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Avvocato Sbordoni: 'Studiare il gioco pubblico prima di normarlo'

26 maggio 2022 - 13:55

All'evento 'Giocobyte: il gioco pubblico nell’evoluzione dal bussolotto alla fibra', Sbordoni (Osservatorio internazionale gioco) auspica metadisciplinarietà per studiare e quindi normare il settore.

Scritto da Cesare Antonini
Avvocato Sbordoni: 'Studiare il gioco pubblico prima di normarlo'

Salerno - “Riprenderei il tema principale che è quello delle giornate di studi. Dal bussolotto alla fibra. È importante capire che in questo momento storico il gioco è un tema e un oggetto di studio nell’ottica della metadisciplinarietà così come Leonardo Da Vinci fece con il sistema della circolazione sanguigna dell’uomo. Quindi l'obiettivo è analizzare un tema correlandolo ad altri campi”.

Lo sottolinea l'avvocato Stefano Sbordoni, membro dell'Osservatorio internazionale sul gioco, nel corso della prima delle due giornate di studi intitolate “Giocobyte: il gioco pubblico nell’evoluzione dal bussolotto alla fibra” in programma il 26 e il 27 maggio a Fisciano (Salerno).

 

“L’interdisciplinarietà è lo studio di uno stesso tema da esperti di diverse competenze, che collaborano insieme. Nella multidisciplinarietà ognuno esamina il tema secondo la propria. Quello che ci interessa è la metadisciplinarietà. Grazie alle discipline che si intersecano si esamina una materia come quella del gioco. Questo permette a tutti di discutere nell’ottica dello sviluppo”, evidenzia Sbordoni.
 
“Il volume di gioco è una linea retta che corre nei secoli ed è correlato alla popolazione e al suo reddito. Non possiamo pensare di soffocare una materia che esiste da sempre ma dobbiamo affrontarla in maniera multidisciplinare e quindi a livello economico, ma tenendo in considerazione anche per quel che riguarda le sue eventuali distorsioni e patologie. Questo approccio si rende necessario per far fronte alla frenetica evoluzione tecnologica. Non possiamo fare a meno di normare, controllare e verificare un fenomeno così veloce. Alcune posizioni sia contro che pro non partono da alcuno studio approfondito e questo a livello personale non lo posso accettare. Questo deve essere l’approccio per affrontare il tema del gioco pubblico. Ma non avviene in tutte le sedi come vorremmo e si dovrebbe”.
 

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