"Si salvi il Caprilli": l'appello dell'ex direttore D'Alesio ai candidati sindaci di Livorno
Il rilancio dell’ippodromo Caprilli di Livorno è ancora in attesa di una decisione. Verrà affidato o meno alla società Alfea? Per ora tutto tace sia dal Comune che dalla società che gestisce l’ippodromo di Pisa.
Scritto da Sm
Secondo il presidente del Coordinamento Ippodromi, Attilio D’Alesio, ex direttore dell’ippodromo livornese e Assessore allo sport dal 2004 al 2009, il rilancio potrebbe essere realizzato affidandone la gestione a una nuova società, no profit. “Fra venti giorni a Livorno si vota e vorrei sottoporre alla nuova amministrazione il progetto di rilancio del Caprilli. L’ippodromo era gestito da una società partecipata dal Comune che nel 2010 ha assunto il cento per cento della proprietà decidendo poi di metterla in liquidazione. La prima cosa da fare, dunque, è liquidare in modo definitivo la Labronica e da lì ripartire”.
IL PROGETTO - Nel progetto di D’Alesio, presentato già un anno fa, c’è la volontà di costituire un’Ati, ovvero un’associazione temporanea di impresa, che dovrebbe essere formata da tre o quattro fra soggetti imprenditoriali e no profit in grado di assumere la gestione dell’impianto. “L’ippodromo viene liberato dalla presenza di cavalli (rimasti purtroppo in pochi) ed operatori. In linea con quanto già fatto in altri ippodromi nazionali: Montecatini,Firenze, Milano. Viene ripresa la gestione dei bar e ristorante assunta direttamente dalla Ati. Viene mantenuta la presenza della agenzia ippica confermando il canone annuo di 65.000 euro. Viene definito un nuovo calendario che preveda 32 giornate distribuite opportunamente in luglio, agosto, settembre ed ottobre (otto al mese ). Tutto il personale viene assunto e viene definito con accordo aziendale un contratto di solidarietà ( già presente a Torino e Pisa). Disponibilità da parte del personale a coprire tutti turni nei servizi necessari, corse comprese. Verifica dopo un anno”, afferma D’Alesio.
Inoltre, attraverso l’associazione la Caprillina, “potrebbero essere fatti eventi culturali, musicali e teatrali”, aggiunge D’Alesio.
Questo progetto è già all'attenzione di tutti i candidati Sindaci e “si spera che possa essere apprezzato dalla prossima amministrazione comunale proprietaria dell'area, per poter rilanciare il Caprilli , aperto nel 1894 e mantenere così in vita quella grande tradizione che rappresenta una parte importante della storia di Livorno. La città non può perdere il Caprilli”, conclude d'Alesio.