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Workshop Sapar, Freni (Mef): 'Abbiamo il dovere di separare gioco illegale dal legale'

01 dicembre 2022 - 15:56

Il sottosegretario al Mef sottolinea l'importanza della legge delega per 'separare i frutti buoni dal cancro del gioco illegale'.

Scritto da Redazione
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Roma - "Le linee su cui ho lavorato con tutto lo staff del ministero dell'Economia negli ultimi mesi sono quelle di una semplificazione strutturale del settore, di una concentrazione dei punti gioco nel rispetto però del loro numero, nel rispetto assoluto dei gestori, che costituiscono linfa vitale per il tessuto del gioco legale". Queste le parole del sottosegretario al ministero dell'economia, Federico Freni, intervenuto al convegno “Gioco di Stato: il ruolo del gestore e la futura messa in sicurezza del settore”, realizzato oggi, 1 dicembre, a Roma, da Sapar in occasione dei primi 60 anni dell'associazione.

"Sarò felice se il governo di centro-destra di cui faccio parte parte porterà a casa questa riforma", commenta Freni, dicendosi non interessato al fatto che questa riforma "abbia il nome mio o quello di qualcun altro. L'importante è riuscire a dare al settore la riforma che da troppi anni sta aspettando".

E ha ricordato poi quelli che definisce "gli altri due pilastri fondamentali" del suo lavoro nella scorsa legislatura, ossia "il contrasto alla ludopatia e soprattutto il contrasto al gioco illegale. Non dimentichiamo che il gioco illegale è quella mela marcia che avvelena tutto il resto. Perché se il mondo del gioco non ha avuto la considerazione che merita è perché il gioco illegale ha creato una immagine falsa e distorta del mondo del gioco".

"Io e voi sappiamo come chiunque lavori e partecipi al mondo del gioco lavori in modo onesto e per bene, e ne è la dimostrazione il fatto che Sapar compie oggi 60 anni. Quello che purtroppo tutti gli altri non sanno è che l'illegalità e il cancro che rovina questo mondo, e noi credo abbiamo un dovere, noi come il governo, come classe politica, ed è quello di separare i frutti buoni dai brutti non buoni".

"Ecco", chiosa Freni, "la legge delega finalmente riassetta un settore per garantire che i frutti buoni possano crescere attaccati alla pianta e i frutti non buoni non possano più inquinare il raccolto".

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