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Lavoratori del gioco in piazza a Roma, la diretta di GiocoNews

29 aprile 2022 - 09:33

Lavoratori del gioco di nuovo in piazza a Roma per chiedere la modifica della legge del Lazio ma anche il riordino nazionale. La diretta di GiocoNews.

Scritto da Cesare Antonini
Lavoratori del gioco in piazza a Roma, la diretta di GiocoNews

Roma - Tanta gente, lavoratrici e lavoratori del gioco ma non solo, a riempire piazza Oderico da Pordenone, a Roma, sotto la sede della Giunta della Regione Lazio, che accoglie la manifestazione “Legalità, lavoro, Lazio. I lavoratori del gioco pubblico in piazza per tre buoni motivi”, oggi, 29 aprile.

Sul palco gli interventi di rappresentanti del settore e della politica, che riportiamo punto per punto, minuto per minuto.

 

Ore 12.40, Perrone (Sapar Lazio) - La manifestazione romana si chiude con l'intervento di Gabriele Perrone, rappresentante dell'associazione Sapar nel Lazio e membro della delegazione che si è confrontata con la Regione Lazio. “Il capo di gabinetto Liodori ha subito assunto un impegno per creare un tavolo di lavoro per risolvere la nostra problematica. La piazza ci sostiene a continuare a chiedere la giusta considerazione per in settore fondamentale per gettito, lavoro e legalità. Il modello con cui lavoriamo ci viene invidiato da tutto il mondo eppure rischiamo di rovinarlo. Ma se non si cambiano le regole attuali si otterranno gli effetti diametralmente opposti di quello che la legge vorrebbe ottenere. La politica deve dare la giusta considerazione e assicurare una concertazione leale e corretta, da sviscerare in una tempistica utile, altrimenti si otterrà la desertificazione dell'offerta legale, la resezione di alcuni prodotti dal paniere del gioco pubblico, l'esacerbazione dell'illegalità e l' aumento esponenziale del gioco patologico. Strumenti come il distanziometro non solo non curano le patologie ma le peggiorano in quanto l'isolamento sociale è alla base di ogni deviazione patologica. Siamo convinti che riusciremo a far capire chi siamo e che la politica deve parlare con chi opera sul territorio per capire. Da subito torniamo a lavorare e siamo convinti che arriveremo ad un ottimo punto di equilibrio”.

 

Ore 12.35, Cardia (Acadi) - “Porto i saluti dell’onorevole Mauro Maria Marino che e vicino alla nostra causa”, esordisce, nel suo intervento, Geronimo Cardia, presidente dell'Associazione concessionari apparecchi da intrattenimento. “E porto i saluti di Paolo Campo, consigliere della Puglia, che ha modificato il distanziometro e nel suo discorso ai consiglieri disse che tornare sui propri passi non crea un problema di gioco d’azzardo ma risolve un danno espulsivo all’economia e al settore dei giochi. Non è giusto cancellare tutto il lavoro del 2000 che sottolineava che l’offerta di gioco era soddisfatta in maniera illegale. Questo costrinse lo Stato a regolare il settore nel miglior modo possibile. Abbiamo 450 perizie che il distanziometro non limita ma vieta tutto e non cura e non previene. La scienza con la S maiuscola dice che il distanziometro non serve a nulla. Sono le politiche attive a curare il Gap e andiamo a vedere quali sono quelle della Regione Lazio: nulla. I consiglieri del Lazio possono scrivere la storia del gioco pubblico e tornare sui propri passi e promuovere quelle politiche che aiutano realmente le persone a non cadere nella patologia”.

