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Restrizioni differenziate tra vaccinati e non, in arrivo decreto sul super green pass

24 novembre 2021 - 08:10

È atteso entro oggi, 24 novembre, il nuovo decreto del Governo per adottare restrizioni differenziate tra vaccinati e non vaccinati. Le posizioni delle Regioni.

Scritto da Fm
Restrizioni differenziate tra vaccinati e non, in arrivo decreto sul super green pass

Un “super green pass” per chi si vaccinato o è guarito dal Covid – con la possibilità di accedere a tutte le attività economiche e sociali, dal ristorante alla palestra – e un semplice “pass”, rilasciato dopo essersi sottoposti ad un tampone antigenico o molecolare, che permetterà solo di di entrare in supermercati e farmacie, prendere treni ed aerei o di poter andare al lavoro.

Sarebbero questi i punti essenziali del decreto al vaglio del Consiglio dei ministri di oggi, 24 novembre, dopo un ultimo confronto con le Regioni, ancora divise sulle “zone” in cui attuare tali misure e sulla data di entrata in vigore: lunedì 29 novembre o il primo fine settimana di dicembre. Giusto in tempo per l'avvio delle prime festività e per essere pienamente operativi per Natale e Capodanno. 

 

Limitazioni che di certo preoccupano gli esercenti, come quelli di gioco, che hanno già visto calare il proprio volume d'affari con l'introduzione del green pass di prassi, che si rendono necessarie per scongiurare nuovi lockdown – che avrebbero ripercussioni ben peggiori sui fatturati – alla luce dell'aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni in Italia, oltre che del trend negativo registrato in molti Paesi europei.
 
Di pari passo, il Governo valuta l’introduzione dell'obbligo vaccinale per le forze dell’ordine e per il personale scolastico, mentre dovrebbe essere facoltativo il  lvaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni.
Potrebbere arrivare l'ok anche alla  riduzione della durata del green pass, dagli attuali 12 mesi a nove, mentre è già decisa la riduzione da 6 a 5 mesi dell’intervallo tra la conclusione del ciclo vaccinale e la terza dose.
 
Spetterà al premier Mario Draghi mediare tutte le posizioni sul tavolo, come sottolineato anche dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ma gli intendimenti delle Regioni sono abbastanza chiari.
 
"C'è condivisione sugli obiettivi: tutelare la salute delle persone e dare certezze agli operatori economici, soprattutto ora che siamo alle porte della stagione invernale", dichiara Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, in un'intervista al Corriere della Sera. 
"Sono molto preoccupato. Serve la responsabilità di tutti. Qui non è un governo o un sindaco che ci tira fuori dai guai. Ognuno deve fare la sua parte, assumendosi tutte le responsabilità. Trovo assurdo che si facciano battaglie contro la vaccinazione".
Fedriga quindi evidenzia: "Mi pare che la nostra proposta di differenziare le misure restrittive in relazione alla vaccinazione sia stata ascoltata con attenzione. Ricordate le zone colorate? Un'ipotesi è quella che i provvedimenti restrittivi non si applichino a chi si è sottoposto alla vaccinazione. A questi sarà garantita la possibilità di continuare a svolgere le attività altrimenti vietate'".
Il super green pass? "La ritengo un'ipotesi plausibile, e chiarisco meglio. Con il tampone sarà consentito solo andare al lavoro. Per svolgere le attività vietate nella specifica zona, bisognerà essere o vaccinati o guariti".
 
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, saluta “con favore la decisione nazionale di anticipare a 5 mesi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale la somministrazione della terza dose, così come la misura annunciata di un super green pass che permetta a vaccinati e guariti dal Covid di continuare le attività sociali ed economiche”.
 
"Se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla”, afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna. “Così alcune regioni – spiega Bonaccini - già ci vanno adesso, le altre regioni come noi rischiano tra qualche settimana la zona gialla se il contagio si diffonde e se aumentano i ricoveri”. Bonaccini rileva che "in terapia intensiva la gran parte dei ricoverati è non vaccinati, nei reparti Covid va sempre calcolato che ogni ricoverato vaccinato va riferito a una platea in Emilia-Romagna che è di 3,6 milioni di persone vaccinate. Quando arriva un non vaccinato va riferito a una platea di 400.000 persone non vaccinate”. Quindi, “il rapporto è di uno a nove: per cui questo fa già capire che se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla”.
 
Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, evidenzia: "Stiamo cercando di chiedere al Governo soprattutto che si evitino le chiusure. Questo è il messaggio che abbiamo ribadito all'Esecutivo. Dobbiamo cercare di evitare che si creino quelle condizioni che possano da un lato limitare le attività e dall'altro essere molto negative dal punto di vista psicologico”.
 
Per quanto riguarda l'applicazione del super green pass "sono sulla posizione di Massimiliano Fedriga", dichiara il presidente della Regione Molise, Donato Toma: “Secondo il mio punto di vista quando si va in zona gialla o arancione le limitazioni, in particolare per le zone arancioni, devono essere riservate ai no vax che rappresentano un problema serio”. Per Toma, dunque, "vaccinarsi è l'unico modo per salvarsi".
 
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, pensa che “sia opportuno il super green pass, e sia opportuno definire gli spazi di circolazione delle persone con l'assoluto titolo di libertà per chi si è vaccinato”. “Noi avevamo in Toscana – sottolinea Giani - anche ad agosto, con il 66 percento di vaccinati, e quindi una situazione simile a quella che c'è ora in Germania, 4.880 contagi la settimana. Oggi che siamo all'82,9 percento della popolazione vaccinata abbiamo una media settimanale di 2.700 contagi, è un fatto proporzionale. Quindi noi vogliamo il green pass sempre più rigoroso, sempre più delimitato ai vaccinati”.
 
Mentre il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, lancia un messaggio ai giovani a "combattere per la propria vita, senza farsi ingannare": “Attenti ad Internet, ai social. Tutto quello che c'è in rete è controllato da 3 o 4 motori di ricerca. I social sono uno strumento di controllo, non di estensione della libertà”.
 
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia,infine sostiene che le zone a colori “hanno dimostrato di funzionare e non avrebbe senso accantonarle. Vanno solo adattate alla situazione attuale", e aggiunge: "Le Regioni chiedono di applicare in maniera differenziata le restrizioni tra vaccinati e non vaccinati”.
 

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