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Ippodromo Caprilli: Comune replica ad Alfea e D'Alesio

30 maggio 2014 - 09:53

Non si è fatta attendere molto la risposta dell’amministrazione comunale di Livorno alle dichiarazioni rese dal presidente di Alfea Spa, Bracci Torsi e dell’ex direttore dell’ippodromo Caprilli, Attilio D’Alesio sul nuovo bando di gara per la gestione dell’impianto ippico.

Scritto da Sara
Ippodromo Caprilli: Comune replica ad Alfea e D'Alesio

 

“Prendiamo atto della decisione di Alfea Spa di ricorrere al Tar per tentare di bloccare la manifestazione di interesse pubblicata dal Comune a seguito della decadenza di Alfea Spa dall’aggiudicazione provvisoria dell’impianto. In quella sede, non mancheremo di dare atto ed illustrare tutte le vicende e le motivazioni che hanno reso inevitabile la decadenza di Alfea Spa dall’aggiudicazione provvisoria dell’Ippodromo Caprilli; vicende significative che il dottor Bracci Torsi omette di richiamare, e che, contrariamente quanto prospettato da Alfea Spa, dimostrano come il Comune di Livorno abbia fatto tutto il possibile per arrivare alla stipula della convenzione e garantire con ciò non solo l’occupazione di una parte dei lavoratori della Labronica Corse Cavalli in liquidazione, ma anche la prosecuzione dell’attività ippica e la piena valorizzazione del comparto.  La volontà dell’Amministrazione Comunale di dare attuazione all’accordo raggiunto con Alfea è del resto attestato, non già da non meglio definite “telefonate giornaliere”, bensì, dalla numerosa corrispondenza intercorsa e dai numerosi incontri avuti dalle parti, e dai tecnici rispettivamente incaricati”, affermano dal Comune.

Tali documenti “attestano come entrambe le parti – ed entrambe con spirito di collaborazione, buona fede e correttezza – abbiano in questi anni e sino al mese scorso tentato di risolvere le questioni ed i problemi insorti successivamente all’aggiudicazione provvisoria; problemi che non sono mai stati imputabili al Comune di Livorno, ma in relazione ai quali il Comune si è sempre dichiarato disponibile a collaborare per l’individuazione della soluzione. Non è certo imputabile al Comune la mancata sottoscrizione di un nuovo accordo sindacale richiesto da Alfea Spa finalizzato ad ottenere la rinuncia del lavoratori a far valere ogni diritto nei confronti di Alfea Spa alla prosecuzione del rapporto e/o al mantenimento del trattamento economico e giuridico di cui godevano alle dipendenze di Labronica ed è risibile che Alfea Spa imputi a Labronica la responsabilità  di aver fatto “decadere” il precedente accordo sindacale per avere essa gestito le corse  nel 2013. Ricorderemo nelle sedi opportune che Alfea S.pa. si rifiutò nel 2013 di sottoscrivere la convenzione (e dunque di gestire le corse) in assenza di un ulteriore atto sindacale, al quale i lavoratori si erano dichiarati indisponibili. Ricordiamo poi che nello scorso aprile le organizzazioni sindacali e le RSU dei dipendenti della Laboronica Corse Cavalli in liquidazione hanno formalmente trasmesso all’Amministrazione  copia dell’accordo sindacale sottoscritto da Alfea Spa per il ricorso ai contratti di solidarietà anche per l’anno 2014 e nel quale Alfea Spa attestava di versare in situazione di crisi economico finanziaria. Ebbene, a seguito di ciò, il Comune di Livorno ha richiesto chiarimenti al Alfea Spa circa la sostenibilità, per la società, degli impegni assunti in sede di offerta, con riferimento alla garanzia non solo dei livelli occupazionali, ma anche  della valorizzazione della struttura che il Comune si apprestava ad affidare per il periodo di 30 anni. Ciò, attraverso la presentazione di un piano economico finanziario. A tale richiesta di chiarimenti (illustrata anche nel corso di un incontro alla presenza dei tecnici di Alfea e reiteratamente rivolta alla società ), Alfea Spa si è limitata a rispondere che non riteneva doveroso fornire alcun elemento di conoscenza in tal senso, non avendo l’Amministrazione in precedenza  avanzato tale richiesta. Ma perché, anziché rispondere in tal modo, Alfea S.pa. non ha illustrato il piano in forza del quale la società si proponeva di ‘fare di Pisa e Livorno il terzo polo del galoppo italiano’, così come dichiarato dal dottor Bracci Torsi? Infine, si rileva che le condizioni dell’impianto non fossero note al momento in cui Alfea S.p.a è stata formalmente invitata dal Comune di Livorno ad inviare la documentazione necessaria per la stipula della convenzione ed alla sottoscrizione della stessa, erano uguali a quelle in cui, lo scorso anno e nell’identico periodo, versava la struttura e che ciò non ha affatto impedito che nel 2013 la Commissione inviata dal Ministero per verificare l’idoneità dell’impianto, certificasse tale idoneità, consentendo lo svolgimento delle corse Di difficile comprensione risultano, infine, alcune dichiarazioni del signor D’Alesio relative alla manifestazione di interesse. Il Comune di Livorno ha deciso di esperire un tentativo di affidare temporaneamente  (e cioè per un periodo compreso tra 2  e 4 anni) la struttura al fine di garantire la prosecuzione dell’attività ippica, l’occupazione degli ex lavoratori della Labronica Corse Cavalli in liquidazione, ancora privi di concrete prospettive occupazionali,gli introiti per la Labronica Corse Cavalli derivanti dal Ministero e che presuppongono lo svolgimento  delle corse per la stagione 2013; per garantire, infine che la prossima Amministrazione  possa, in condizioni non emergenziali, valutare adeguatamente le prospettive ed i contenuti di una concessione di più lunga durata, e pubblicare il relativo bando. Quali ragioni di opportunità dovrebbero precludere una tale iniziativa? Sulle asserite ‘criticità’ della manifestazione di interesse, il Comune ha formalmente fornito i chiarimenti richiesti dal signor D’Alesio con una nota di risposta pubblicata sul sito del Comune, a beneficio non solo del richiedente ma anche di tutti gli interessati a partecipare”, conclude l’amministrazione.

 

LA LETTERA DELLA CAPRILLINA AL COMUNE - Intanto lo Studio legale De Luca, su mandato della Fondazione La Caprillina, ha inviato al Comune formale diffida dall'espletare la gara e di provvedere in via preliminare alla sospensione del procedimento in corso, comunque alla integrazione e modifica del bando, in maniera tale da tenere conto delle osservazioni svolte.

Secondo il legale si osserva "un approccio del tutto inadeguato all'importanza dell'attività regolamentare, con conseguente rischio di insufficiente acquisizione di dati attendibili e della stessa possibilità di ricostituzione di un ippodromo determinante per il comune". 

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