skin

Consiglio Piemonte: discussione generale Ddl gioco, tutti gli interventi

29 giugno 2021 - 07:55

Il Consiglio del Piemonte torna a confrontarsi sul Ddl di Giunta sul gioco, lavoratori ancora in presidio davanti a Palazzo Lascaris. Il resoconto della giornata.

Scritto da Fm
Consiglio Piemonte: discussione generale Ddl gioco, tutti gli interventi

Nuova settimana e nuovo appuntamento, al consiglio regionale del Piemonte, con una due giorni di sedute dedicate, per lo più, al disegno di legge presentato dalla Giunta per eliminare la retroattività della normativa sul gioco approvata nel 2016, dal precedente Esecutivo.

La prima seduta, in calendario oggi, 29 giugno, si è aperta con il "niet" dei consiglieri alla richiesta dell'inversione dell'ordine dei lavori presentata da alcuni esponenti della minoranza, per favorire la trattazione degli ordini del giorno su altri temi - dalla Giga factory del Gruppo Stellantis alla morte del sindacalista italiano di origine marocchina Adil Belakhdim - rispetto al Ddl sul gioco.

Il tutto mentre, sotto le finestre del Consiglio, i lavoratori e gli imprenditori del gioco del Piemonte sono tornati in presidio.

Passando agli interventi, si registra, come nelle sedute precedenti, un nuovo affondo di Marco Grimaldi (Luv) contro il Ddl sul gioco, che trae spunto da una recente sentenza della Corte costituzionale sul Riparti Piemonte, legge con cui il governo regionale ha promosso interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da Covid-19, ritenuta aderente ai dettami costituzionali solo per un articolo. "Il testo che volete approvare è illegittimo costituzionalmente, quello che volete fare voi è un colpo di spugna alle relazioni con gli Enti locali e sulle imprese che si sono adeguate alla legge del 2016".
 
La discussione generale vera e propria si è aperta con la relazione dell'assessore alla Legalità Fabrizio Ricca (Lega), primo proponente del disegno di legge. Dopo aver elencato i 20 articoli del testo e le loro finalità, Ricca ribadisce la necessità di “spiegare bene la ratio della proposta”, sottolineando che “l'attività emendativa è uno spunto per poter migliorare il testo, siamo pronti a discutere nel merito tutto quello che può rendere migliore la legge. Abbiamo inserito delle ulteriori restrizioni ma con l'obiettivo di salvaguardare il diritto di impresa e i posti di lavoro. Ognuno ha un punto diverso su questa legge, capisco che la minoranza ne faccia il suo cavallo di battaglia, ma questa Giunta sarà aperta a qualsiasi tipo di miglioramento da apportare a questa legge. Sto leggendo tutti gli emendamenti, sono arrivato a 90mila; alla fine credo che troveremo una sintesi per chiudere questo capitolo e fare in modo che il gioco patologico sia contrastato ma tutelando il lavoro”.
 
Il collega di partito Alberto Preioni evidenzia: “Parliamo di gioco legale, non possono esistere lavoratori di serie B, il lavoro se è legale è legale. Se non ci fosse il gioco legale ogni famiglia piemontese dovrebbe pagare 300 euro in più di tasse per pagare il reddito di cittadinanza. Si è parlato tanto delle fonti, di Cgia Mestre e di Ires Piemonte, che probabilmente necessità di un cambio di rotta, abbiamo le dichiarazioni del procuratore Antimafia, c'è il gioco online, ci sono le bische clandestine, che portano introiti alla criminalità organizzata, all'usura. Se non c'è il gioco legale si aprono spazi per l'illegale. Abbiamo visto una vera e propria violenza alla democrazia: 900mila emendamenti generati da un computer. Non è democrazia sprecare ore ore dei nostri dipendenti, quintali di carta, per emendamenti puramente ostruzionistici: neanche voi li avete letti. Stiamo parlando di eliminare una retroattività abominevole, e di reintrodurre nelle tabaccherie massimo due apparecchi sopra i 50 metri quadri di superficie, nessuno sta dicendo di rimettere macchinette ovunque. Speriamo che possa essere accolto il nostro emendamento sull'eliminazione della retroattività nei bar, di rivedere la lista dei luoghi sensibili (vedi chiese), ed ho intenzione di presentare una proposta di legge sulle dipendenze, come quella della Lombardia. Noi vogliamo e riusciremo a portare a termine l'iter di questo Ddl che parla di legalità, non vogliamo cadere nelle strumentalizzazioni e nelle mistificazioni, crediamo che vada impedito di giocare ai giocatori patologici (l'1 percento) e rivedere una legge che non ha diminuito il numero di malati ma, anzi, massacrato un settore. Come Lega siamo fermamente convinti della bontà di questa legge, che è equilibrata. Il testo non vuole impoverire le persone ma mantenere il gioco, innato nell'uomo, nel campo delle regole”.
 
