skin

La Rosa (BakerMcKenzie): ‘Adv ban, si attendono cambiamenti’

18 luglio 2019 - 13:40

Il legale Rodolfo La Rosa, di BakerMcKenzie, all’iGB Live di Amsterdam illustra i possibili effetti del divieto di pubblicità dei giochi.

Scritto da Mc
La Rosa (BakerMcKenzie): ‘Adv ban, si attendono cambiamenti’

Amsterdam - Cosa dobbiamo attenderci per il futuro rispetto al divieto di pubblicità dei giochi? È una delle domande più gettonate tra quelle emerse nel dibattito di GiocoNews.it all’iGB Live di Amsterdam oggi, 18 luglio.


A dare alcune risposte è il legale Rodolfo La Rosa, di BakerMcKenzie, secondo il quale ci sono tre effetti che sono da ritenere realizzabili e auspicabili. “Un primo effetto che aspetto di poter osservare nei prossimi mesi è la creazione di un nuovo paradigma a cui poter far riferimento per gli operatori, quindi la definizione di nuovi standard e di best practices da seguire dopo un primo periodo di assestamento.

L’altro aspetto è quello di un aggiornamento ulteriore da parte dell’Autorità garante delle comunicazioni che nelle Linee guida aveva già espresso la possibilità di tornare sull’argomento con degli eventuali aggiornamenti sulle interpretazioni delle norme. Il terzo effetto che mi aspetto, essendo un vero ottimista, è quello di arrivare a una riforma totale del comparto del gioco, magari da parte del Governo, che possa risolvere tutti i punti critici che riguardano il settore, ivi compreso anche quello della pubblicità. Del resto il Governo aveva annunciato proprio con il decreto Dignità una riforma generale del settore da compiere entro lo scorso febbraio e anche se non se ne è più sentito parlare è lecito attendersi che prima o poi questa riforma verrà effettivamente compiuta. E chissà che non possa avvenire già nei prossimi mesi, magari anche attraverso la prossima manovra economica”.
 

“Il punto chiave è la differenziazione tra ciò che può riguardare la comunicazione commerciale e quella che è una comunicazione che vuole solo informare. Per farla breve, uno degli elementi era di cercare di stabilire un bilancio tra il bisogno di proteggere i consumatori e di evitare, combattere la ludopatia. Ma d'altra parte c'era quello di permettere agli operatori con licenza di gestire i loro affari e di svolgere anche i loro diritti costituzionali, europei ma anche contrattuali, se guardiamo alla concessione come a un accordo con l'autorità italiana. Quindi, da una parte lo scopo è permettere ai giocatori di identificare adeguatamente l'offerta che vorrebbero acquistare e giocare ed essere informati di tutti i relativi temrini e condizioni ma, d'altra parte, c'è quello di evitare che un giocatore sia soggetto ad azioni al di sopra dell'intenzione. Un modo per guardare ciò è come la comunicazione arriva al giocatore dopo la sua decisione, anche potenziale, di aderire al gioco è qualcosa a cui si può guardare come potenzialmente informativa, perchè il giocatore è già sul sito dell'operatore, è già sul sito dell'affiliato, e si è già iscritto a una newsletter per essere informato di alcune caratteristiche del gioco. Quindi, la comunicazione che arriva a lui può essere vista come informativa nella sua natura. Mentre se il giocatore è su un sito generale, è un sito di sport o cammina solo per strada e riceve un invito a giocare o agire, questo dovrebbe essere sicuramente visto come una promozione. Solo per competare questa introduzione, credo che l'esenzione che l'autorità ha introdotto sulla natura del contenuto della comunicazione dovrebbe essere rivista caso per caso, anche vedendo il contesto, il contenuto della comunicazione. I colori, le dinamiche della comunicazione dovrebbero essere stabiliti caso per caso”.
La Rosa osserva inoltre che “non tutti i siti o l'online che vogliono condividere contenuti possono essere considerati stampa specializzata, perchè dovete essere registrati, dovete avere una persona responsabile registrata e incaricata al registro specifico del tribunale e delle corti italiane. Quindi, non tutti i giornali o siti online che presumibilmente forniscono contenuti o notizie possono essere visti come stampa specializzata. E ora è più interessante vedere come gli operatori gestiranno ciò.”

 

Articoli correlati