skin

Dragicevic (BetBuddy): ‘Intelligenza artificiale salvezza per il gaming’

24 ottobre 2019 - 09:48

Al Responsability in Gaming, in corso di svolgimento a Bruxelles è intervenuto Simo Dragicevic, Ceo di BetBuddy su intelligenza artificiale applicata al gaming.

Scritto da Ac
Dragicevic (BetBuddy): ‘Intelligenza artificiale salvezza per il gaming’

Bruxelles - Come potrebbe essere una strategia di intelligenza artificiale in grado di "salvare" il settore del gioco?

A rispondere alla domanda è Simo Dragicevic, Ceo di BetBuddy, società del gruppo Playtech specializzata in sistemi di intelligenza artificiale applicata al gaming, intervenendo al Responsability in Gaming, in corso di svolgimento a Bruxelles.

L’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale nel gaming porta a numerosi e importanti benefici – spiega Dragicevic – in primo luogo l’investimento in questo tipo di tecnologie permette di raggiungere ed offrire un gioco più sicuro e in grado di proteggere i soggetti più vulnerabili. Inoltre consente di rendere più facilmente usabili e comprensibili molte applicazioni utilizzate all’interno dei processi aziendali. Lo sviluppo di soluzioni di questo tipo consente inoltre di migliorare le capacità del personale e le competenze”.
 
Secondo l’amministratore delegato di BetBuddy, dunque, “oltre a poter essere usata per l'intrattenimento, l’intelligenza artificiale permette anche di cambiare i prodotti più a rischio dipendenza, in quanto permette di essere e rimanere scientificamente affidabili e valutare continuamente il comportamento e le attitudini dei giocatori, intervenendo in tempo reale con misure specifiche e mirate al singolo caso”.
 
Per poter ottenere tali risultati, tuttavia, “è necessario adottare un approccio aperto e mirato alla comprensione totale dei fenomeni, essendo preparati anche a prendere atto di eventuali punti ciechi raggiunti conducendo questo tipo di analisi o anche eventuali insuccessi dell’intelligenza artificiale. Evitando soprattutto di creare o rafforzare i pregiudizi, che già sono fin troppo diffusi nei confronti di questo settore”.
 

Articoli correlati