skin

Tar Emilia sospende chiusura sala scommesse: segnale di schiarita

25 giugno 2020 - 08:06

Il Tar Emilia Romagna torna ad occuparsi della chiusura delle sale dagioco in ossequio alla legge regionale, quello di Bologna sospende il procedimento, quello di Parma no: ma qualcosa sta cambiando.

Scritto da Fm
Tar Emilia sospende chiusura sala scommesse: segnale di schiarita

Si apre uno spiraglio di speranza per gli esercizi di gioco dell'Emilia-Romagna che chiedono la sospensione della chiusura o della dislocazione delle attività disposta dai Comuni in attuazione della legge regionale per il contrasto al Gap. Specie tenendo conto del fermo di tre mesi dovuto all'emergenza Covid-19, con tutte le ben note conseguenze in termini economici ed occupazionali.

Una speranza confortata dalla decisione del Tar di Bologna, che con un'ordinanza ha accolto la domanda cautelare presentata da una società contro il Comune di Cattolica e la Regione Emilia Romagna per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del provvedimento dirigenziale dell'ente locale che ha vietato la prosecuzione dell'attività in quanto “sita a meno di 500 metri da luoghi sensibili” e, fra l'altro, delle deliberazioni della giunta regionale relative alle Modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse e alla nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito e di esercizio dei punti di raccolta delle scommesse.  

Per l'effetto, i giudici hanno fissato per la trattazione di merito del ricorso l'udienza pubblica del 21 ottobre 2020
 
Pochi giorni fa lo stesso Tar aveva accolto l'istanza di misure cautelari di una sala giochi e scommesse , sospendendo fino all'udienza del 15 luglio i provvedimenti con cui il Comune ne aveva disposto la chiusura, poiché i giudici avevano ravvisato "una situazione di danno avente le caratteristiche della estrema gravità e urgenza tale da far meritare l'adozione della misura cautelare provvisoria sino alla camera di consiglio utile".
 
 
Tornando alla strettissima attualità, in un altro caso, il Tar Emilia Romagna ha respinto la domanda cautelare avanzata da due sale scommesse di Reggio Emilia per la sospensione dell'ordinanza di chiusura emessa dal Comune, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 15 luglio 2020.
La motivazione? “Non sussistono le ragioni di estrema gravità ed urgenza richieste dall’art. 56 del Cpa. per la concessione della misura cautelare monocratica”. 
 
IL PARERE: "QUALCOSA STA CAMBIANDO" - A sottolineare l'importante, almeno potenziale, di queste decisioni è il legale, esperto di gaming, Gianfraco Fiorentini, che spiega: "Con l'Ordinanza collegiale pubblicata il 24 giugno la I sezione del Tar Emilia, per quanto ci consta per la prima volta nell’ambito dei ricorsi presentati dalle società del settore gaming contro le mappature - distanziometri ad effetto espulsivo adottate dai Comuni in esecuzione delle delibere della Giunta Regionale E.R. n. 831/17 e 68/19, ha ritenuto di poter apprezzare favorevolmente le esigenze cautelari del ricorrente e ha fissato la sollecita discussione nel merito all’udienza pubblica del giorno 21 ottobre 2020". Una decisione che trova un recente precedente del 16 giugno 2020 nel decreto presidenziale di accoglimento dell’istanza cautelare monocratica emesso in altra causa con fissazione dell’udienza collegiale di sospensiva al 15 luglio prossimo.
"La situazione sembra essere in potenziale evoluzione rispetto a quella precedente - aggiunge il legale - e presenta aspetti molto interessanti atteso che i contenziosi amministrativi pendenti contro la Regione Emilia Romagna e contro quasi tutti i  Comuni del territorio riguardano centinaia di sale gioco e sale scommesse che tuttora corrono il concreto pericolo di essere chiuse in esecuzione delle norme regionali e comunali richiamate. Vedremo gli sviluppi".  
 
Tar Bologna: 'Sospesa chiusura centro scommesse, udienza ad ottobre'
Il Tar Emilia Romagna torna ad occuparsi della chiusura delle sale gioco e scommesse in ossequio alla legge regionale, quello di Bologna sospende il procedimento, quello di Parma no.
 

Si apre uno spiraglio di speranza per  gli esercizi di gioco dell'Emilia-Romagna che chiedono la sospensione della chiusura o della dislocazione delle attività disposta dai Comuni in attuazione della legge regionale per il contrasto al Gap. Specie tenendo conto del fermo di tre mesi dovuto all'emergenza Covid-19, con tutte le ben note conseguenze in termini economici ed occupazionali.

Una speranza confortata dalla decisione del Tar di Bologna che con una ordinanza ha accolto la domanda cautelare presentata da una società contro il Comune di Cattolica e la 
Regione Emilia Romagna per l'annullamento,
previa sospensione dell'efficacia,del provvedimento dirigenziale dell'ente locale che ha vietato la prosecuzione dell'attività in quanto “sita a meno di 500 metri da luoghi sensibili” e, fra l'altro, delle deliberazioni della giunta regionale relative alle Modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse e alla nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito e di esercizio dei punti di raccolta delle scommesse.  Per l'effetto, i giudici hanno fissato per la trattazione di merito del ricorso l'udienza pubblica del giorno 21 ottobre 2020. In altri due casi, il Tar Emilia Romagna ha respinto la domanda cautelare avanzata da due sale scommesse di Reggio Emilia per la sospensione dell'ordinanza di chiusura emessa dal Comune, fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 15 luglio 2020. La motivazione? “Non sussistono le ragioni di estrema gravità ed urgenza richieste dall’art. 56 del c.p.a. per la concessione della misura cautelare monocratica”.

Articoli correlati