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Ippodromo Palermo, Musumeci: 'Buon senso prevalga su burocrazia'

27 luglio 2021 - 13:56

Il presidente della Sicilia Musumeci e Slc Cgil intervengono sul taglio delle corse e delle sovvenzioni dell'ippodromo di Palermo da parte del Mipaaf.

Scritto da Francesca Mancosu
Ippodromo Palermo, Musumeci: 'Buon senso prevalga su burocrazia'

"Una struttura sportiva come l'ippodromo della Favorita di Palermo non può essere valutata dimenticando che dal 1953 su quell'ovale di sabbia sono state scritte tante bellissime pagine dell'ippica nazionale ed internazionale".

Lo sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci intervenendo sulla vicenda dell'ippodromo La Favorita, che, dopo tre anni e mezzo di chiusura per l’interdittiva che ha colpito la precedente società di gestione, ha riaperto i cancelli questa primavera e ora si vede ridimensionare le giornate di gara e tagliare le previste sovvenzioni per il 2021, in quanto il ministero delle Politiche agricole non lo riconosce come un impianto storico, ma come una struttura di "nuova apertura".

"Confondere le vicende societarie con la storia dell'impianto, tra i più rinomati del Mediterraneo – aggiunge il governatore – escludendo così la struttura dai finanziamenti nazionali, è un grave errore che mortifica gli sforzi fatti sin qui per il suo rilancio. Siamo certi che il buon senso prevarrà sulle aride valutazioni burocratiche e che l'ippodromo della Favorita tornerà ad occupare il posto che all’impianto spetta a pieno titolo nel panorama di questo antico e glorioso sport italiano".
 
Sulla decisione del Mipaaf, accolta con sconcerto dalla Sipet, società vincitrice del bando di gestione della struttura, ha espresso stupore anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha chiesto al Governo di “impegnarsi attivamente nelle forme e modalità possibili per consentire alla città di avere un ippodromo capace di tornare a splendere ed essere un punto di riferimento per gli amanti di questo sport".
 
LA DECISIONE DEL MINISTERO - Il Mipaaf ha ridotto le corse previste per il periodo maggio-dicembre 2021 da 45 a 40 e negato le sovvenzioni annuali. Il motivo? I parametri precedenti (sia pure risalenti a prima del 2018) non vengono presi in considerazione e si attendono i risultati del 2021, sebbene il ministero già ben conosca gli impianti, le strutture, le riprese televisive ed i servizi tutti assicurati per l’allenamento e le corse dei cavalli stanziali e di quelli provenienti dall’esterno, così come i risultati delle corse che avanzano secondo calendario e che hanno oramai raggiunto il 40 percento dell’attività programmabile. Insomma è come se l’ippodromo palermitano fosse stato inaugurato ex novo a maggio 2021. Dopo che la Sipet, vincitrice del bando di gestione trentennale dell'impianto, ha investito oltre due milioni di euro per la sua rifunzionalizzazione e valorizzazione.
 
L'APPELLO DELLA SLC CGIL - Ad esprimere preoccupazione sulla decisione ministeriale è anche Marcello Cardella, segretario generale del sindacato Slc Cgil Palermo. “Chiediamo con forza al ministero delle Politiche agricole di rivedere la scelta che taglia le sovvenzioni del 2021 e ridimensiona le giornate di corsa per l’ippodromo di Palermo.
Considerare l’ippodromo di Palermo come un impianto ‘nuovo’ è un grave errore di valutazione che mette a rischio la continuità della struttura e con essa lo sviluppo occupazionale previsto dal progetto della Sipet – prosegue Cardella – Abbiamo lottato insieme alle maestranze per la rinascita dell’ippodromo di Palermo e abbiamo condiviso il progetto di sviluppo del gestore e del Comune di Palermo per dotare la città di un impianto che, oltre all’aspetto sportivo, può offrire opportunità di svago e di intrattenimento per il tempo libero con la programmazione di grandi eventi, l’apertura del parco avventura e altri servizi di accoglienza come gelateria, pizzeria e ristorante. La sua riapertura nel mese di maggio ha consentito la riassunzione di parte del personale che per le cause a tutti note aveva perso il posto di lavoro e con esso la speranza di futuro”, ricorda Cardella.
La Slc Cgil, a tutela della continuità occupazionale delle attuali maestranze e di un possibile sviluppo che veda l’ippodromo di Palermo come punto di riferimento culturale e non solo sportivo, condivide la presa di posizione della società e del Comune di Palermo e invita il ministero “a rivalutare la sua decisione per il bene della città e dei lavoratori”.
 

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