In risposta Domenico Rossi del Partito democratico esordisce: “Sembra che questo mese di confronti e audizioni per alcuni sia passato inviano. Noi abbiamo ascoltato le voci di tanti che ci hanno spiegato quali sarebbero le conseguenze del Ddl n° 144. Partendo dalla questione del lavoro, portata sul banco della discussione, ma non abbiamo capito come mai l'assessora al Lavoro non ha mai fatto un'informativa in merito, dove sono questi dati che la Regione deve avere, per comprendere lo stato reale dell'occupazione nel gioco legale. Quali sono i numeri reali? O non li avete, o li tenete nascosti. Probabilmente sono molto lontani da quelli che continuate a sbandierare. Interrompiamo la discussione, l'assessora ci dia i dati e poi riprendiamo. Poi c'è il tema della legalità: abbiamo chiesto esplicitamente sia alla Guardia di finanza sia alla Procura di Torino in merito alla correlazione fra l'aumento dell'illegalità e la legge del 2016. Ci hanno detto che sono aumentati i numeri perché sono aumentati i controlli. Bastava un disegno di legge di un articolo, per eliminare solo la retroattività, perché vi siete ostinati? C'è un disegno dietro: cancellare la legge del 2016. Non c'è nessuna uccisione di un settore legale.  In questi giorni, quando voterete, vi chiediamo di usare il vostro senso critico e non l'obbedienza cieca al partito".
 
Per Sergio Chiamparino (Pd): "Con questo Ddl voi date un contributo significato perché l'albero storto dell'umanità diventi ancora più storto, anziché dare una mano a ridurre il danno, e questo vale per tutte le dipendenze. 
Io ho grande rispetto per tutti i lavoratori, tuttavia i dati veri son quelli forniti dall'Ires, sarebbe pericoloso se dovessimo essere noi consiglieri a dire cosa devono dirci, quali devono essere i risultati delle loro ricerche.
Voi date un colpo mortale alla credibilità delle istituzioni, perché premiate chi non si è adeguato alla legge del 2016: è chiaro che questo adesso vi fa comodo, ma allora la Regione potrebbe farlo su qualunque cosa. Voi dite che questa istituzione non è credibile.
Non ho mai amato le battaglie ostruzionistiche, ritengo che una maggioranza risponda all'opinione pubblica oltre che a se stessa. Ci sarà tra non molto una verifica elettorale importante a Torino, il vostro capo Salvini ha detto che vincerete al primo turno, comunque quello sarà un momento importante per capire quale messaggio dare all'opinione pubblica. Torino riparte dal gioco? E' un messaggio degradante dal punto di vista politico ed economico".
 
Sempre dal Pd, Mauro Salizzoni attacca la decisione di cancellare una normativa che invece si è dimostrata efficace, ripercorrendo una serie di precedenti letterari legati al gioco, da Parini a Dostojesvki, a Pirandello, senza dimenticare un classico della cinematografia sui giocatori come "Regalo di Natale".
 
Andrea Cerutti della Lega rimarca che il Ddl im esame invece è una buona proposta, "baluardo contro le mire della criminalità", e che elimina una "legge che non ha prodotto gli effetti sperati".  Per poi proseguire: "Ascoltando la Cgia di Mestre la convinzione che la nostra proposta sia giusta si è rafforzata, noi vogliamo che gioco sia controllato e tassato, che nessun lavoratore sia lasciato indietro. La legge del 2016 non ha risolto nulla ma creato nuovi problemi".
 
