skin

L'ippica al palo: viaggio tra gli ippodromi ancora chiusi o in gravi difficoltà

04 maggio 2013 - 09:41

Ippodromi ancora chiusi o che stentano a ripartire. È questa la fotografia dell’ippica italiana che, oltre alla crisi nazionale, vede la difficoltà delle singole strutture. A Merano, ad esempio, il processo che prevede il passaggio dalla nuova alla vecchia società di gestione si è ingessato, facendo perdere già due giornate di corse. Di mezzo ci sono la Merano Maia che è in liquidazione e il passaggio alla nuova società (Merano Galoppo) che sarebbe disposta a subentrare. Il tribunale ha però rigettato la proposta di risoluzione del contratto tra vecchia gestione e Comune (proprietario della Reale, ovvero dell’impianto e della struttura dove sorge l’ippodromo) e con ciò, di fatto, ha bloccato l’assegnazione della gestione alla nuova società. Nel frattempo, il liquidatore ha portato davanti al collegio di giudici una nuova proposta in cui il Comune offre 360mila euro per acquistare i beni strumentali dalla vecchia gestione (fotofinish, cavi, gabbie, etc). La giornata di domenica è per ovvie ragioni temporali ormai sfumata. E anche per la seconda giornata di corse le sorti sono le stesse. Ora si punta a salvare la terza. Quindi si aspetta l’ok del tribunale, il passaggio in Consiglio Comunale e se la nuova società è ancora disponibile a prendere le redini di questo ippodromo, visto che ha perso già due giornate.

Scritto da Sara


LIVORNO - All’ippodromo di Livorno la situazione resta ancora precaria. I lavoratori sono in attesa di incontrare il sindaco per sapere se ci sono novità, anche perché si rischia che a metà giugno l’ippodromo non riesca a ripartire. Anche perché i tempi sono ormai molto ristretti.


IL CASO IPPODROMI E CITTA’ - Intanto il 4 aprile scorso il Tribunale di Napoli ha emesso la sentenza con cui si dichiara il fallimento della società Ippodromi e Città, che fino al maggio del 2008 ha gestito gli ippodromi di Napoli, Firenze e Tor di Valle. Il tribunale ha poi nominato quale giudice delegato la dottoressa Livia De Gennaro e quali curatori fallimentari il dottor Achille Coppola e l’avvocato Sabino Rascio.

Articoli correlati