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Adv gioco, in Uk possibile dietrofront sulla Premier league: nuovo trend in arrivo?

30 giugno 2022 - 11:03

Nel Regno Unito il Governo potrebbe non vietare più la pubblicità del gioco sulle maglie dei calciatori della Premier league: una scelta che riapre il dibattito sul tema in Italia, e in mezza Europa.

Scritto da Fm
Adv gioco, in Uk possibile dietrofront sulla Premier league: nuovo trend in arrivo?

Ha ancora senso eliminare la pubblicità al gioco?

È la domanda che, stando ad alcune indiscrezioni giornalistiche, si sta ponendo il premier del Regno Unito, Boris Johnson, che sarebbe pronto ad annunciare la limitazione del gioco online nel tentativo di arginare l'impatto "catastrofico" della dipendenza sulla vita delle persone ma anche a fare un passo indietro rispetto alla prospettiva, di cui si dibatte ormai da tempo, di vietare le sponsorizzazioni di operatori delle scommesse sulle maglie dei calciatori della Premier league, la massima serie inglese.

Di fronte a questa ipotesi come non pensare alle richieste analoghe fatte dalla Federazione giuoco calcio italiana, con Gabriele Gravina, già in occasione della discussione della legge di Bilancio per il 2022, così come dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, per una sospensione temporanea del divieto di pubblicità introdotto nel nostro Paese dal decreto Dignità?

 

Dopo alcuni timidi tentativi in tal senso fatti anche dalla sottosegretaria Valentina Vezzali nell'ambito del tavolo tecnico istituzionale del mondo dello sport convocato  a marzo, tale eventualità sembra caduta nel dimenticatoio, mentre si continua a parlare della possibilità di destinare una percentuale delle somme derivanti dalla raccolta scommesse al calcio. Sulla falsariga di quanto già accaduto nel pieno della pandemia di Covid-19, quando fu decisa l’introduzione di una tassa per il finanziamento dello sport, con un’aliquota dello 0.5 percento sulla raccolta.
Chi vivrà vedrà, ovviamente, ma intanto è interessante guardare ai trend in atto in Europa, per capire cosa potrebbe succedere da noi fra qualche tempo, nella speranza che diventi presto realtà anche il riordino generale del gioco pubblico.
 
Nel Regno Unito il Governo pubblicherà a breve una revisione della legislazione sul gioco, ormai vecchia di 17 anni: al vaglio ci sono l'introduzione di limiti delle puntate massime comprese tra 2 e 5 sterline per i casinò online, il divieto di scommesse gratuite e pacchetti Vip per coloro che subiscono pesanti perdite e controlli di accessibilità "non intrusivi".
Le aziende dovranno inoltre rimuovere dai giochi online funzionalità che aumentano il livello di rischio per i clienti, come i giochi veloci in cui i clienti possono perdere denaro più velocemente.
Alla Gambling commission, che regola il settore, saranno attribuiti nuovi poteri.
Ma nel testo non dovrebbe esserci alcun diktat per le sponsorizzazioni sulle maglie dei calciatori. Il Governo sembra intenzionato a chiedere ai club della Premier league di rinunciare volontariamente alle loro principali attività di sponsorizzazione della maglia con le società di gioco piuttosto che imporre un divieto assoluto, secondo il quotidiano The Times, considerando che nella massima serie del calcio inglese e nel campionato di secondo livello gli accordi di sponsorizzazione delle magliette nel 2021/22 valevano un totale di 100 milioni di sterline.
Presumibilmente sono stati respinti anche i piani per un prelievo obbligatorio sull'industria del gioco per finanziare la ricerca e il trattamento della dipendenza, basato sul principio "chi inquina paga".
 
Nel resto del continente europeo in Olanda proprio oggi, 30 giugno, entra in vigore il divieto di utilizzare testimonial nelle pubblicità del gioco, introdotto di pari passo con il controllo sugli accessi alle sale gioco da parte dei giocatori iscritti al registro di autoesclusione Cruks.
 
Il dibattito più ampio ed acceso sul tema attualmente sembra esserci in Belgio, con la presentazione di un regio decreto, in stand still trimestrale alla Commissione europea fino al 9 agosto, che vuole limitare le forme di pubblicità consentite nel settore del gioco d'azzardo e delle scommesse e di imporre regole sul contenuto di tale pubblicità, attaccato sia da alcune parti politiche che dagli operatori del settore, ovviamente.
Il tutto mentre gli istituti bancari in vari casi stanno procedendo con “l'oscuramento” dei conti correnti bancari alle società di gioco o agli operatori, anche quindi ponendosi nel solco tracciato dall'Italia.
 
Pure l'Irlanda - uno degli unici due Paesi dell'Unione europea senza normative specifiche e dedicate per il gioco online  - è alle prese con la stesura della propria legge sulla regolamentazione del gioco, e sta valutando l'impatto della pubblicità sul gioco d'azzardo, in particolare sui giovani, ma qui il dialogo con l'industria sembra un po' più fertile. 
 
Tornando in terre più vicine a noi, la Francia, attraverso il regolatore del gioco Anj propone di “de-intensificare" il mercato pubblicitario collegato al gioco al fine di proteggere meglio i soggetti vulnerabili gruppi e minori, mentre in Spagna alla fine di agosto 2021 sono entrati in vigore i divieti previsti da un reale decreto approvato a novembre 2020, in virtù dei quali i messaggi pubblicitari collegati al settore, in primis alle scommesse ma non solo, saranno consentiti solo su web, social network e posta elettronica se esiste un consenso espresso.
I marchi degli operatori non potranno comparire nelle divise sportive né nei nomi di stadi, squadre o competizioni, l'Adv sarà vietato in radio e Tv fuori dalla striscia compresa fra l'una e le cinque del mattino, non si potrà mai usare l'immagine di personaggi famosi e saranno vietati “i bonus di cattura”.
Pochi mesi dopo  il regolatore nazionale – Dgoj - Direzione generale per la regolamentazione del gioco d'azzardo - e l'Associazione per l'autoregolamentazione della comunicazione commerciale (Autocontrol) hanno firmato un nuovo accordo sulla pubblicità, la sponsorizzazione e la promozione delle attività di gioco a livello statale, per aggiornare il quadro della cooperazione esistente tra le due entità dal 2011, rafforzandola.
Infine a febbraio 2022 il Governo della Spagna ha intimato alla Selae, società spagnola di lotterie statali e controparti monopolistiche Renfe (reti ferroviarie) e Correos (le Poste), un taglio drastico ai budget per il marketing sportivo e le sponsorizzazioni, in conformità a un'ordinanza della legge di bilancio del 2022. 
 
Gli elementi da cui trarre spunto, magari analizzando le conseguenze delle norme già in atto, ed agire di conseguenza, non mancano.
 

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