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Spagna, Fejar: 'In crescita minori con problemi di gioco patologico'

11 settembre 2019 - 15:52

Secondo Fejar, la Federazione spagnola dei giocatori d'azzardo riabilitati, cresce il numero dei minori con problemi di gioco patologico, urge investire su prevenzione.

Scritto da Redazione
Spagna, Fejar: 'In crescita minori con problemi di gioco patologico'

Età media fra i 18 e i 25 anni, ma anche inferiore, con una predilezione per le scommesse sportive e il poker online.

È l'identikit del giocatore patologico “tipo” secondo Fejar, la Federazione spagnola dei giocatori d'azzardo riabilitati, che mette in guardia sul coinvolgimento dei minori nel gioco.

Juan Lamas, direttore tecnico della federazione, assicura che se qualche anno fa il giocatore patologico era principalmente un uomo sposato tra 35 e 45 anni, ora l'età si sta abbassando sensibilmente. "È anche importante aumentare il numero di consultazioni delle famiglie a tale proposito visto che, nonostante sia vietato giocare o scommettere legalmente fino al compimento dei 18 anni, i minorenni riescono a giocare e, in molti casi, diventano preda di disturbi del gioco”.

 

Come indicato dalla Guida clinica “Gioventù e giochi online”, preparata da Fejar e finanziata dal ministero della Sanità, i meccanismi attraverso i quali gli operatori di giochi online possono controllare che chiunque stia giocando sia maggiorenne "sono ancora insufficienti". Qualsiasi minore potrebbe usurpare l'identità, ad esempio, di uno dei suoi genitori, con i dati di una carta di credito.
 
 
SCOMMESSE E POKER ONLINE - Non esistono studi conclusivi sulla dipendenza dei minori dal gioco, tuttavia, da Fejar insistono sul fatto che i giocatori patologici sono sempre più giovani e, a differenza di quanto accaduto dieci anni fa – quando il 75 percento dei casi mostrava una dipendenza dalle slot machine, oppure dai gratta e vinci e dal Totocalcio nazionale (la Quiniela) - oggi i più giovani sono sedotti dalle scommesse sportive e dal poker in modalità online.
Ci sono diverse ragioni che spiegano questa prima dipendenza. La regolamentazione del gioco online in Spagna è entrata in vigore con la legge 13 del 2011. A partire da quella data, come indicato nella Guida "Gioventù e giochi online", numerose strategie pubblicitarie sono state incoraggiate attraverso diversi canali di comunicazione e social network.
 
 
 
IN CERCA DI AIUTO – “Tra il 2012 e il 2015, c'è stata una maggiore crescita di giovani in cerca di aiuto per uscire dalla dipendenza dal gioco”, sottolinea Juan Lamas. Nel 2015, i minori di 26 anni rappresentavano il 16 percento dei nuovi arrivati, mentre prima della legalizzazione la percentuale era appena del 3,8 percento”.
Per Guillermo Ponce, uno psichiatra specializzato in dipendenze, "la Spagna ha il più alto tasso di giovani ludopati (tra i 14 e i 21 anni) in tutta Europa". Spiega poi che i giovani hanno molta familiarità con l'uso delle tecnologie digitali, il che le espone in modo massiccio a diversi servizi di gioco. "Numerosi studi hanno già indicato che la prevalenza tra gli adolescenti di comportamenti di gioco problematici è almeno il doppio di quella degli adulti". Secondo lo studioso “a queste età c'è una maggiore dipendenza dal riconoscimento sociale in gruppi di uguali, il che determinerebbe un rischio speciale in coloro che sono sottoposti a determinate pratiche, come il gioco o l'uso di sostanze".
Per Lamas “inoltre lo Stato dovrebbe anche assumersi una parte della responsabilità dei costi di sanità pubblica per recuperare i giovani giocatori compulsivi. “In Spagna, l'1 percento della popolazione gioca in modo patologico – circa 400mila persone – e a questo dobbiamo aggiungere il disturbo che genera nella famiglia, il che significa che alla fine colpisce il 2,5 percento della popolazione, un milione di persone, che è una cifra non trascurabile", dice Lamas.
 
 
LA PREVENZIONE - In questo senso, e per evitare che queste cifre aumentino, il direttore tecnico di Fejar sottolinea che è necessaria una regolamentazione della pubblicità, che il gioco venga considerato un problema di salute pubblica, e che vengano prese misure di prevenzione specialmente per le più vulnerabili come i giovani e l'infanzia.
Infine Juan Lamas sottolinea che quando un giovane diventa un giocatore patologico, i genitori non possono essere incolpati. “Esiste una responsabilità condivisa tra famiglia e amministrazione. I genitori non possono combattere per se stessi contro i meccanismi dell'amministrazione. Tutto ciò che possono fare è informare i propri figli dei rischi connessi all'avvio di questo tipo di pratiche progettate proprio per attrarre il loro consumo in occasioni successive", conclude.
 

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