“Sarebbe buono riuscire a completare subito la lista della squadra per essere attivi quanto prima”, diceva ieri il premier Giuseppe Conte. E questa, in effetti, era l’intenzione: condivisa anche dal segretario del Pd Nicola Zingaretti e dal capo delegazione dem al governo Dario Franceschini, in modo da poter nominare i sottosegretari nel Consiglio dei ministri di oggi, giovedì 12 settembre, per chiudere le trattative – già fin troppo animate – e completare la squadra di governo. Per iniziare a lavorare sui tanti cantieri aperti che riguardano il paese.
PRONTA LA ROSA AL MEF - Come anticipato, nei due schieramenti che compongono la maggioranza sono tante le fibrillazioni in vista delle nomime, soprattutto nel M5S, dove Luigi Di Maio sta cercando di arginare i vari malumori dei parlamentari grillini, che potrebbero far slittare le nomine. Intanto però sembra comporsi la squadra pentastellata per l’Economia: il dicastero di riferimento per il comparto del gioco pubblico. Alla fine
dovrebbero entrare l’ex viceministra Laura Castelli e l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega agli Affari regionali, Stefano Buffagni, il quale potrebbe ricevere la delega alle partecipate. Accanto a loro
il Partito Democratico dovrebbe schierare Luigi Marattin (che
si è già occupato di gioco in precedenza, come parlamentare)
come sottosegretario, con lo “zingarettiano” Antonio Misiani che con tutta probabilità dovrebbe ricevere l'incarico di vice facendo così la spalla al nuovo ministro Roberto Guarnieri.
Non ci sarebbe spazio, quindi, per la riconferma dell'ex sottosegretario Alessio Villarosa, detentore della precedente delega ai giochi: salvo colpi di scena dell'ultima ora: al momento non si escludono sorprese di nessun tipo, tenendo conto dell'agitazione in casa 5 Stelle, che ha visto i grillini chiedere 24 ore in più per la definizione della rosa dei sottosegretari, mentre i dem si sono dichiarati pronti già nella serata di ieri.
Mentre l'altra ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, è in pole per diventare viceministra all’Interno, affiancato dal democratico Emanuele Fiano come sottosegretario: per un altro dicastero importante per il gioco e, in particolare, per le case da gioco, con particolare riferimento a quella di Campione d'Italia alle prese con fallimento e un'ipotesi di riapertura affidata proprio al Viminale. Altro ministero che potrebbe interessarsi di gioco, anche quello di fresca costituzione per Innovazione, dove si parla del 28enne Luca Carabetta come sottosegretario.
OCCHIO AD AFFARI REGIONALI E TELECOM - Attenzione anche per le nomine al ministero per gli Affari regionali che potrebbe svolgere un ruolo determinante in ottica di riordino del comparto giochi, sotto la guida nel ministro Francesco Boccia: ad affiancarlo potrebbero essere il democratico Roberto Morassut (ma è possibile che venga assegnata un delega agli Enti locali e Roma Capitale all’Interno).
Allo sviluppo economico potrebbe entrare, in quota Pd, Antonello Giacomelli: già ex sottosegretario nello stesso ministero nel precedente governo Renzi, poi riconfermato anche in quello Gentiloni, che dovrebbe assumere la stessa delega di allora, alle telecomunicazioni: durante il suo precedente incarico al Mise
si era già occupato anche di gioco, in seguito alla legge di stabilità per il 2016 la quale aveva previsto l'introduzione di limiti per la pubblicità dei giochi, introducendo una fascia protetta in Tv, che
fu proprio il Mise a stabilirne i criteri per mano di Giacomelli. Altra materia che potrebbe tornare in voga, tenendo conto delle restrizioni imposte dal primo governo Conte attraverso il ben noto decreto Dignità e le notevoli complicazioni che ne sono conseguite. Soprattutto perchè
per lo stesso Giacomelli si parla anche di un possibile incarico alla guida di Agcom.
ULTIM'ORA: VERSO IL RINVIO DELLE NOMINE - A quanto si apprende da fonti dell'Esecutivo, si andrebbe verso uno slittamento al prossimo Consiglio dei ministri, non essendo ancora pronta la lista dei partiti. All’ordine del giorno del Cdm in programma alle 15 di oggi non compare infatti la nomina dei sottosegretari.
Anche se il premier ha fatto pressing fino all'ultimo per una accelerazione affinché si chiudesse entro oggi, la lista completa dei 42 sottosegretari del nuovo governo ancora non c'è e restano da sciogliere alcuni nodi. Senza i sottosegretari il lavoro del governo non può davvero iniziare.