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Lacarra (Pd) a Bellanova: 'Attuali provvedimenti ledono l'ippica'

30 ottobre 2019 - 09:32

Il deputato del Pd Marco Lacarra interroga il ministro del Mipaaf, Bellanova, sulle iniziative adottate dal Governo per rilanciare l'ippica.

Scritto da Redazione
Lacarra (Pd) a Bellanova: 'Attuali provvedimenti ledono l'ippica'

“Il Governo quali iniziative intende intraprendere per rilanciare il settore ippico? Pensa di adottare, per quanto di competenza, iniziative per la riformulazione dei criteri per l’erogazione delle sovvenzioni agli ippodromi?”.

Lo ha chiesto al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova in un'interrogazione il deputato Marco Lacarra (Partito democratico), durante l'assemblea di ieri martedì 29 ottobre alla Camera.
 
“Con decreto-legge n. 95 del 2012, convertito dalla legge n. 135 del 2012 – spiega Lacarra - il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha assunto la competenza esclusiva nel settore ippico, con riguardo all’organizzazione delle corse, alla determinazione del calendario, alla ripartizione dei montepremi.
 
Detti compiti e funzioni, disciplinati dal decreto legislativo n. 449 del 1999 e volti al rilancio dell’intero settore ippico, sono esercitati in via esclusiva dalla direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 25 del 2019.
 
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali – continua Lacarra - dunque, ha competenza esclusiva nell'organizzazione delle corse dei cavalli e delle altre forme di competizione, definendone la programmazione tecnica ed economica; determinazione del calendario ufficiale delle corse; determinazione degli stanziamenti relativi ai premi, per i quali deve necessariamente tener conto, per ogni branca, dei risultati tecnici ed economici conseguiti e del livello di attività consentito in ogni ippodromo dal numero, qualità e stato delle strutture destinate al pubblico, agli operatori e ai cavalli, nonché dal ruolo svolto dall’ippodromo nel panorama ippico nazionale.
 
Con decreto n. 985 del 29 gennaio 2019 - afferma Lacarra - il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha dettato i nuovi principi generali per la formulazione del calendario nazionale delle corse (articolo 2) e per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle società di corse (articolo 3).
 
Il decreto n. 914 del 12 marzo 2019 del capo del dipartimento, in attuazione del citato articolo 2 del decreto 985 ha introdotto i seguenti criteri per l’erogazione delle sovvenzioni: a) per l’80 percento delle risorse disponibili in base all’attività di organizzazione delle corse; b) per il 15 percento per cavalli partenti; c) per il 5 percento per corse di qualità.
 
Il decreto direttoriale n. 30523 del 29 aprile 2019 del direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica ha individuato le risorse e la effettiva ripartizione delle sovvenzioni spettanti a ciascun ippodromo; con ulteriore decreto a firma del direttore generale del dipartimento di competenza, è stato approvato l’allegato al suddetto decreto n. 30523 recante errata corrige dello stesso laddove, all’articolo 1, comma 5, nello schema relativo a cavalli partenti 15 percento - trotto erroneamente recherebbe il numero 4.368 anziché il numero 4mila (quello corretto); detti provvedimenti ledono in maniera manifesta alcune società ippiche penalizzandole, a mio avviso, maniera arbitraria e ingiustificata”.
 
“La suddetta programmazione tecnica ed economica (articolo 2 del decreto legislativo n. 449 del 1999) – sottolinea il deputato del Pd Lacarra - nonché i conseguenti piano triennale strategico e piano annuale di attuazione, sarebbero risultati del tutto mancanti: la calendarizzazione delle corse avverrebbe mensilmente e non annualmente come previsto dalla legge e sarebbe predisposta in assenza di programmazione; non sarebbe mai stata effettuata una ricognizione in loco per la verifica della qualità e dello stato delle strutture destinate al pubblico, degli operatori e dei cavalli; l’assegnazione di numero di corse e di cavalli partenti ai singoli ippodromi avverrebbe arbitrariamente; l’attribuzione di sovvenzioni agli ippodromi sarebbe assolutamente scollegata da parametri oggettivi e verificabili; quanto rappresentato ha determinato una drammatica situazione nel settore ippico che non viene salvaguardato in alcun modo, con inevitabili e gravi ripercussioni sulle società che gestiscono gli ippodromi, la maggior parte prossima alla chiusura, e sull’indotto ad esse collegato; le società di corse danneggiate lamenterebbero, a quanto consta all’interrogante, di non aver mai ottenuto nemmeno l’acquisizione della documentazione posta alla base di tali provvedimenti”.

 

 

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