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L'ippodromo di Capannelle scende in piazza

14 gennaio 2019 - 09:57

Il Siag, sindacato italiano allevatori guidatori ippica organizza la manifestazione in piazza del Campidoglio venerdì 18 gennaio dalle 11 alle 13, per protestare contro la chiusura dell'attività agonistica.

Scritto da Roberta Falasca
L'ippodromo di Capannelle scende in piazza

"Ogni ippodromo che chiude non riapre più". Lapidario il segretario di Siag, sindacato italiano allevatori guidatori ippica, Roberto Faticoni che commenta la situazione in cui sta vivendo l'ippodromo di Capannelle a Roma e si prepara a scendere in piazza del Campidoglio, venerdì 18 gennaio dalle 11 alle 13, per protestare contro la chiusura dell'attività agonistica.

"Se chiude l'ippodromo di Capannelle, se non si fanno le corse - spiega Faticoni - si blocca il settore, si inceppa il meccanismo e tutto finisce e l'ippodromo di Capannelle muore".
 
È stato chiaro il segretario Faticoni che non ammette perdite di tempo da parte delle istituzioni, dopo la decisione del gestore Hippogroup di non avviare le attività di corse nel 2019 a seguito della richiesta di 2,5 milioni di canone di concessione annuo da parte del Comune di Roma e di aspettare gli esiti dell'incontro chiesto al ministero delle Politiche agricole alimentari forestali e del Turismo per tornare a relazionarsi con l'amministrazione capitolina circa il prosieguo delle attività.
 
"È assurdo che in un momento di crisi occupazionale nazionale venga tolto il lavoro a chi ce l'ha. Chiudere l'ippodromo significa che vengono persi, in tutto almeno 2mila posti di lavoro. Viene perso un impianto che funziona a dovere e che se chiuso sarebbe abbandonato a se stesso, lasciato nell'incuria.
 
Oltre alle tante famiglie che perderebbero il lavoro, anche la città di Roma perderebbe una grande risorsa. In questi anni, abbiamo interloquito con tutte le amministrazioni da Alemanno a Franceschini fino a Raggi ma nessuno è mai riuscito a sistemare la situazione se non a fare proroghe.
 
A noi serve un bando che ci assicuri le corse per il 2019. Non è possibile che un Comune vada contro le politiche ministeriali: per la prima volta, infatti, è stato realizzato un calendario annuale delle corse e a Caannelle non si può correre. Ci serve sicurezza. Se non faranno partire le corse significherà stare fermi fino al 15 marzo, dopodichè partiranno i licenziamenti e tutti andranno a casa. Che si mettano una mano sulla coscienza".
 
Alla manifestazione di venerdì 18 gennaio è prevista la presenza di 30 persone senza animali al seguito.

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