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Spagna, operatori del gioco: 'Sì a registro di autoesclusione unico'

23 settembre 2020 - 09:15

Governo spagnolo al lavoro per un registro di autoesclusione unico per i giocatori, gli operatori chiedono un Piano di prevenzione e gioco responsabile guidato da tutti gli attori coinvolti.

Scritto da Redazione
Spagna, operatori del gioco: 'Sì a registro di autoesclusione unico'

Prosegue la strategia del Governo e dell'industria del gioco spagnoli per il contrasto al Gap.

In attesa dell'entrata in vigore del divieto di pubblicità ad ottobre, sulle orme dell'Italia, il Consejo de políticas del juego presieduto dal ministro del Consumo, Alberto Garzón, ha approvato i regolamenti sui registri di autoesclusione e sull'interconnessione tra tali registri.

Questo accordo obbliga le autorità statali e regionali a elaborare una proposta di approccio comune entro quattro mesi dall'interno della Commissione di settore e ad attuare gli sviluppi tecnologici necessari per l'interazione automatizzata dei diversi sistemi informativi dei registri.

Questa decisione evita che le differenze esistenti tra i registri di autoesclusione statali e delle comunità autonome si riducano a danno dei cittadini.
 
In questo modo, il governo centrale, le Comunità autonome e le città di Ceuta e Melilla si stanno muovendo verso un coordinamento totale nella protezione delle persone con disturbi del gioco e delle loro famiglie. L'accordo raggiunto ha avuto il sostegno di tutte le Comunità autonome, ad eccezione del voto contro la Catalogna e delle astensioni dei Paesi Baschi e della Comunità Valenciana.
 
Oltre a questo, è stato approvato all'unanimità un accordo per formalizzare, nel Regolamento per l'organizzazione e il funzionamento del Consejo de políticas del juego, la nuova struttura organizzativa dell'Amministrazione generale dello Stato in detto Consiglio.
 
Alejandro Landaluce, Ceo di Cejuego, associazione che riunisce i  concessionari di gioco, commenta così le ultime novità: “Plaudiamo a questo tipo di scelte il cui obiettivo è focalizzato sulla protezione delle persone in situazioni di vulnerabilità. In effetti, da tempo abbiamo fatto questa proposta a diversi partiti politici, e più precisamente, al ministro del Consumo nella nostra prima riunione mesi fa.
Il settore comprende che questo tipo di misure facilita il controllo e garantisce la sicurezza dei più vulnerabili, quindi si è messo a disposizione dell'amministrazione e dell'autorità di regolamentazione per eseguirne l'attuazione”.
 
D'altra parte, per Cejuego tale misura, come tante altre, dovrebbe coesistere con un Piano di prevenzione e gioco responsabile promosso dal Ministero e con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, sia delle stesse società di gioco, pubbliche e private, sia delle associazioni che lavorano con la minoranza di persone per le quali il gioco è un problema.
 
Landaluce quindi rimarca: “Il settore non può ignorare la situazione degli utenti, è nostra responsabilità prendercene cura e tutelarli. In questo senso le aziende del settore possono fare un ottimo lavoro poiché la nostra conoscenza dell'attività e il contatto diretto con i giocatori ci permette di individuare quei comportamenti scorretti che possono portare ad un problema di dipendenza patologica. Questo è qualcosa che già accade con alcuni dei nostri vicini europei, come il Regno Unito, dove le società di gioco già collaborano con associazioni di riabilitazione condividendo le loro conoscenze e anticipando comportamenti inappropriati".
 
Cejuego evidenzia ancora una volta che il gioco in Spagna è un'opzione di svago e intrattenimento, in modo libero e sano, motivo per cui gli operatori del comparto, pubblici e privati, devono lavorare per rilevare comportamenti inappropriati e garantire la protezione di un'attività standardizzato.
 

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