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Covid-19: ecco il quadro europeo del gaming, con chiusure fino a gennaio

16 novembre 2020 - 15:36

Sale giochi, bar, casinò e centri di gioco in tutta Europa sono nella morsa di un blocco questa settimana.

Scritto da Redazione
Covid-19: ecco il quadro europeo del gaming, con chiusure fino a gennaio


Il coprifuoco e i blocchi parziali o completi hanno costretto le sale slot, vlt e tutti i tipi di macchine da divertimento a chiudere i battenti in tutta Europa, lasciando gli operatori del comparto dell'intero continente ad affrontare ulteriori perdite. Dopo l'Italia che – ancora una volta – è stata tra le prime nazioni a bloccare in primissima istanza proprio le attività di gioco, anche l'Austria è attualmente bloccata a livello nazionale da almeno due settimane. La Svezia ha già detto ai suoi cittadini di non contemplare un Natale in famiglia; mentre i quattro paesi del Regno Unito variano in termini di impatto dal blocco nazionale dell'Inghilterra ai diversi livelli di restrizioni in Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Mentre la Grecia ha un coprifuoco totale che ha persino chiuso le scuole.

Anche in Portogallo il coprifuoco è stato esteso e centinaia di impiegati di bar e ristoranti hanno manifestato nel centro di Lisbona contro la chiusura delle attività, mentre in Germania resta il blocco parziale. In Francia il paese sta entrando nella sua seconda settimana di lockdown, mentre la Spagna ha uno stato di emergenza nazionale con l'intera popolazione costretta a rimanere a casa tranne che per acquistare cibo o medicine (analogamente a quanto avvenuto in Italia in primavera) e anche qui ci sono state manifestazioni nelle città da parte di lavoratori del settore dell'ospitalità che chiedevano il sostegno del governo.

Il Belgio ha chiuso tutto fino a metà dicembre e nei Paesi Bassi tutto deve chiudere entro le 20, ma le sale giochi e i casinò sono completamente chiusi, insieme ad altre destinazioni per il tempo libero. Anche l'industria dell'ospitalità e dell'intrattenimento della Repubblica Ceca viene interrotta e l'industria dei bar, dei ristoranti e dei divertimenti è chiusa – addirittura - fino al 2 gennaio.

La stessa storia arriva dall'Irlanda e dalla Norvegia, mentre la Turchia, uno dei paesi che sembra aver gestito il coronavirus meglio degli altri, ha ancora il coprifuoco delle attività relativa al settore delle ospitalità fissato alle 22.

 

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