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Ippodromo Cesena, salva la sala bingo: Rondoni 'Cambiato l'ingresso'

28 giugno 2019 - 10:04

È bastato cambiare l'ingresso per salvare la sala bingo dell'ippodromo di Cesena, già oggetto di una modifica della legge regionale sul gioco.

Scritto da Fm
Ippodromo Cesena, salva la sala bingo: Rondoni 'Cambiato l'ingresso'

Un iter durato complessivamente oltre un anno e mezzo, fra ricorsi, sentenze, domande al vaglio degli organismi competenti e anche la modifica della legge regionale dell'Emilia Romagna sul gioco.

 

È quello percorso da Hippogroup Cesenate, soggetto gestore dell'ippodromo del Savio di Cesena, che ha modificato l'accesso alla sala bingo adiacente all'impianto – chiudendo quello vecchio con una cancellata - per rispettare i dettami delle norme vigenti che vietano il gioco a meno di 500 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili”, e quindi non essere costretta a delocalizzare. Sorte toccata a tante attività della regione, in alcuni casi costrette anche a chiudere i battenti.

 

A ricostruire la vicenda per Gioconews.it è Marco Fabio Rondoni, direttore generale di HippoGroup Cesenate.
“Quando uscì la legge regionale, gli ippodromi furono segnalati dalla regione come impianti sportivi che non rientravano espressamente fra i luoghi sensibili ma nonostante questo sia il Comune di Cesena sia quello di Bologna nei regolamenti che applicavano tali norme li avevano inseriti fra i luoghi sensibili. Quindi, avere una sala bingo dentro un luogo qualificato come 'sensibile' non sarebbe stato opportuno.
Quindi abbiamo fatto delle istanze: il Comune di Bologna l'ha accettata subito, mentre quello di Cesena ha posto un quesito alla Regione dove poi, accogliendo la proposta di alcuni consiglieri, nel giugno 2018 è stata modificata la norma” in modo da non applicare più il divieto di esercizio di attività a una distanza inferiore a 500 metri dai luoghi sensibili “agli sportelli e ai picchetti degli allibratori negli ippodromi, limitatamente alle scommesse nelle giornate in cui si svolge il programma di corse”.
 
Il Comune di Bologna, a ottobre 2018, quindi ha modificato il regolamento sul gioco, escludendo l'ippodromo di Arcoveggio – sempre gestito da Hippogroup - dalla lista dei “luoghi sensibili”
 
A Cesena, prosegue Rondoni, però “ancora non si risolveva. Il Comune non si era accontentato, quindi abbiamo impugnato al Tar l'inserimento degli ippodromi fra i 'luoghi sensibili' ai sensi della legge sul gioco”.
Alla fine di gennaio 2019, il Tar Emilia Romagna ha accolto il ricorso di Hippogroup Cesenate per l'annullamento della delibera del Consiglio del Comune di Cesena n. 93 del 14 dicembre 2017, ricordando che, “tra i luoghi sensibili rispetto ai quali è vietato l’esercizio di giochi e scommesse a meno di 500 metri vanno annoverati i soli impianti sportivi genericamente intesi”  e ritenendo “certamente ingiustificata la decisione assunta dal Comune di Cesena di inserire tra essi l’impianto dell’ippodromo del Savio comprensivo della pista e delle tribune, risultando tale scelta incoerente con le caratteristiche intrinseche della struttura in questione, essendo gli ippodromi naturalmente vocati ed espressamente deputati dal legislatore nazionale anche alla raccolta e all’esercizio delle scommesse sulle corse dei cavalli”.
 
 
Dopo questa decisione, l'unico “problema” da risolvere restava quello della sala bingo compresa nel complesso ippico, con 30 dipendenti, servizio di ristorazione e vigilanza, ma posta nelle vicinanze di altri luoghi sensibili.
“Per cambiare l'accesso, seguendo la via pedonale più breve e rispettando quindi il distanziometro di 500 metri previsto dalla legge regionale, abbiamo presentato al Comune di Cesena tre progetti diversi. La Conferenza dei servizi ne ha accettato uno, quindi modificheremo l'ingresso secondo le sue indicazioni, intervenendo solo sulla logistica interna.
Abbiamo fatto il nostro dovere e alla fine è andato tutto per il meglio”.
 

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