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Ctd, Cassazione ribadisce: 'No raccolta scommesse senza licenza o regolarizzazione'

21 luglio 2016 - 15:49

La Corte di Cassazione ribadisce che possono raccogliere scommesse solo Ctd autorizzati da Stato italiano o aderenti a regolarizzazione.

Scritto da Redazione
Ctd, Cassazione ribadisce: 'No raccolta scommesse senza licenza o regolarizzazione'

 

 

Con due diverse sentenze la Corte di Cassazione torna a ribadire la necessità per i Ctd di essere collegati ad un operatore estero dotato di concessione statale italiana, o che abbia aderito alla procedura di regolarizzazione fiscale per emersione fiscale prevista dalla legge di Stabilità.


Nel primo caso la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso del titolare di un Ctd contro l’ordinanza di sequestro disposta dal Tribunale di Cuneo per la mancanza delle autorizzazioni indispensabili per esercitare la raccolta di scommesse. I giudici evidenziano che “la contestazione della legittimità della
sanatoria disposta dalla legge di Stabilità - al centro del ricorso - è genericamente prospettata; come genericamente prospettata è la circostanza che l’indagato avrebbe già pagato il dovuto e che né lui né il bookmaker straniero sarebbero tenuti perciò a corrispondere la somma di 10 mila euro” prevista dalla legge di Stabilità. Allo stesso modo risultano “generiche e indimostrate le affermazioni difensive secondo cui la società non avrebbe partecipato al bando di gara del 2012 a causa dell’illegittima clausola relativa alla durata delle concessioni”.


Nel secondo, la Cassazione si pronuncia sulla decisione del Tribunale di Siena di annullare il sequestro di un Ctd estero ricordando che hanno il diritto di proseguire l'attività solo i centri che hanno proceduto alla "regolarizzazione fiscale con versamento dei 10 mila euro previsti”. In caso contrario, la raccolta di scommesse è da ritenersi illegittima e sanzionabile penalmente.
 

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