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Coordinamento ippodromi al Mipaaf: 'Corse, quali tempi per la ripresa?'

12 maggio 2020 - 08:19

Dal 18 maggio potranno ripartire molte attività, ma Governo e Regioni non hanno ancora fornito lumi sulle corse ippiche, D’Alesio (Coordinamento ippodromi) scrive al ministro Bellanova e al sottosegretario L’Abbate.

Scritto da Fm
Coordinamento ippodromi al Mipaaf: 'Corse, quali tempi per la ripresa?'


Dall'incontro di ieri, 11 maggio, fra Governo e Regioni è arrivata finalmente una data per la ripresa di molte attività ferme da due mesi per il contenimento del Covid-19, decidendo che entro la fine della settimana verranno adottate le linee guida per consentire alle Regioni la riapertura dal 18 maggio del commercio al dettaglio, dei ristoranti, dei bar, dei parrucchieri e degli estetisti.
Ma non per l'ippica, che sperava nel via libera alle corse a porte chiuse dopo l'invio al comitato scientifico del Governo del protocollo redatto dal ministero delle Politiche agricole e sottoposto al vaglio della filiera.

Un'omissione evidenziata dal presidente del Coordinamento ippodromi, Attilio D’Alesio, in una lettera aperta inviata al ministro Teresa Bellanova e al sottosegretario con delega all'ippica Giuseppe L’Abbate.


"Il ministro Boccia ha detto che 'inizia la fase della responsabilità per le Regioni'.
Con la presente vi chiediamo se la ripresa delle corse dei cavalli è stata oggetto del confronto e di conoscere le iniziative da voi assunte.
Per tutta la filiera è fondamentale conoscere il lavoro che state portando avanti, a livello nazionale ed a livello regionale, per consentire la ripresa dell’attività sportiva.
Questo vostro 'silenzio assordante' ci preoccupa moltissimo e per questo vi chiediamo gentilmente comunicazioni ufficiali".
 
 
HORSE ANGELS: "NO A NUOVA TASSA SULLE SCOMMESSE" - Horse angels, organizzazione di volontariato per la tutela del cavallo e della legalità nel mondo del cavallo a 360°, invece commenta attraverso la presidente Roberta Ravello l'aumento di tassazione sulla raccolta di scommesse - ippiche comprese - prevista nell'ultima bozza del decreto Rilancio per finanziare un Fondo per lo sport amministrato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. "Assurdo. Si raccoglierebbero anche soldi dell'ippica, disastrata e bisognosa di riforme urgenti, tanto più necessarie per buttare fuori le ippomafie dai cavalli da corsa, controllare patente per patente che non si tratti di prestanome, fare una riforma del sistema del doping per escludere la ridicolezza della soglia ambientale della cocaina, tollerata, e dei controlli qualitativi e non quantitativi sulla sostanza, che in pratica è un rassegnarsi a scuderie ippiche affette da "dipendenza alle droghe", per dare magari i soldi agli sport equestri, al calcio, pallavolo e compagnia bella di sport che hanno meno bisogni. È come rubare alla croce rossa. Pessima iniziativa, secondo Horse Angels, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la cui competenza in sport e voglia di occuparsi di sport non capiamo. Ci sarebbero ben altre priorità per la presidenza del Consiglio dei Ministri, di una campagna elettorale permanente basata su redistribuzioni sportive a squadre di calcio e similari. E se la PdC vuole aiutare lo sport, che tassi il lusso nello sport. Che ognuno sostenga la sua filiera. Il calcio redistribuisca al calcio con un prelievo sulle sue giocate. Non sulle giocate dell'ippica quanto meno. Le tasse dell'ippica devono finire nell'ippica. Oltretutto l’aumento di tassazione finirebbe per diminuire ancora di più le quote di vincita offerte ai giocatori, spingendo sempre di più il mercato illegale e criminale. C'è già un ben noto problema delle cosche criminali con la passione dell'ippica. O si combatte il fenomeno attivamente, anche con fondi all'uopo per ripulire l'ippica, o che lo stato si liberi dal fardello privatizzandola. Se lo Stato abdica a ripulire l'ippica con i soldi dei giochi, la regala alle mafie. Ricordiamo che le corse legali di cavalli sono ferme dall'8 marzo, ma quelle su strada sono continuate imperterrite da allora a oggi in più regioni, indignando gli italiani in quarantena".
 

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