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Mipaaf: 'Trotto e galoppo, prorogate circolari di programmazione'

02 gennaio 2021 - 09:13

Il Mipaaf proroga le circolari di programmazione per le corse al trotto e galoppo fino alla data di emanazione delle nuove, il 7 gennaio confronto con le associazioni.

Scritto da Fm
Mipaaf: 'Trotto e galoppo, prorogate circolari di programmazione'


Mentre imperversano le polemiche fra alcune associazioni in merito ad una bozza non ufficiale della circolare di programmazione delle corse al trotto per il triennio 2021-2023 postata sui social nelle scorse ore, dal ministero delle Politiche agricole arriva un decreto del direttore generale della Direzione per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica, Oreste Gerini, che riguarda anche il galoppo.

Secondo quanto si legge nel testo, è " prorogata la circolare di programmazione delle corse al trotto attualmente in vigore, fino alla data di emanazione della nuova circolare in corso di definizione. Per l’effetto, fino alla data di emanazione della nuova circolare di programmazione delle corse al trotto, è sospesa l’applicazione delle modifiche regolamentari in materia di gentleman driver trotto adottate con il decreto
direttoriale n. 9368166 del 10 dicembre 2020".

In parallelo, "è prorogata la circolare di programmazione delle corse al galoppo attualmente in vigore, fino alla
data di emanazione della nuova circolare in corso di definizione".

Intanto, per il 7 gennaio Gerini ha convocato una riunione - in modalità a distanza - sulla circolare di programmazione delle corse al trotto per il triennio 2021-2023 invitando le associazioni di settore.
 
 

LA POLEMICA - Tutto nasce da una bozza di circolare, non pubblicata dal Mipaaf e quindi non confermata, diffusa sui social da alcuni operatori del settore.
Un testo su cui i rappresentanti di Associazione nazionale allevatori cavallo trottatore, Comitato ippico guidatori allenatori, Federazione italiana proprietari trotto, Ippica nuova, Organismo ippico italiano, Proprietari trotto Lombardia e Unione proprietari trotto, si sono confrontati telematicamente, costituendo "una 'unità di crisi' chiamando a comporla i rappresentanti pro tempore di Anact, Ciga, Ippica nuova e Organismo ippico italiano, loro affidando il compito di perseguire ogni iniziativa utile alla tutela dei propri interessi.
"Contro la circolare ci eravamo già pubblicamente pronunciati, chiedendo, tra l’altro, il 23 dicembre 2020, di essere prontamente convocati, nelle forme consentite dalla legge, per un nuovo confronto con gli Uffici pubblici.
A oggi (e, dunque, ormai a ore dalla sua possibile entrata in vigore), nessun esito!", scrivono.
"Ciò ci costringe a diffidare formalmente i dirigenti responsabili dall’emanazione del provvedimento di adozione della circolare contestata, che reputiamo gravemente lesiva degli interessi del settore, chiedendo nuovamente e con urgenza di essere sentiti al riguardo.
Insieme, rappresentiamo la quasi totalità degli operatori del settore, di chi, con grande sacrificio, continua a investire ingenti capitali per sostenerlo e lavora ogni giorno perché continui a eccellere nel mondo un 'prodotto italiano' di assoluto rilievo.
Questi imprenditori, questi lavoratori meritano, dunque, ben altro rispetto e ben maggior considerazione di quelli loro riservati fino a oggi da chi, rappresentando la pubblica amministrazione ai livelli più alti, è istituzionalmente al loro servizio.
La vicenda specifica è significativa di uno scollamento, ormai definitivamente consumatosi, tra l’ufficio di riferimento (PqaiVII) e le categorie del trotto che ci impone di chiedere, con determinazione, ai dirigenti responsabili un radicale rinnovamento delle posizioni di vertice, nelle quali non è più possibile nutrire fiducia.
Troppe (e in troppi ambiti, tutti di competenza dello stesso ufficio) le carenze per continuare a lavorare insieme! In particolare, il comportamento tenuto in occasione di questa ultima penosa vicenda offende le più elementari regole del confronto democratico mortificando lo spirito collaborativo che da sempre ci anima e rafforza la convinzione che l’istituzione di un’Agenzia pubblica, cui affidare in autonomia (sebbene sotto la vigilanza ministeriale) la gestione del settore ippico costituisca l’unica – e ormai urgentissima – via d’uscita. In questa direzione politica continueremo a operare con sempre maggior determinazione perché stanchi di subire decisioni assunte da chi nulla rischia e nulla ha in gioco".
La creazione dell'unità di crisi non è andata giù a Imprenditori ippici italiani, Siag e Snapt che hanno affidato il proprio punto di vista ad una nota.
"Apprendiamo che la circolare di programmazione per il 2021 è stata sospesa dalla richiesta proveniente da una 'unità di crisi' istituita evidentemente non per affrontare la reale crisi del comparto ma, con 'un fallo di confusione' realizzato per coprire le vere criticità, per cercare di affermare una predominanza che vuole escludere le altre associazioni, come già da loro affermato più volte.
Come può la sola circolare di programmazione scatenare le ire congiunte di diverse associazioni?
Ci sembra sufficiente per capire che l'ippica è di pochi, l’obiettivo comune di queste associazioni è molto chiaro, bloccare tutto per continuare a coltivare i propri orticelli e cancellare le altre associazioni trascurando anche gli interessi diretti di coloro che loro stessi dovrebbero rappresentare.
La totale mancanza di competenza e la mancanza del rispetto delle più basilari regole civiche sono il biglietto da visita di questa unità di crisi che si focalizza sulla circolare di programmazione, trascurando i punti critici e le vere priorità, per nascondere le proprie responsabilità che sono evidenti.
È sconcertante vedere anche la firma della Federnat nell’unita di crisi quando tutti i gentlemen non possono che essere sodisfatti da quanto previsto nella circolare; Biasuzzi fa politica ippica per gli interessi della Federnat o per interessi diversi?
La domanda sorge spontanea: perché questa 'unità di crisi' viene creata per un problema che non è un problema?
Perché non si impegna invece a sostenere il comparto sui reali e drammatici ostacoli che gli operatori incontrano quotidianamente?
Ad esempio mettiamo in evidenza: il mancato pagamento dei premi; il taglio al montepremi; le provvidenze agli allevatori improvvisamente mancanti; nessun provvedimento post Covid; gli ippodromi fatiscenti; i costi esorbitanti a carico dei proprietari (esportazione temporanea - passaggi di proprietà - pagamento box a Taranto e Siracusa)
Le scriventi associazioni, che rappresentano gran parte della filiera, non condividono in toto la circolare di programmazione proposta dal Mipaaf ma chiedono fermamente e fortemente di andare avanti e affrontare le emergenze vere".
 
 

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