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Speciale elezioni e gioco: Asti, contro il Gap una rete fra Asl, istituzioni e associazioni

08 giugno 2022 - 09:32

Tappa in Piemonte per il nostro speciale dedicato alle elezioni amministrative: a confrontarsi sono i candidati a ricoprire il ruolo di primo cittadino ad Asti. E c'è chi chiede un ritorno alla legge regionale sul gioco del 2016.

Scritto da Francesca Mancosu
Speciale elezioni e gioco: Asti, contro il Gap una rete fra Asl, istituzioni e associazioni


Prosegue il nostro "giro d'Italia" in alcuni dei territori interessati dalle prossime elezioni amministrative, in programma il 12 giugno in quasi mille comuni italiani.
Un viaggio che ovviamente non può che parlare di gioco -  tema presente anche nei programmi elettorali di diversi candidati, o oggetto della loro attività politica da qualche anno - raccontato in uno speciale pubblicato sull'ultimo numero della rivista Gioco News (consultabile nella sua interezza online a questo link). 

Dopo L'Aquila e Genova oggi approdiamo ad Asti, nel centro del Piemonte, regione sotto i riflettori del comparto del gioco ormai da diverso tempo, per le ben note vicende connesse all'evoluzione della normativa in materia. Decisamente espulsiva per le attività di gioco legale in virtù di quanto introdotto nel 2016 dalla precedente Giunta di centro-sinistra, e quindi modificata lo scorso anno dall'attuale Esecutivo, dopo una lunga maratona in Consiglio.

Una legge che però è stata al centro di varie questioni interpretative, con i dubbi degli esercenti ma anche quelli del ministero dell'Interno, che ha mosso dei “rilievi” in relazione a specifiche previsioni, il cui tenore sembra determinare invasioni della sfera di competenza statale in materia di "ordine pubblico e sicurezza", poi rientrati da un lato con la pubblicazione di alcuni chiarimenti - sancendo l'impossibilità di reinstallare le slot nei bar troppo vicini ai luoghi sensibili - e dall'altro con il ritocco delle norme, lo scorso ottobre in seno alla legge di riordino dell'ordinamento regione e successivamente con un nuovo disegno di legge della Giunta, arrivato in seguito alle numerose richieste di chiarimento pervenute dai Comuni e dagli operatori privati sulla legge regionale 19/2021 approvata qualche mese fa.
Le modifiche apportate sono di natura esclusivamente tecnica e intendono rispondere a richieste interpretative, già oggetto delle Faq pubblicate sul sito istituzionale della Regione, a più riprese, al fine di supportare i Comuni nella corretta applicazione della normativa. Con un focus su formazione sul Gap, verifica età dei giocatori e coinvolgimento delle forze dell'ordine.

Ddl che dovrebbe tornare nel giro di qualche settimana sotto la lente del Consiglio, mentre prosegue la raccolta firme avviata da quaranta realtà del sociale del Piemonte, fra cui l'associazione Libera, per aumentare la distanza tra spazi per il gioco e luoghi sensibili e diminuire gli orari di accensione degli apparecchi da gioco per un massimo di 10 ore nell’arco di 24 ore, fra l'altro.
 
Uno scenario complesso, quindi, su cui si innesta la campagna elettorale dei candidati sindaco di Asti.
In lizza per la riconferma c'è il primo cittadino uscente, Maurizio Rasero (Forza Italia), che in passato ha criticato aspramente la vecchia legge regionale, ritenendola "troppo restrittiva" e dannosa soprattutto per i piccoli esercenti, insidiato da Paolo Crivelli, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, che in occasione di un recente incontro organizzato dal Coordinamento Provinciale di Libera Asti ha reso dichiarazioni di tenore opposto, caldeggiando "un ritorno a legge 216, poiché la ludopatia è un problema grave che colpisce i più deboli. Parte della nostra città, rappresentata dal centro-destra ha proposto un’altra legge, ma spero che anche sindaco uscente, che aveva sostenuto di dover leggere la proposta di legge alternativa prima di esprimersi, ora si trovi d’accordo su questa linea. E' prioritario tutelare le minoranze povere, intrappolate in meccanismi perversi".

Accanto a loro emergono i nomi di due outsider: Chiara Chirio di Italexit e Marco Demaria supportato da Azione, Italia Viva, + Europa e Volt.
Per la prima candidata, "la ludopatia è una patologia che va affrontata seriamente e mai sottovalutata, è necessario quindi a nostro avviso aprire tavoli di confronto tra Asl, istituzioni e associazioni nell' intento di confrontarsi è collaborare per rendere sempre meno dilagante questa problematica sociale.Italexit si dichiara contro le droghe di stato e ritiene che la soluzione risieda nella prevenzione.
In questi ultimi due anni il degrado sociale è tragicamente crollato e le condizioni dei soggetti già affetti da ludopatia sono peggiorati notevolmente.Si associano ad essi problemi depressivi e psicologici oltre che economici.
Riteniamo pertanto fondamentale potenziare la promozione di programmi di sensibilizzazione sulla materia attraverso dibattiti all' interno del sistema scolastico e non solo dando sempre più consapevolezza ai cittadini riguardo tale patologia".
Secondo Demaria per tenere sotto controllo le dipendenze correlate al gioco innanzitutto "occorre una cultura diversa. Poi bisogna potenziare i poteri del comune, massimizzando gli effetti della legge regionale e il distanziometro, più che agire sugli orari di esercizio delle sale".
Il tutto in attesa di "indicazioni nazionali" e senza tralasciare il lavoro in tema di politiche sociali, con "la sensibilizzazione delle giovani generazioni, per renderli capaci di prendere decisioni con responsabilità, per aver risultati a lungo termine.
Comunque, ci vorrebbe una regolamentazione statale che prenda spunto da quanto fatto finora sui territori, per andare avanti, e venga, come molte delle leggi italane, aggiornata in maniera puntuale, ogni 3 o 5 anni, a seconda di come la società sta reagendo alle disposizioni di legge".
 

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