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Derby e Gp Trotto, Tar Lazio conferma decreto Mipaaft

03 agosto 2018 - 15:08

Il Tar Lazio respinge ricorso contro il decreto del Mipaaft del 21 giugno su disciplinare Derby Italiano del trotto 2018 e calendario Gran Premi Trotto.

Scritto da Fm
Derby e Gp Trotto, Tar Lazio conferma decreto Mipaaft

 

"Nei limiti del presente giudizio cautelare, alla luce delle argomentazioni svolte nell’approfondita e puntuale memoria dell’Amministrazione depositata il 30 luglio 2018 (ed a tacere dei profili inerenti la legittimazione della parte ricorrente che rimangono riservati al merito), le modifiche del calendario, seppure adottate in corso di anno, appaiono effettivamente preordinate ad una più razionale organizzazione degli eventi da disciplinare, allo scopo anche di armonizzare il rapporto tra il numero dei grandi premi ed il montepremi complessivo destinato al finanziamento del settore trotto in Italia rispetto a quello delle altre maggiori realtà europee".

 

Così il Tar Lazio ha respinto la domanda cautelare avanzata da Imprenditori Ippici Italiani e da alcuni rappresentanti della filiera contro il Mipaaft - nei confronti di Hippogroup Roma Capannelle Srl non costituito in giudizio -  per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia: del decreto ministeriale del 21 giugno 2018, nonché gli allegati denominati disciplinare Derby Italiano del trotto 2018 e calendario Grandi Premi Trotto, limitatamente alla parte in cui modifica la disputa delle batterie e della finale del derby, rispetto a quanto previsto storicamente.
 
 
I ricorrenti, di conseguenza, chiedevano di ordinare al Mipaaft nelle more (derby del trotto 2018) di mantenere lo status quo ante come previsto nell'anno precedente 2017, disapplicando i provvedimenti opposti.
 

Per i giudici amministrativi, "in ogni caso, appare dirimente la circostanza che la parte ricorrente fa valere un interesse meramente soggettivo (alla competizione di alcuni cavalli da corsa) che, nel bilanciamento degli opposti interessi proprio della presente fase cautelare, è sicuramente recessivo rispetto alle finalità proprie della programmazione pubblica".

 

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