Giorgio Bertola (Movimento 4 ottobre) apre il suo intervento con una provocazione. "Gli apparecchi sono una droghe pesanti", afferma, riprendendo quanto detto da uno studioso delle dipendenze. "Il legislatore ha già regolato, con la legge n° 9 del 2016, approvata all'unanimità, la distribuzione di questa droga pesante. E quindi era una legge che coglieva il consenso di tutto il Consiglio.
Anche i soggetti auditi in commissione dicono che tale legge va difesa. In primis l'Ires Piemonte, poi i sindacati, il Consiglio delle autonomie locali che, fra l'altro, ha dato parere favorevole alla mia proposta di legge e non a quella della Giunta.
Io ho ascoltato tutte le audizioni e anche quelle di chi sostiene il Ddl sul gioco. Non si possono prendere in considerazione solo le stime presentate dall'Eurispes e dalla Cgia Mestre. Chi le ha commissionate?". Bertola quindi si scaglia contro l'articolo del Ddl di Giunta che mira a togliere il divieto di accesso dei minori alle ticket redemption, introdotto dalla legge del 2016.
 
Per Francesca Frediani (Gruppo misto), "questo disegno di legge avrà un impatto devastante, e i cittadini piemontese ne pagheranno i danni fra qualche anno. Si è parlato soprattutto di lavoro e praticamente mai di tutela della salute. Questo Ddl non ha il minimo fondamento. Questa è una scelta assolutamente scellerata, della quale spero che un giorno pagherete le conseguenze".
 
Ancora dalle file della Lega, Claudio Leone, interviene in difesa dei lavoratori del settore del gioco. "Ero presente in piazza Castello piena di operatori e imprenditori che difendevano diritto di lavoro e impresa, calpestato dall'entrata in vigore della legge del 2016. Rimango basito quando un consiglio regionale perde sedute e mesi per parlare del nulla: si è parlato di tutto tranne che dei fondamenti di questa legge. Siamo consapevoli della necessità di aiutare chi è malato, di destinare più risorse alla loro cura, ma anche di quella di chi ci chiede di lavorare nella legalità. La demogogia politica deve finire, dobbiamo dare una risposta ai lavoratori che sono qui fuori, e ai quali il nostro Ddl consente di operare. Mi auguro che nel più breve tempo possibile venga ripristinato ciò che c'era prima, i diritti già acquisiti, e ridata la dignità a chi ce l'aveva prima".
 
Monica Canalis del Pd invita la politica a "non arretrare di fronte alle pressioni economiche, soprattutto se i dati sui posti di lavoro sono controversi. Con questa legge violate il diritto di impresa, non lo difendete, andate a ledere la concorrenza, rispetto a quelle attività che si sono adeguate alla legge del 2016". La prima vera emergenza da risolvere per la consigliera è "educare a un divertimento sano, che fa crescere, invece che ad uno che lede l'utilità sociale". Con questa legge, "la maggioranza si espone a una quasi certa impegnativa da parte del Governo nazionale di cui fa parte e divide la propria maggioranza: altro che diritto di lavoro e di impresa, pane et circenses!".
 
Marco Grimaldi (Luv) ripercorre tutte le tappe della proposta di modifica della normativa sul gioco del 2016 toccate in questi anni, sotto la Giunta Cirio, difendo una legge che ha significato "meno povertà, meno slot e meno malati". Grimaldi quindi accusa l'Esecutivo di non aver usato i fondi stanziati dalla legge in vigore per la cura e la prevenzione del Gap. "Un vero e proprio attentato alla salute pubblica, ai malati e ai loro familiari, nonché un favore alla criminalità e all'usura". Inoltre, "La Lega ha mentito ed è pronta a riportare slot in ogni angolo, in ogni bar, come dimostra l'emendamento C1,59 firmato Preioni, pubblicato oggi all'Articolo 18 del loro disegno di legge. Questa è una maggioranza che al suo interno non si racconta nemmeno tutta la verità: oltre al ritorno delle macchinette in ogni tabaccheria, oltre al regalo ai tanti che invece di essere multati verranno premiati e diventeranno monopolisti, il riparti slot sarà esteso a ogni bar, anzi di più: la lettera e) dice che la sanatoria sarà allargata a tutti gli 'spazi per il gioco': gli spazi riservati al gioco lecito all'interno degli esercizi pubblici e commerciali e dei circoli privati”.
Per poi concludere: "Faremo di tutto per non fare tornare il Piemonte ad essere un grande casinò all'aperto. Di tutto".
 
