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Ippica, D'Alesio scrive a Lattuca: "Non trasformare gli ippodromi in luoghi di gioco"

26 settembre 2014 - 09:06

Con grande piacere abbiamo letto l'intervento molto interessante ed appassionato dell'On.le Lattuca (PD), che giustamente sollecita i due ministeri dell'Agricoltura e delle Finanze a mettere mano, essendo trascorsi invano oltre sei mesi, al decreto attuativo previsto dall'art 14 della delega fiscale che dovrebbe istituire il soggetto no- profit denominato Lega Ippica. Con queste parole, il presidente del Coordinamento ippodromi, Attilio D'Alesio, commenta la richiesta di Lattuca di accelerare i tempi della riforma del settore ippico italiano prevista appunto dalla delega fiscale.

Scritto da Redazione GiocoNews
Ippica, D'Alesio scrive a Lattuca: "Non trasformare gli ippodromi in luoghi di gioco"

 


"Il Coordinamento Ippodromi si associa alle sue richieste ed alle sue preoccupazioni ed infatti da tempo richiede il confronto (annunciato ma mai avuto)  tra i suddetti ministeri e la filiera tutta: allevatori, proprietari, professionisti ed Ippodromi, al fine di poter dare il nostro contributo alla migliore stesura del sopra citato decreto", prosegue D'Alesio.


"L'unica cosa che non condividiamo, in alcun modo, è l'opinione dell'onorevole Lattuca quando ipotizza di trasformare gli ippodromi italiani, di cui oltre l'80% di proprietà dei Comuni, in 'luoghi da gioco', affermando che 'gli ippodromi sono luoghi deputati al gioco'. Questa, caro onorevole,  non e' la via per salvare l'ippica, anzi. Gli ippodromi sono dei  bellissimi 'teatri' dove si svolge il più grande ed antico spettacolo sportivo che vede protagonista il cavallo. Cerchiamo di tutelare la loro storia ed i loro valori perché sono aree preziose che devono rimanere aperte ai giovani, alle famiglie, agli appassionati ,dove passare bellissimi pomeriggi e serate", rimarca il presidente del Coordimanento ippodromi.


"Provi a domandare ai sindaci, onorevole le Lattuca, cosa ne pensano di trasformare i loro ippodromi in casinò: penso che riceverà tante risposte negative. E per quanto ci riguarda siamo pronti ad incontrarlo e spiegargli meglio, come peraltro abbiamo fatto sia alla Camera che al Senato, che quella ipotesi non è assolutamente compatibile con il rilancio dell'ippica nazionale.

 

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