Nuova ordinanza firmata dal governatore della Sardegna Christian Solinas e nuova delusione per gli operatori del gioco legale, ancora una volta esclusi dalla lista delle attività economiche e commerciali che possono riaprire nell'isola, entrata ufficialmente in "zona bianca" ormai due settimane fa.
A nulla sono valse, per ora, le richieste delle maggiori associazioni del comparto, né le istanze in autotutela, né le critiche politiche.
La situazione non cambia.
BAR E RISTORANTI, E PRESTO PISCINE E PALESTRE - Secondo quanto si legge nel testo del provvedimento firmato ieri, 15 marzo, da oggi sono permesse la ristorazione, con l'apertura degli esercizi fino alle ore 23, e l'attività di bar, pub, circoli privati, caffetterie ed assimilabili, con apertura degli esercizi fino alle ore 21.
Inoltre, "in relazione all’andamento degli indicatori epidemiologici valutati a seguito di tali riaperture, con successive specifiche ordinanze – d’intesa con il tavolo tecnico istituzionale composto dai rappresentanti del ministero della Salute, dell’Istituto superiore della sanità e della Regione Sardegna – potranno essere riaperte, con le necessarie prescrizioni, le seguenti attività: palestre, scuole di danza (senza contatto), piscine; centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica; musei e luoghi della cultura nelle giornate di sabato e domenica".
ORLANDINI (AS.TRO): "SVISTA O SOLINAS ASSICURI RISARCIMENTO DEI DANNI" - Non si fa attendere il commento di Massimiliano Orlandini, vicepresidente dell'associazione As.Tro.
"In questo momento Solinas si è dimenticato dei 6mila lavoratori sardi del gioco legale.
Tenendo chiuse attività che per loro natura e protocolli garantiscono distanziamento e sicurezza a questo punto si è assunto la responsabilità dei destini delle aziende e di questi lavoratori, e se continua a determinarne la chiusura deve stanziare anche appositi risarcimenti danni.
Visto che non ci sono supporti scientifici a tale decisione, auspico che sia stata solo una svista determinata dal momento di forte pressione, e che il governatore rimedi in maniera immediata a questa mancanza, che mette in difficoltà migliaia di famiglie e di imprese.
La chiusura del gioco lecito in Sardegna, inoltre, determinerà un aumento della gestione illegale da parte della criminalità organizzata, come ben riportato dallo studio dell'Eurispes e da molti procuratori della Repubblica.
La Sardegna, come prima 'zona bianca' d'Italia, ha grandi responsabilità sociali nei confronti di tutto il territorio nazionale".
LE ALTRE MISURE - Tornando all'ordinanza di Solinas, il resto delle misure in atto rimangono invariate fino al 6 aprile. "Salvo provvedimenti maggiormente restrittivi adottati dalle Autorità sanitarie locali sul territorio di competenza, è fatto divieto di circolare e/o sostare al di fuori della propria residenza e/o domicilio dalle ore 23.30 di ciascun giorno fino alle ore 5 del successivo (coprifuoco).
È fatto obbligo di usare, sull’intero territorio regionale e per l’intera giornata (H24), protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici ove, per le caratteristiche fisiche, sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità.
È fatto divieto di qualsiasi forma di assembramento, con speciale riferimento allo stazionamento presso gli spazi antistanti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le piazze, le pubbliche vie, i lungomare e i belvedere, nei quali deve comunque mantenersi un distanziamento interpersonale di almeno un metro".
I DATI SUI RICOVERI - Secondo i dati forniti in data 15 marzo 2021 dall’Unità di crisi regionale la situazione del contagio da Covid registra 176 ricoverati ospedalieri in degenze dell’area medica, oltre a 27 ricoveri in terapia intensiva su una attuale disponibilità di 208 posti letto di terapia intensiva (+35 attivabili in 24-48 ore).