufficiente, definito in un quadro ben determinato dal legislatore a cui riferisce. Poi il controllo dell'offerta di gioco: è al centro di tutti i rischi legati al gioco d'azzardo e, in particolare, al gioco problematico. Su questo punto il regolatore deve avere, all'interno del quadro definito dal legislatore, la capacità di vietare o modificare offerte troppo pericolose. Infine, la responsabilizzazione degli operatori che sono in prima linea per identificare gli eccessi e intervenire a monte. Sono fiducioso per il futuro. I recenti dibattiti relativi all'attualità sono molto positivi a questo riguardo; in effetti, c'è un consenso sia sull'osservazione che sulla necessità di riformare in profondità il nostro modello", conclude il presidente dell'Arjel.

 

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