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Napoli, scommesse ippiche: calo provinciale del 30 percento

19 settembre 2016 - 10:12

Le scommesse ippiche napoletane continuano a risentire dell'ordinanza sui limiti orari con un calo medio su base provinciale del 30 percento.

Scritto da Sm
Napoli, scommesse ippiche: calo provinciale del 30 percento

“Il dato rilevato negli ultimi quindi giorni mostra circa il 30 percento in meno di raccolta delle scommesse ippiche nella provincia di Napoli”. È quanto rivela a Gioconews.it Aldo Migliaccio, operatore esperto di ippica e che opera nel territorio.

 

“Questo dato è influenzato dal fatto che nel comune di Napoli non si gioca più sull'ippica a causa dell'ordinanza oraria voluta dal sindaco De Magistris. Il divieto di scommesse ippiche in città incide su tutta la raccolta della provincia , il dato del comune di Napoli si inserisce nella media provinciale e si ha così un abbattimento complessivo del trenta percento circa”.

Ma perchè questo calo nelle agenzie scommesse? “Non si gioca proprio più perchè i gestore delle agenzia di scommesse dovrebbero preparare l'area dedicata all'ippica, operazione per la quale ci si impiega circa un'ora, e poi chiudere l'agenzia alle 12.00 e alla riapertura (18.00) sperare che qualche giocatore giochi le ultime corse residue rimaste ancora aperte. Questo è paradossale e vista la situazione di crisi che il regolamento ha creato , nessuno prepara più l'agenzia per offrire al pubblico le scommesse ippiche”.

Quali sono le conseguenze per l'ippodromo di Agnano? “Al primo ippodromo italiano per scommesse sul trotto è inibita la raccolta cittadina e questo inciderà anche sulla classificazione dell'ippodromo per il 2017, che sarà determinata dai dati del 2016, con il rischio di perdere una parte rilevante della sovvenzione che oggi consente a mala pena il pareggio di bilancio”.

Per quanto riguarda la richiesta che avete fatto di applicare l'ordinanza nei confronti di tutti gli esercizi che vendono giochi leciti e quindi anche nei confronti degli operatori che esercitano il gioco del lotto, il 10 e lotto, i gratta e vinci e le lotterie e comunque di tutte le strutture dove è consentito l'accesso ai minori , sono arrivate risposte dal Comune?

“Il 22 agosto l'assessore Enrico Panini ha detto di avere chiesto all'Avvocatura se questi giochi rientrassero nel paniere di quelli leciti, cosa ovviamente evidente, e ad oggi , dopo un mese , non ha ancora formalmente dato una risposta in merito , confermando che il regolamento non ha alle spalle un istruttoria sul mercato dei giochi.  

Qualche giorno fa in un programma televisivo, Panini ha dichiarato che si sta approntando una commissione di dirigenti comunali ed Asl per monitorare gli effetti dell'ordinanza ed apportare la regolamento le necessarie modifiche. Questa è la conferma che non c'è stata nessuna istruttoria, che il fenomeno del gioco patologico è reale, ma che il Comune non ha alcun dato scientifico e ha fatto un regolamento con carenza di istruttoria e con evidenti errori che stanno procurando discriminazioni sul mercato e conseguenti danni sia all'Erario che alle aziende del settore. 
Panini poi si è impegnato ad attivare procedure e paracaduti per ammortizzare il danno occupazionale che sta creando, ma oltre ad aver dichiarato di aver interessato la Regione, non c'è nulla di concreto, né ci potrà essere vista la carenza di fondi e la mancanza di una copertura per legge. Insomma come sempre si è curato l'aspetto della propaganda politica, senza avere chiare le conseguenze che avrebbe portato e siamo solo alle prime evidenze”.

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