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Comune Guidonia: 'Comma 7 vietati a 350 metri dai luoghi sensibili'

28 settembre 2018 - 09:16

Dopo slot e Vlt, anche i giochi senza vincita in denaro finiscono nel mirino dei distanziometri comunali con il regolamento approvato a Guidonia Montecelio (Rm).

Scritto da Fm
Comune Guidonia: 'Comma 7 vietati a 350 metri dai luoghi sensibili'


Di distanziometri "anti-slot" ormai è piena l'Italia, ma che questa contestata misura potesse valere anche per gli apparecchi senza vincita in denaro, per il puro intrattenimento, a nostra memoria non era mai accaduto.
Fino a ieri, quando il consiglio comunale di Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, ha approvato il regolamento su Awp, Vlt e scommesse che, appunto, disciplina anche sale da biliardo o sale giochi.


IL DOPPIO DISTANZIOMETRO - Nell'articolo 1, fra le disposizioni generali, si legge che le "tipologie dei giochi trattate dal presente Regolamento sonoquelle previste dall'art. 110, comma 6, lettere a) e b), del Tulps; quelle previste dall'art. 110, comma 7, del Tulps", l'amusement, insomma.
All'articolo 6 del regolamento poi ecco il doppio distanziometro: "Nelle more della definizione delle distanze da parte della normativa statale o regionale, i locali delle sale da gioco con installazione di Vlt, delle agenzie per la raccolta di scommesse e degli esercizi che installano giochi con vincita in denaro, devono rispettare una distanza di almeno 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado; luoghi di culto; centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani; strutture residenziali  e semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale; centri anziani" e "all'interno del locale in cui sono installati apparecchi per il gioco d'azzardo con vincita in denaro non potranno essere presenti sportelli bancari, postali o bancomat".
Per poi aggiungere: "è richiesto il requisito della distanza di 350 metri di cui al comma 1 del presente articolo, dai luoghi sensibili nel caso di apertura di sale da biliardo o sale giochi che non installino apparecchi da gioco con vincita in denaro".
Gli apparecchi e congegni da gioco, inoltre, "non possono, in alcun caso, essere installati negli esercizi pubblici qualora gli stessi si trovino all'interno di istituti scolastici di qualsiasi grado, centri di formazione professionale, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, strutture ricettive per categorie protette, attrezzature balneari, giardini, parchi e altri spazi verdi pubblici attrezzati, musei civici, caserme attive, centri di accoglienza per richiedenti asilo, centri per l'impiego.
L'esercizio delle attività di gioco di cui al presente regolamento è comunque vietato: negli immobili di proprietà della Città di Guidonia Montecelio e delle società da essa controllate o partecipate; in immobili vincolati, ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici; nei chioschi su suolo pubblico".
 
 

IL COMMENTO DELL'ASGI - Sull'innovazione introdotta dal Comune di Guidonia Montecelio abbiamo chiesto un commento a Cristina Zanotti, vice presidente di New Asgi - Associazione sale giochi italiane.
"Non essendoci una regolamentazione nazionale in materia, Comuni e Regioni si muovono in modo schizofrenico, non conoscendo davvero di cosa stanno parlando e assimilando sempre le due categorie di gioco. Andrebbe chiarito cosa intendono, ma senza dubbio è una misura che stupisce.
Allora dicano che in Italia non si può giocare, invece di concedere continue proroghe per il bisogno di introiti. Alla fine, il desiderio di avere la 'faccia pulita' si scontra con le necessità di fare cassa.
Che dire? Non resta altro da fare anche per noi operatori del gioco senza vincita in denaro che serrare i ranghi".
 
 

IL POST DEL CONSIGLIERE CARUSO - Soddisfatto invece il consigliere comunale Claudio Caruso, principale promotore del provvedimento. "Anche la città di Guidonia Montecelio ha il suo regolamento per contrastare il gioco d’azzardo patologico.
In questi mesi abbiamo avuto anche alcuni incontri con i colleghi dei Comuni limitrofi proprio per coordinare un unico regolamento che vada così a combattere il problema in maniera uniforme, ma un ringraziamento particolare va alla collega Sara Seccia consigliere M5S di Roma Capitale per la preziosa collaborazione e il contributo nella stesura del regolamento su sale slot e giochi leciti".
 
 
LE ALTRE MISURE - Secondo il regolamento infine, "l'installazione di apparecchi per il gioco d'azzardo è vietata in circoli privati che si configurino come luoghi sensibili ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del presente Regolamento. Nei circoli privati che non si configurino come luoghi sensibili, l'area dedicata al gioco deve essere funzionalmente separata dall'attività di somministrazione. In nessun caso è consentita l'installazione degli apparecchi da gioco ai sensi dell'art. 110, comma 6, del Tulps all'esterno dei locali. Costituisce esercizio non autorizzato dell'attività di sala giochi, punito ai sensi delle vigenti normative: il superamento dei limiti numerici degli apparecchi da gioco autorizzati; la realizzazione, pur nel rispetto formale dei predetti limiti numerici, di sale attrezzate, funzionalmente o strutturalmente aventi accesso separato dall'attività principale e dedicate all'esercizio dell'attività di intrattenimento mediante giochi e congegni". Quanto agli orari di funzionamento degli apparecchi e di apertura delle sale, spetterà al sindaco determinarli "con specifica ordinanza, ai sensi dell'art. 50, comma 7, del D.Lgs. 267/2000" individuando "specifiche fasce orarie di interruzione del gioco con l'obiettivo di preservare e tutelare la salute pubblica".
 
 

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