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Celin a L'Abbate: 'Per l'ippica italiana è il momento della verità'

21 marzo 2020 - 08:00

Sergio Celin (Comitato padovano cavalli da corsa) scrive al sottosegretario del Mipaaf, Giuseppe L'Abbate, dopo le sue puntualizzazioni sullo stato dei pagamenti per l'ippica.

Scritto da Redazione
Celin a L'Abbate: 'Per l'ippica italiana è il momento della verità'


"Finalmente è arrivato il momento della verità per tutto il mondo ippico italiano: non si può più barare se vogliamo salvare questo sport, è finito il tempo delle promesse, ora c'è solamente bisogno dei fatti, altrimenti è meglio per tutti calare il sipario sulla storia ippica italiana e concludere questa lenta e dolorosa 'metastasi', nonostante tutte le catastrofiche conseguenze che si trascinerà dietro, per gli umani e gli incolpevoli cavalli".

Si apre così la lettera inviata dal portavoce del Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei cavalli da corsa, Sergio Celin, al sottosegretario del Mipaaf con delega all'ippica, Giuseppe L'Abbate, dopo le sue puntualizzazioni sullo stato dei pagamenti del settore.

 

"È dai tempi del ministro Luca Zaia, ora governatore del mio Veneto, che il mondo dell'ippica non aveva una persona preparata e motivata come lei; grande conoscitore del settore, lei è cresciuto in mezzo ai cavalli, 'sporcandosi' le mani e le scarpe, per entrare in scuderia alle 5 del mattino, al contrario di alcuni funzionari governativi, che non l'hanno mai fatto e non hanno mai accarezzato il corpo di un cavallo, ma si arrogano il diritto di legiferare i vari regolamenti del mondo ippico", prosegue Celin.
 

"Lei dimostra tutta la sua serietà non promettendo nulla, ma alle 'chiacchiere' preferisce i fatti, sta svolgendo un grande lavoro sotto traccia, nonostante un comparto allo sbaraglio dopo anni di malgoverno, di sprechi, di chiacchiere e promesse non mantenute. Da parte mia, le prometto ogni appoggio possibile (sempre che la mia presenza le possa essere di una qualche utilità) per il benessere dei cavalli, e ritengo che possa trovare la massima disponibilità anche da parte di Roberta Ravello, una persona di grande esperienza in materia e responsabile dell'associazione 'Horse Angels', da anni impegnata nella lotta al doping e nel trovare una sistemazione adeguata per il fine carriera dei cavalli da corsa", si legge ancora nella lettera inviata a L'Abbate.
 

"Concludo con un appello rivolto a tutte le componenti del mondo dell'ippica: siamo tutti arrivati all'ultima spiaggia o 'scoglio', come preferite chiamarlo, lasciate da una parte ogni tipo di invidia, di protagonismo, di fede partitica, ideologica, e stringiamoci tutti sotto un'unica bandiera: quella del cavallo.
Abbracciamoci stretti al suo corpo, perché finita questa devastante e sanguinosa guerra contro il Coronavirus i cavalli non ci abbandoneranno e li ritroveremo sempre fiduciosi al nostro fianco e solo da questi nostri meravigliosi (e purtroppo spesso maltrattati!) animali potremo ripartire per sperare in un futuro di serenità, per l'ippica e per noi stessi", conclude Celin.
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