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Laffranco (Fdi): 'All'ippica italiana serve un nuovo start'

10 marzo 2018 - 10:17

Pietro Laffranco, deputato uscente di Fdi, commenta le disposizioni in Manovra fiscale sul settore e chiede al prossimo Governo di dare continuità alle riforme avviate.

Scritto da Sara Michelucci
Laffranco (Fdi): 'All'ippica italiana serve un nuovo start'

 

“Il lavoro fatto con la legge di Bilancio 2018 è frutto di una sinergia fra le istituzioni, il governo e i rappresentanti della filiera, cui sono riuscito con la mia proposta emendativa a dare una sintesi efficace. Si può considerare un discreto punto di partenza per una profonda e strutturata opera di riforma del settore ippico, un'operazione necessaria se si vuol dare seguito a quanto di buono fatto fino a ora”. Lo afferma il deputato uscente Pietro Laffranco (Fdi), commentando la riforma del settore ippico contenuta nell'ultima Manovra fiscale, su cui è intervenuti con la presentazione di un emendamento.

La tassazione sul margine per le scommesse ippiche quali vantaggi può portare?

“La riforma delle aliquote rappresenta un primo passo, necessario ma non sufficiente per un rilancio del comparto. Sarà fondamentale un'operazione approfondita di restyling del prodotto ippico che agisca parallelamente al processo di 'svecchiamento' della scommessa ippica avviata con la norma. Se il prodotto non torna a essere appetibile, sarà difficile per il settore raggiungere la piena sussistenza e tornare a produrre sviluppo e posti di lavoro. Per quanto si possa agire sulle aliquote, l'intera filiera va riqualificata”.

Gli ippodromi italiani in che modo vanno riformati per diventare nuovamente appetibili?

“Gli ippodromi, così come il prodotto ippico, devono necessariamente essere riqualificati e riorganizzati, oltre che ridotti nel numero probabilmente. Il rilancio dello sport ippico non può prescindere da una corretta selezione dei campi, dall'impiego di risorse per l'ammodernamento delle strutture. Inoltre, è necessario rivitalizzare gli ippodromi andando oltre l'ippica, magari organizzando eventi e attività di intrattenimento, culturali e di costume come ci dimostrano i successi internazionali. A mio avviso, si tratta dell’unica strategia efficace per dare nuovo impulso agli impianti”.

Quanto è importante agire anche a livello di governance per il settore, come tra l'altro disposto nel Collegato agricolo?

“Il dialogo con le istituzioni e con gli attori della filiera è cruciale per la realizzazione di una profonda riforma della filiera. È anche vero che gli operatori stessi devono fare fronte comune nell'impegno e assumersi la responsabilità di questa riforma, che deve riportare l'ippica a una piena sostenibilità. In questo senso, si deve ritrovare una forte unità di intenti superando le divisioni interne”.

Che misure il prossimo Governo dovrà mettere in atto per il rilancio del comparto?

“Il lavoro svolto dal Parlamento nell'ultima legge di Bilancio, con la collaborazione positiva delle strutture tecniche dei ministeri competenti, ha incontrato positivamente le istanze degli operatori del settore e lascia ben sperare nel futuro. Certo sarà necessario un deciso cambio di passo che riguardi tutto il settore del gioco legale che soffre la mancanza di un riordino complessivo, cui non ha provveduto colpevolmente il governo di centrosinistra ed è proprio su questo che bisognerà lavorare nella legislatura che si aprirà il 23 marzo. Il prossimo governo riceve in eredità le positive proposte degli operatori e un kick-off importante, quello contenuto nella legge di Bilancio, al quale bisognerà dare continuità anche nella prossima legislatura”.

 

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