Sean Sacco del Movimento 5 stelle invece illustra gli errori del Ddl. "Sono norme 'a favore' della diffusione del gioco non per il contrasto del gioco patologico. Ci sono stati più controlli, e la maggior parte delle irregolarità sono state riscontrare nel gioco lecito, non in quello illegale. Perchè in questi due anni invece di lavorare per scardinare una legge che ha funzionato non si è lavorato per ricollocare gli operatori del gioco?".
 
Paolo Bongianni di Fratelli d'Italia illustra la posizione del suo partito sul Ddl. "C'è l'ennesimo gap da parte dello Stato che deroga un compito come questo alle singole Regioni mentre servirebbe un distanziometro nazionale uniforme e che ponga finalmente anche un argine al gioco online. Noi di questo Ddl sosterremo l'eliminazione della retroattività: non si può penalizzare chi fa impresa regolarmente, nel rispetto delle leggi vigente. Chi ha fatto degli investimenti non può essere trattato come è stato con l'attuazione delle norme varate nel 2016 e deve poter riavviare la propria attività, secondo limiti che dovranno essere stringenti, per non contribuire alla diffusione del gioco patologico. Sicuramente la Regione non concederà mai contributi e fondi al settore".
 
Domenico Ravetti (Pd) chiede ai colleghi dell'opposizione di "lasciar stare il confronto sui numeri con la maggioranza" e alla maggioranza "di nobilitare la discussione, inserendo nel dibattito le vere ragioni che l'hanno indotta a voler cancellare dal sistema legislativo piemontese la legge n° 9 del 2016. Se lo faceste rendereste comprensibile un dibattito che oggi non lo è, vi manca il coraggio di dire le cose come stanno".
 
Ancora dal Pd, Alberto Avetta interviene contro il Ddl: "E' evidente che nei due anni di applicazione della legge del 2016 c'è stata una forte contrazione del gioco e invece quando saremo quindi a commentare i dati della normativa che state auspicando avremo una magra consolazione, potremo dire che avevamo ampiamente previsto la negativizzazione di quei dati. Vi chiediamo di riflettere su ciò che state facendo, perché gli effetti verranno scaricati sui piemontesi".
 
Secondo Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) ricorda le tante audizioni tenute in commissione, con rappresentanti del sociale e della sanità, ma "le cui risposte sono state ignorate", come accaduto anche con quelle dei centri studi, dei vescovi "che fino a prova contraria non hanno una parte politica". Dopo la pandemia, conclude, "non possiamo esporre i cittadini, le fasce più deboli, a nuove possibilità di sofferenza, povertà, patologie e divisioni".
 
Dopo la sospensione per il pranzo la seduta è ripresa dopo le 14.30.
 
Sarah Disabato (M5S) prende posizione sul tema ricordando i dati emersi durante le audizioni in commissione - e già ricordati dai suoi colleghi nelle scorse ore di discussione - per poi domandare all'Esecutivo: "Come vi ponete nei confronti delle attività che hanno seguito la legge del 2016 e si sono delocalizzate o riconvertite? Che magari hanno investito tante risorse per mettersi in regola? Fossi in loro farei causa alla Regione per la nuova legge, che a questo punto potrebbe essere impugnata.
Quanto agli emendamenti che mirano a ripristinare le slot nei bar, ricordo i tempi quando ne era disponibile una ogni 150 abitanti a Torino, un tempo che potrebbe tornare e danneggiare tante persone, in primis i giovani. È poco serio fare una normativa come questa in un momento delicato come quello che stiamo vivendo".
 
Raffaele Gallo (Pd) aggiunge: "Se mai arriverete al voto di questa norma pensiamo che il Piemonte il giorno dopo sarà peggiore rispetto ad oggi, faremo tutto quanto in nostro potere per bloccare i lavori, portarvi a ritirare la vostra proposta e a non modificare la legge vigente".
 
Da Marco Grimaldi (Luv) arriva una domanda: "Quando sarà possibile sapere cosa intende la Giunta in merito, ad esempio, all'articolo 18, sulla retroattività? Visto che gli assessori, a parte Ricca, non interverranno, vorremmo sapere se a tutte le nostre interlocuzioni ci sarà una risposta".
 
