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Tar Sicilia blocca chiusura ippodromo Palermo: 'Motivi gravi'

18 gennaio 2018 - 08:24

Il Tar Sicilia accoglie l'istanza di cautela interinale dell'Ires contro la chiusura dell'ippodromo di Palermo e fissa camera di consiglio all'8 febbraio.

Scritto da Fm
Tar Sicilia blocca chiusura ippodromo Palermo: 'Motivi gravi'

 Nuova pagina delle vicende dell'ippodromo "La Favorita" di Palermo, dopo l'annullamento delle corse e la decadenza della concessione in capo al gestore Ires disposti lo scorso dicembre a seguito delle indagini dei Carabinieri che avevano rilevato infiltrazioni criminali nelle corse e nelle scommesse legate all'impianto. Il Tar, con un decreto, ha infatti bloccato l'ordinanza di sgombero dell'ippodromo emanata dal Comune di Palermo e operativa dal 19 gennaio rinviando l'ulteriore trattazione in sede collegiale all'8 febbraio. Tirano un sospiro di sollievo i 500 lavoratori dell'ippodromo - fra impiegati, addetti e indotto - mentre i 150 cavalli ospitati nella struttura per il momento non dovranno lasciare le scuderie.

IL DECRETO DEL TAR - "Sussiste una situazione di 'estrema gravità ed urgenza', tale da giustificare la concessione della misura cautelare monocratica, ai sensi dell’art. 56 cod. proc. amm., fino alla predetta Camera di consiglio; peraltro, nel pur doveroso bilanciamento dei contrapposti interessi delle parti in causa, non sembra possa derivare alcun serio inconveniente per le Amministrazioni intimate dal mero differimento degli effetti della diffida, di rilascio della struttura, adottata dal Comune di Palermo e degli eventuali provvedimenti ministeriali di sospensione delle 'quote dei contributi' destinati alla ordinaria gestione della struttura medesima, così da evitare che gli animali ivi ospitati subiscano gli effetti gravemente pregiudizievoli paventati in ricorso". Questi i motivi per cui il Tar Sicilia ha accolto l’istanza di cautela interinale presentata dall'Ires-Incremento Razze Equine in Sicilia contro Prefettura di Palermo – Ufficio Territoriale del Governo per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia; "del provvedimento antimafia interdittivo, del verbale del Gruppo provinciale interforze della riunione svoltasi in data 7 dicembre 2017; del decreto del direttore generale del Dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica – Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha disposto la decadenza della Ires S.p.A. dal riconoscimento concesso ai sensi degli artt. 7 e ss. del Regolamento delle corse al trotto, dell'organizzazione delle corse presso l'ippodromo 'la Favorita' di Palermo nonché la risoluzione di diritto dell'Accordo sottoscritto in data 29.08.2017 recante la disciplina del finanziamento concesso alla società; infine ha annullato l'attività di corsa per il mese di dicembre 2017 presso l'ippodromo di Palermo programmata con i decreti n. 87102 e 89152 del 2017; dei decreti del Questore di Palermo del 22/12/2017, notificati in data 28/12/20017 relativi alla revoca della licenza di P.S., per tenere pubbliche manifestazioni ippiche presso l'ippodromo della Favorita e della licenza di P.S. per la raccolta delle scommesse sulle corse dei cavalli all'interno dell'ippodromo".
 

IL RICORSO - Sotto il profilo del periculum, si legge nel decreto del Tar, "sussisterebbe l’estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della predetta camera di consiglio, in quanto 'Il provvedimento prefettizio e gli altri consequenziali emessi dal Mipaaf, dal Questore di Palermo e dal Comune decretano la chiusura dell’attività della Società senza che siano predisposte misure alternative idonee quantomeno a tutelare la salute di centinaia di cavalli che alloggiano nelle scuderie, in assenza di provvedimenti a carico dei soggetti (proprietari e altri operatori) sottoposti esclusivamente alla Autorità ministeriale'; secondo la prospettazione di parte: a) 'Le scuderie necessitano di acqua, luce e smaltimento rifiuti, mentre il Comune di Palermo ha prescritto il termine del 19 gennaio p.v. perla riconsegna della struttura libera da persone, cose e cavalli (sic!). Oltretutto, il Comune ha sospeso pure il ritiro dei rifiuti con grave pregiudizio igienico sanitario'; b) '… che rientra nei compiti dello Stato quello di intervenire mediante sovvenzioni nella gestione degli ippodromi proprio per favorire l’incremento e la tutela delle razze equine'; c) 'La richiesta di adozione di misure cautelari monocratiche interessa esclusivamente gli effetti del provvedimento con il quale il Comune di Palermo ha diffidato la società Ires a lasciare la struttura dell’ippodromo (entro il 19 gennaio p.v.; NdiR), nonché i provvedimenti ministeriali con i quali vengono sottratti alla destinazione della ricorrente le quote dei contributi, previste dalla legge a tutela delle razze equine, necessarie al sostentamento degli animali presso la struttura'; d) 'Le conseguenze di tali atti sono veramente disastrose non solo per la società Ires ma anche per i proprietari delle scuderie, tenuti a liberare i locali delle scuderie da cavalli e attrezzature. Si tratta di dover quindi provvedere a traslocare circa 500 cavalli,… che sarebbero privati del loro habitat, sottoposti a spostamenti pregiudizievoli'".
 
I giudici hanno fissato, per l'ulteriore trattazione in sede collegiale, la Camera di consiglio dell’ 8 febbraio 2018.
 

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