Ore 12.30, Cangianelli (Egp - Alleati per la legalità) - Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp - Associazione esercenti gioco pubblico e portavoce di Alleati per la legalità illustra gli esiti dell'incontro avuto da una delegazione dei manifestanti con alcuni rappresentanti della Regione Lazio. “Abbiamo incontrato il capo di gabinetto della Regione e ci hanno indirizzato al provvedimento collegato del consiglio regionale. Sarà votato il 30 di giugno. Non ci hanno dato nessuna assicurazione ma la nostra sensazione è che il tema sia ben compreso dall’istituzione. Abbiamo sottolineato che il nostro lavoro è per un consumo responsabile e cercheremo di migliorare i rapporti coi clienti e verrà offerto intrattenimento responsabile e senza rischi. In ogni occasione porteremo le mostre idee e cercheremo di annullare la fatidica data del 28 agosto (data prevista per l'entrata in vigore del distanziometro, Ndr). L’obiettivo ora è un atto normativo che sposti o cancelli il termine e un miglioramento del testo di legge. Abbiamo anche sottolineato l’importanza della formazione che è fondamentale per tutti, dai gestori ai giocatori e questo tema sembra essere sensibile. C’è fiducia ma c’è ancora tanto da lavorare”.

Ore 12.20, Tidei (Consiglio Lazio) - Stella Teodonio di Alleati per la legalità riporta il messaggio di Marietta Tidei, consigliera di Italia Viva alla Regione Lazio e presidentessa della commissione Sviluppo economico e attività produttive. “Non potevo non portare il saluto a questa piazza e dare il mio supporto alla sacrosanta preoccupazione dei lavoratori. Ho seguito e sostenuto da vicino da sempre le vostre istanze. La Regione Lazio deve sostenere i lavoratori e non può abbandonare i giocatori patologici a se stessi”.

Ore 12.10, Valerio (Agisco) - “La nostra associazione è vicina alla piazza anche perché tutte le sale scommesse sono colpite dalla politica per ideologia e senza senso che ha portato zero risultati. Non ripeto i concetti già esposti e vorrei sottolineare gli effetti sul gettito erariale: chiudendo il Lazio si perderebbe 1 miliardo di euro e questo non fa dire nulla dalla Ragioneria generale e dalla Corte dei conti?,”, si domanda e domanda Valerio di Agisco. “I soldi chi li mette? Se si vuole il proibizionismo si abbia almeno il coraggio di dirlo. E l’alcol? O si è proibizionisti su tutto o si è liberali. Ci scontriamo con la demagogia del populismo: si sono rimangiati tutte le ideologie tranne che quella del gioco. Non finisce comunque qui: li porteremo in giudizio e qualcuno pagherà il conto salato”.

Ore 12, Sbordoni (Utis) - Stefano Sbordoni dell'Utis invece pone una domanda: “Cui prodest? Io credo a nessuno giovi questa legge. Il cittadino italiano che beneficio può avere? Nessuno. Le Regioni sono Stati autonomi forse? Non è accettabile quando la Calabria dà una proroga di due anni e il Lazio no: quindi i cittadini sono diversi da regione a regione? Ci portino i numeri dei benefici di queste leggi e la politica si occupi di cose scomode come questo settore. Questa legge certifica un distacco da un problema che non si riesce ad affrontare ma i governanti devono saper fare il loro lavoro. Nessuno da qui a livello statale si sta occupando di noi”.

Ore 11.58, Amodeo (Roma Capitale) - Tommaso Amodeo, presidente della commissione Urbanistica Roma Capitale (Lista civica Gualtieri), sottolinea: “Molti consiglieri di Roma Capitale come me non comprendono questo irrigidimento nei confronti del settore del gioco pubblico. Un settore economico che promuove il lavoro e va tutelato. Dieci miliardi di euro vengono versati allo Stato e vengono anche difesi i giocatori mentre nello spazio illegale non vi è tutela. Quindi di ragioni possiamo individuare solo questioni di tipo ideologico e che dicono che il gioco è male. Sulle vecchie enciclopedie i concetti sono espressi limpidamente come il proibizionismo sull’alcol in America che nel 1933 fallì miseramente. Al Capone fu a capo di una banda di Chicago che organizzò una vera industria sull’alcol. E alle anime candide che sostengono che questi concetti proibizionistici ricordo questi tragici fatti storici che parlano da soli”.

