skin

Crisi Agnano, D'Angelo: 'Mipaaft tuteli grandi ippodromi'

27 febbraio 2019 - 12:14

Dopo incontro con i sindacati e in vista delle decisioni del Comune su vendita, Pierluigi D'Angelo chiede certezze per Agnano.

Scritto da Fm
Crisi Agnano, D'Angelo: 'Mipaaft tuteli grandi ippodromi'

 

A marzo sono dieci le giornate di corse in calendario all'ippodromo napoletano di Agnano, ma il 31 del mese sarà l'ultimo giorno per evitare la messa in liquidazione dell'impianto.

Il tema è stato al centro di un incontro fra le organizzazioni sindacali di categoria e il gestore dell’ippodromo per esperire la procedura di mobilità di 400 lavoratori.

"Vogliamo risposte certe sul futuro dei lavoratori dell'ippodromo di Agnano. Le chiediamo soprattutto al Governo che ad oggi non ha mantenuto fede agli impegni assunti", sottolinea Alessandra Tommasini, segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania, che già qualche settimana aveva chiesto al Comune di Napoli di adoperarsi in tal senso.

 

"È nuovamente messo in crisi il perimetro occupazionale dell'ippodromo di Agnano, una vicenda caratterizzata da incertezze e ritardi. Il ministero delle Politiche agricole ha ormai da troppo tempo disatteso le intese già assunte facendo correre il serio rischio di far precipitare il mondo dell'ippica in un baratro e soprattutto mettendo a repentaglio i posti di lavoro".
 
Sul futuro dell'ippodromo pende anche l'incertezza sulla gara per l'assegnazione della struttura da parte del Comune di Napoli, che attraverso il sindaco Luigi De Magistris alla fine di gennaio aveva chiesto al ministero delle Politiche agricole di non tagliare gli emolumenti all'impianto. 
 
 
A chiarire il punto di vista del gestore è Pierluigi D'Angelo, presidente di Ippodromi partenopei: “Gli impegni non rispettati sono del precedente Governo; con quello attuale, che non ha pensato di tagliare i corrispettivi agli ippodromi, non abbiamo contenziosi. Va compreso come il Governo si vorrà comportare relativamente alla ripartizione dei corrispettivi, quale ruolo vuole dare ai grandi ippodromi che ospitano eventi imporranti, con fitti elevati, che devono relazionarsi con i Comuni e hanno spese enormi da affrontare.
Non abbiamo un contratto con il Mipaaft per il 2019, non sappiamo come saremo pagati, sappiamo solo che non ci sarà una diminuzione dei corrispettivi, ma non come verranno erogati, a seconda dell'interpretazione degli uffici preposti.
Gli impianti dovrebbero essere tutelati in virtù di un ipotetico rispetto di una filiera occupazionale che va tutelata, siamo fiduciosi che sarà fatto con ponderatezza”.
Quanto ai rapporti con il Comune di Napoli, D'Angelo sottolinea: “Il Comune ci ha chiesto di mantenere l'attività aperta e sulla scorta delle varie problematiche in essere deciderà cosa fare dell'impianto, se avviare una procedura d'incanto e quindi fare una gara transitoria e poi procedere alla revoca della vendita.
A bilancio è stata inserita una cifra derivante dalla vendita di Agnano pari a 24 milioni di euro, come da perizia.
Per quanto ci riguarda, vedremo se ci saranno le condizioni economiche per andare avanti, nel 2017 abbiamo avuto perdite di bilancio elevate, l'anno scorso siamo riusciti a sopravvivere con la cassa integrazione, ora non l'abbiamo più e senza dobbiamo affrontare dei costi elevatissimi. Poi, dal 2013 ad oggi ci abbiamo rimesso un milione di euro.
Per fare qualche esempio, paghiamo 500mila euro l'anno di utenze per far allenare cavalli che poi vanno a correre altrove, e nei giorni scorsi, a causa del vento e dell'allerta meteo abbiamo perso 30mila euro di sabbia della pista, che ha alti costi di mantenimento.
Per non parlare delle incombenze burocratiche: gli alberi presenti all'interno dell'ippodromo sono vincolati, e per tagliare un pino secco e pericolante che stava per cadere sulle scuderie abbiamo dovuto chiamare l'agronomo del Comune e far fare una perizia.
Per questo, è ancora più rilevante sapere cosa farà il ministero per ippodromi come il nostro. Non si pensa alla quotidianità dei cavalli, mentre chi si occupa del finanziamento degli impianti dovrebbe fare un giro, vedere con i propri occhi e capire quali difficoltà hanno i gestori.
In ultimo, alla luce del nuovo calendario ippico di marzo che ha spostato le corse previste a Capannelle a Milano, e fermo restando la speranza che l'impianto romano riapra al più presto perché è un pezzo di storia nazionale per il nostro settore, ricordo che Agnano ha anche una pista d'erba per il galoppo, inaugurata nel 1936, che a detta degli operatori è una delle migliori d'italia”.
 

Articoli correlati