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Coordinamento Ippodromi: "Nell'ippica non esistono imprenditori"

11 marzo 2014 - 09:16

Nell’ippica non esistono imprenditori nel significato proprio del termine, ovvero chi opera nel libero mercato, titolare di un'azienda nelle forme giuridiche previste dal nostro ordinamento e che i suoi guadagni derivano dal mercato e non dalla vincita di premi messi al traguardo dallo Stato, ma appassionate persone (i proprietari), tanti validi professionisti (allenatori, fantini e guidatori), imprenditori agricoli (allevatori) e società di gestione degli ippodromi.

Scritto da Redazione
Coordinamento Ippodromi: "Nell'ippica non esistono imprenditori"

Su questi quattro assi: allevatori, proprietari, professionisti e ippodromi si basa il sistema ippico in Italia e nel mondo e infatti tutti sono presenti nel Comité strategique francese dove, appunto, non abbiamo mai trovato neppure una volta citata la parola imprenditore ippico, così come non l’abbiamo trovata nel testo della Delega Fiscale che ‘promuove’ la Lega Ippica che, infatti e non a caso, è un soggetto no- profit. Altro che privatizzazione”. È quanto afferma il presidente del Coordinamento ippodromi, Attilio D’Alesio, alla luce del dibattito sulla necessità di privatizzare l’ippica italiana, venuto fuori proprio dalla riforma contenuta nella Delega Fiscale. Secondo D’Alesio, ad esempio, le società di corse “senz'altro aziende private in larga misura Spa ed Srl, anche loro, comunque non operanti nel libero mercato, ma titolari di una convenzione pubblica, tanto che i loro corrispettivi sono in larga misura predeterminati e non dipendono dal mercato, ma sono messi a disposizione dallo Stato nel bilancio del Mipaaf”.

 

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