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Ice 2019: produttori italiani in cerca di certezze e opportunità

08 febbraio 2019 - 09:38

Alla fiera Ice London 2019 presenti tanti produttori italiani del settore del gioco nonostante la situazione di incertezza che sta vivendo il comparto.

Scritto da Alessio Crisantemi
Ice 2019: produttori italiani in cerca di certezze e opportunità

Londra - Di contenuti ce ne sono sempre molti nelle fiere di settore. E pure la voglia di svilupparli, per i produttori, che del resto non aspettano altro.

Ma ogni volta è sempre una gran fatica, almeno in Italia. In un settore - esattamente come il resto del Paese - sistematicamente in preda all’instabilità e alla schizofrenia normativa, come accade raramente in altri Stati.
 
Dove c’è un approccio molto più pragmatico da parte del Legislatore ma anche della stessa industria. Una differenza che da sempre appare ancora più evidente girando tra i padiglioni della fiera Ice di Londra che si è tenuta dal 5 al 7 febbraio, affollati e frequentati da tantissimi italiani.
 
Anche se quest’anno, in attesa dei dati ufficiali, sembra che la rappresentanza tricolore sia stata molto meno pronunciata. Altro segno evidente della crisi che caratterizza il settore del gioco pubblico italiano.
 
Ad essere presenti, invece, in buon numero, erano i produttori della Penisola, con vari stand che proponevano la manifattura italiana del gaming. Nonostante tutto, verrebbe da dire.
 
Sì, perché la situazione che stanno vivendo le imprese italiane è ancora una volta particolarmente critica.
 
“Anche se abbiamo potuto riprendere le produzioni di nuovi giochi in seguito al ricambio imposto dall’aumento delle tasse e dalla riduzione del payout, la situazione di totale incertezza, a cui si aggiunge l’ormai bassissima marginalità, compromette il processo di sostituzione degli apparecchi”, spiega Danilo Festa, Ad di Nazionale Elettronica.
 
“Senza contare poi - aggiunge - che non abbiamo alcuna prospettiva chiara sul prossimo e immediato futuro visto che oltre a dover cambiare oggi le macchine, i gestori dovranno rifarlo a breve con l’introduzione delle Awp da remoto, il cui debutto è stato fissato dalla legge ma come del resto era già avvenuto cinque anni fa. E tutto questo è insostenibile, come pure sentirsi trattare come delinquenti dal governo che non si preoccupa delle imprese e dei lavoratori del comparto. Come se fossimo figli di un Dio minore”.
 
L’instabilità e l’incertezza è sicuramente il leitmotiv di questa edizione della fiera, per gli operatori italiani. Sia per i presenti che per gli altri che hanno deciso di rimanere a casa. E, forse, lo hanno fatto proprio per questo.
 
Ma dalla crisi dovranno per forza nascere nuove opportunità, secondo Roberto Mazzucato di Mag Elettronica: “Il momento è critico e le difficoltà sono evidenti per tutti. Ma sono convinto che in questo momento dobbiamo necessariamente fare di necessità virtù e razionalizzare la nostra proposta, a tutti i livelli. È evidente che il mercato che abbiamo avuto fino a ieri non può più reggere alle stesse condizioni e questo impone qualche cambiamento. Ma sarà necessaria la collaborazione di tutti, esercenti compresi, visto che il mercato si è ristretto per tutti”.

 

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