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Russo (Fi): 'Nel 2019 svolta obbligata per gli ippodromi'

09 febbraio 2019 - 08:45

Paolo Russo, deputato di Forza Italia, auspica che nell'ippica ci siano uno Stato meno invadente e più privati e associazioni.

Scritto da Michela Carboni
Russo (Fi): 'Nel 2019 svolta obbligata per gli ippodromi'


"L’ippica italiana più di ogni altra al mondo può essere attrattiva dal punto di vista turistico e soprattutto può essere un volano economico importante che genera Pil ed occupazione”.

Il deputato di Forza Italia, Paolo Russo, primo firmatario di una interrogazione sulla situazione dell'ippodromo di Agnano, torna ad affrontare le problematiche del settore ippico, che vede una speranza negli impegni di rilancio presi dal ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio ma si scontra poi con il fermo delle corse a Capannelle e a Vinovo


La governance sull'ippica come andrebbe riformata?
“Meno Stato invadente, più privati e associazioni, più competenze e meno dirigismo, più passione e meno burocrazia. Lo Stato deve essere vigile e terzo nei controlli, ma le decisioni e le risorse devono essere delle imprese e di quanti amano questo sport e la sua storia!”.

La task force del ministero la convince?
“Proverei a vedere i risultati. In genere commissioni, task force e triadi servono a mascherare l’assenza di piano strategico, uno sterile attendismo o peggio un colpevole rinvio”.

Pensa sia necessaria una privatizzazione del comparto ippico?
“Ma le pare che mentre si chiedono sacrifici agli italiani, mentre si tira la cinghia in ogni settore, l’ippica continua il suo modello di spesa e di giochi votato a un dirigismo illogico e inconcludente? Se lasciamo che le varie componenti dell’ippica nazionale facciano il loro mestiere e se definiamo un modello ordinato di controllo di processo e di prodotto allora davvero sì che potremo competere con gli eventi che nel mondo - penso alla Francia, alla Gran Bretagna o anche ai paesi arabi - attirano milioni di turisti ed appassionati competenti e soprattutto centinaia di milioni di scommesse”.

Pensa sia possibile innalzare i finanziamenti per il settore, come chiesto dagli operatori per montepremi e spettanze ippodromi?
“Sì, a condizione che il processo passi da una rivisitazione della governance. Lo Stato non può essere l’organizzatore delle adunate ippiche”.

Che ruolo devono avere le scommesse nel rilancio sull'ippica?
“Un ruolo centrale, come accade già nel mondo e come accadeva anche nel nostro Paese prima della stagione della occupazione e della maldestra gestione 'pubblica' dell’ippica. Il gioco e le scommesse ippiche sono il contraltare, per alcuni aspetti l’antidoto, alle giocate compulsive e ripetitive dei giochi elettronici e delle slot machine.
Bisogna conoscere e apprezzare i cavalli, comprendere la storia dei fantini, approfondire le vicende di allevatori e allenatori, sapere di meteo e di piste, insomma bisogna studiare ed appassionarsi. Nulla a che vedere con le ludopatie”.

Come dovrebbe cambiare il ruolo degli ippodromi? Pensa che in Italia siano troppi?
“Questo potremmo verificarlo solo dopo aver messo in esercizio una nuova goverance, un nuovo calendario, magari integrato con i principali eventi internazionali e promuovendo, come in ogni sport, sia le grandi 'piazze', sia gli ippodromi di territorio. Mi pare davvero sconveniente costringere i nostri migliori trottatori a correre in terre lontane per ragioni di bilancio: una sorta di emigrazione persino dei cavalli!”.

A livello locale le amministrazioni in che modo possono contribuire al rilancio del settore?
“Consentendo e alimentando con adeguate politiche fiscali la centralità degli ippodromi come luogo di benessere, gioco, sport, amore per i cavalli. Meno vincoli e tasse e più luogo per famiglie e stile di vita mediterraneo”.

L'attuale ministro Centinaio sta facendo le giuste mosse per il rilancio del settore? Cosa auspica per il 2019?
“Non mi pare, dai primi passi, un amante di questo mondo. Potrò sbagliarmi, ma ho la percezione di un certo fastidio nel trattare questa vicenda 'rognosa'.
Escludo che ciò dipenda dal fatto che l’ippica abbia il suo baricentro verso il Sud, piuttosto attribuisco la sua prudenza, che rasenta l’immobilismo, ai suoi partner di governo, i Cinquestelle, che non nascondono di vedere gli ippodromi, le corse e le scommesse come il diavolo tentatore da sconfiggere!
Sono certo che, da uomo del fare, comprenderà che il 2019 deve essere l’anno della svolta: se chiama a raccolta tutti i parlamentari del 'partito del trotto e del galoppo' noi ci saremo per dare una prospettiva alle 50mila famiglie che vivono di cavalli, alle tante imprese e soprattutto per rilanciare quella unica ed irripetibile tradizione italiana che ci rende campioni nel mondo per i nostri prodotti agroalimentari di eccellenza, per lo stile di vita mediterraneo e per i Varenne che, nel tripudio generale, hanno issato al vento sui pennoni più alti di ogni ippodromo il nostro tricolore!”.
 
 
L'INTERROGAZIONE SU AGNANO - I deputati Paolo Russo, Mauro D’Attis, Carlo Giacometto, Roberto Pella, Roberto Rosso e Diego Sozzani di Forza Italia chiedono in una interrogazione al ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, “quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere per risolvere la situazione e per consentire a tanti padri di famiglia di superare l’oggettiva condizione di difficoltà che inevitabilmente si ripercuote negativamente sull’intero settore, con implicazioni anche sul turismo e sulle attività agricole”.
“Lo scorso 19 ottobre - continuano i deputati - è stato annullato il convegno di trotto in programma ad Agnano. La cancellazione della gara è stata determinata dallo sciopero indetto dai dipendenti per protestare contro il mancato pagamento dagli stipendi. Il comunicato diramato dalla rappresentanza sindacale unitaria dei lavoratori dell’ippodromo di Agnano attribuisce il motivo 'al ritardo di 10 mesi del versamento dei corrispettivi dovuti alle società di corse da parte del Mipaaft, e alla mancanza del contratto per l’anno 2018 tra ministero ed ippodromi'. La situazione ha creato grande disagio tra partecipanti e addetti ai lavori giunti a Napoli per l’occasione e nelle ultime ore anche altre competizioni sono state cancellate a Roma e a Taranto. L'ippica - concludono - rappresenta un comparto di eccellenza nazionale intorno al quale ruotano 50 mila famiglie”.
 
 

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