L'assessore Ricca nella replica respinge al mittente la presenza di "manine notturne" nel testo e l'accusa rivolta alla maggioranza di "lavorare con il favore delle tenebre". Per Ricca inoltre "si è persa l'occasione per potersi confrontare in Aula, anche oggi; se questo testo è migliorabile, miglioriamolo insieme.  Ho avuto modo di leggere gli emendamenti di Rossi e gli ho anche detto che due dei suoi mi piacevano molto".
Poi, rivolto ai sindaci del Cal: "i sindaci, che hanno utilizzato il Cal per fare politica, e magari un giorno vorranno prendere il nostro posto, hanno detto 'no' alla nostra richiesta di presentare un parere condizionato sulle nostre richieste", non assumendosi la responsabilità di provare a modificare in meglio il provvedimento.
 
Bertola (M4o) puntualizza che "la discussione generale non è il luogo per porre domande - che vanno fatte, eventualmente, in commissione" e di essere rimasto basito di fronte alle parole dell'assessore Ricca: "Potete offendere cosi i sindaci, anche i vostri?".
 
Per Rossi (Pd) "se ci si sedesse tutti intorno ad un tavolo probabilmente non ci sarebbe un atteggiamento univoco da parte della maggioranza, se per caso ora c'è parliamone".
 
Grimaldi (Luv) quindi si dice pronto a porre fine all'ostruzionismo delle minoranze, se la Giunta, assessore Ricca in primis, accetterà tre emendamenti di merito. “Togliere la sanatoria sulla tabaccherie, eliminare la reintroduzione delle slot nei bar, rispettare il patto fatto con gli imprenditori, visto che la legge del 2016 è stata approvata all'unanimità, oggi scaduti i termini per lo spostamento invece di dargli una multa o fare un condono tombale, li premiate, e fate si che l'offerta continui ad essere concentrata nelle grandi città vicino ai luoghi sensibili”.
 
Dopo questi interventi si è chiusa la discussione generale, è stata convocata la capigruppo ed è stata sciolta la seduta.
 
LAVORI SOSPESI, LA NOTA DELLE OPPOSIZIONI - “L'assessore Ricca, incapace di rispondere alle domande nel merito dell'opposizione, chiede il contingentamento della seduta e una Capigruppo urgente per scappare dal confronto sulle slot machine, non prima di aver rivolto uno scomposto insulto aisindaci piemontesi: per Ricca il loro parere negativo al 'Riparti slot' è fare politica, nella speranza di diventare consiglieri regionali”. Lo dichiarano le opposizioni - con una nota firmata dai capigruppo Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5S), Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre), Marco Grimaldi (Luv), Mario Giaccone (Lista Monviso) e Silvio Magliano (Moderati) - di fronte alla richiesta di sospendere di fatto la seduta di consiglio regionale. “Peccato che” - proseguono i presidenti dei gruppi di opposizione del consiglio regionale - “in questo modo la Giunta rimandi per l'ennesima volta il voto sul progetto di insediamento della Giga Factory Stellantis nel nostro capoluogo e su tutti gli ordini del giorno. Questo rinvio a data da destinarsi dimostra ancora una volta che alla maggioranza non interessa il futuro economico e occupazionale del Piemonte. Invece di impegnarsi per ottenere un risultato tanto importante per Torino e per l’intera Regione, il centrodestra preferisce affrontare in una riunione dei capigruppo le prossime fasi della sua sanatoria sul gioco d'azzardo per arrivare all’abrogazione di una legge giusta, che ha dimostrato di poter arginare un fenomeno che rovina famiglie intere. Noi ci opporremo con tutte le nostre forze”.
Quindi, concludono i capigruppo di opposizione, "vogliamo ricordare al centrodestra che, come riportato dagli organi di informazione, l’Ad di Stellantis Carlos Tavares dovrebbe dare l’annuncio riguardante la localizzazione della nuova gigafactory l’8 luglio prossimo in occasione dell’Electrification day, e che non ci sarà il tempo, quindi, per nessun confronto in Aula, né tanto meno per intervenire promuovendo Torino e il Piemonte. Ma a quando pare alla Lega e ai suoi alleati questo non interessa!”.
 

Articoli correlati