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Collegato, Lega Ippica: 'Bozza decreto irrealizzabile'

25 luglio 2017 - 08:10

Enrico Tuci di Lega Ippica Italiana commenta la bozza del decreto di attuazione del Collegato agricolo pubblicata da Gioconews.it.

Scritto da Redazione
Collegato, Lega Ippica: 'Bozza decreto irrealizzabile'

“Riguardo alcune bozze di Decreto di riforma del settore circolanti da alcuni giorni e facendo espressamente riferimento a quanto pubblicato sulla vostra testata il 24 luglio, teniamo a precisare che, per quanto a nostra conoscenza, si tratta uno schema di decreto che riflette una impostazione ostruzionistica uscita dagli uffici del Mipaaf che rovescia completamente la volontà del Parlamento di delegare al Governo una riforma capace di ridare autonomia e libertà di azione alle imprese del comparto.  Il documento partorito nelle stanze del Mipaaf, infatti, lascia nelle mani della casta del Ministero tutte le risorse e le leve vitali per il rilancio del settore”.


Così Enrico Tuci di Lega Ippica Italiana commenta la bozza del decreto di attuazione del Collegato agricolo pubblicata da Gioconews.it.


“Si tratta dell’ennesima difesa dei mandarini di Stato della succulenta rendita di posizione che, ai danni del settore, scialacqua 180 milioni all’anno umiliando e lasciando morire una filiera che conta 10.000 addetti  e 15.000 cavalli. Troviamo vergognoso come quegli uffici, dopo aver fatto melina per un anno, abbiano costruito un decreto falso nelle dichiarate finalità riformatrici, imbottito di strafalcioni giuridici, che mira a lasciare completamente invariata la situazione attuale. Si tratta di un quadro giuridico irrealizzabile e di una impostazione organizzativa grottesca. Come potrebbe il settore rilanciarsi e generare risorse se, esattamente come adesso, tutte le decisioni e le disponibilità finanziarie restano nelle mani incompetenti che in poco più di sei anni lo hanno massacrato dimezzandone addetti, cavalli e scommesse, ovvero la linfa vitale che ne garantiva il sostentamento? Come potrebbe il settore trovare nuove risorse se tutto viene bloccato dall’immobilismo e dal clientelismo esattamente come adesso? Come potremmo superare l’oneroso handicap di un taglio del 20 percento se ancora una volta non si è intervenuti sulle scommesse ne si fa nulla per rilanciarle e se neppure i diritti sulle immagini televisive potranno andare a favore del settore?”, si chiede Tuci.
 

“Questi erano i due capisaldi economici di un piano industriale redatto da alcuni fra i maggiori esperti indipendenti nel settore delle scommesse  ed in quello dell’organizzazione della Pubblica amministrazione e ben noto ai due Ministeri competenti.
Non siamo assolutamente sorpresi che gli uffici del Mipaaf abbiano scientemente prodotto un simile aborto, rientra nella loro precisa e sistematica strategia di non fare la Riforma. E’ però ben più scandaloso che la politica si sia fatta raggirare da questi quattro burocrati di modesto livello e lasci morire nell’inedia un comparto economico ormai allo stremo dove tutti i numeri segnano perdite a due cifre e dove l’assenza di regole permette alla malavita più o meno organizzata di dilagare impunita o, peggio, tollerata. Siamo però ancora fiduciosi che di fronte ad un siffatto eclatante scempio delle proprie valide e sbandierate idee, finalmente intervenga con grande determinazione la politica con la P maiuscola, quella del Parlamento. Quella politica che ha sempre apprezzato e condiviso la nostra proposta, che aveva concretizzato, nero bianco, prima nella Delega Fiscale e poi nel Collegato Agricolo, ma che si è affidata ad una burocrazia famelica che si autoalimenta e si sostiene nei propri assurdi privilegi da casta impunita, che non vuole mollare l’osso.
Una situazione assurda che alcuni parassiti cavalcano incuranti del destino ormai segnato dalle perdite di questi anni per tutte le aziende del settore.”, conclude il rappresentante di Lega Ippica Italiana.
 

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