Ore 11.50, Ciaramella (Pd – Consiglio Campania) - Dalla Regione Campania poi arriva l'intervento di Maria Antonietta Ciaramella, consigliera del Partito democratico fra le principali artefici della normativa campana sul gioco. “Noi abbiamo contrastato un fenomeno che genera dipendenza ma servono politiche attive di formazione e prevenzione e informazione e semmai sanzione per gli operatori che non tengano conto di questi fattori. Il gioco deve essere intrattenimento e non azzardo. In Campania abbiamo dato uno strumento operativo e fattivo e speriamo che gli operatori capiscano il rischio di quello che gestiscono. E i lavoratori del gioco devono avere massima dignità, come gli altri”.

Ore 11.45, Claudio Bianchella (As.tro) - "In piazza oggi c’è tutta la filiera coesa ed è la dimostrazione che se questa legge non viene modificata in 120 giorni il settore verrà cancellato. Le prime slot ad essere rimosse saranno quelle dei bar e dei pubblici esercizi ma non sono delocalizzabili. Le tabaccherie proprio per le regole dei Monopoli sono impossibilitate ad essere delocalizzate", sottolinea Claudio Bianchella, delegato per i territori dell'associazione As.tro. "Questo significa che questa legge e solo espulsiva. Ma dobbiamo essere fiduciosi: una delegazione di Alleati per la legalità sta già parlando con i rappresentanti della Regione Lazio, quanto meno per ottenere una proroga collegata alla fine delle concessioni che sono a loro volta legate al riordino del settore di gioco".

Ore 11.42, Carlo frumenti (Sts) - "Porto il saluto di tutti i tabaccai del Lazio. Corriamo il rischio di salutare la raccolta di gioco. Se scatterà il distanziometro tutto il territorio sarà off limits. Uno tsunami che si abbatterà su tutto il settore, sul lavoro e le aziende e il gioco andrà in mano all’ illegalità", rimarca Carlo Frumenti in rappresentanza del Sindacato totoricevitori sportivi. "Accadrà quello che già si è verificato con le chiusure Covid-19. In questo modo non si tutela affatto il giocatore. E veramente questo che la Regione Lazio vuole? Ci auguriamo che vincano il buon senso e il compromesso. Siamo per il dialogo e per il confronto e con tutto quello che sta accadendo per il mondo è ancora più vero. Sarà un danno sociale pazzesco e accadrebbe proprio mentre il settore sarà regolamentato dal riordino. Perché far saltare la rete di raccolta adesso? Per questo auspichiamo una proroga".

Ore 11.35, Antonia Campanella (Donne in gioco) - “Ci ritroviamo qui dopo un anno e credo che tutti noi dobbiamo riflettere su questo. Ci ritroviamo da due anni con la stessa problematica e tutti i giorni rischiamo di perdere il posto di lavoro. Siamo quelli sporchi, brutti e cattivi ma veniteci a guardare negli occhi per poi rendervi conto di quello che ci state per fare. Una chiusura retroattiva senza nessun indennizzo. E scandaloso tutto questo. Il distanziometro è totalmente inutile ma continuano a mantenerlo in atto mentre noi tuteliamo legalità e socialità”. Sono le parole di Antonia Campanella  portavoce del comitato Donne in gioco, che riunisce in tutta Italia le lavoratrici del settore, ad aprile l'evento di oggi. “Dopo due anni di pandemia tra chiusure e licenziamenti con una guerra in corso siamo ancora qua a lottare. Metteteci la faccia come noi. Valiamo qualcosa? Abbiamo una dignità? Ottomila posti di lavoro a rischio sono donne mentre decantano inclusione e rispetto. Siamo dalla parte della tutela del giocatore e siamo i primi a combattere la ludopatia ma se tutto questo non si ferma manderete tutto fra le braccia all’illegalità".

Le immagini della manifestazione 

 

 

 

 

 

 

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