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Frodi sportive, Presidenza Consiglio presenta progetto 'Antimatch fixing formula'

25 maggio 2016 - 15:20

La Presidenza del Consiglio presenta il progetto 'Antimatch fixing formula' per il contrasto al match fixing e all'illegalità nello sport.

Scritto da Sara Michelucci
Frodi sportive, Presidenza Consiglio presenta progetto 'Antimatch fixing formula'

Roma - 'Antimatch fixing formula'. Si chiama così il progetto coordinato dall'Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio e supportato dalla Direzione generale Affari Interni della Commissione europea, sui temi importanti del contrasto al match fixing, le cosiddette partite truccate, e della illegalità nel mondo dello sport, sempre più oggetto di significative collaborazioni pubblico-private sia in ambito di Olimpiadi, grandi eventi, professionismo, che dello sport di base (grass-root sports). Il progetto è stato presentato nell'ambito del Forum Pubblica amministrazione in programma al Palazzo dei Congressi di Roma mercoledì 25 maggio.

 

Donatella Benetti, coordinatrice dell'Ufficio sport, sottolinea il forte interesse e l'impegno della nostra amministrazione nella lotta alla frode sportiva e dell'illegalità nello sport, puntando a una sinergia tra enti pubblici e privati. "Questo progetto è molto importante per diffondere la cultura dell'integrità sportiva e rappresenta la summa delle buone pratiche messe in campo in questo settore".

 
Paolo Bertaccini Bonoli di Asag dell'Università Cattolica di Milano aggiunge: "La chiave di volta è certamente una più virtuosa collaborazione tra pubblico e privato nella lotta al match fixing. Le principali questioni sul tappeto sono la prevenzione del fenomeno e livello di base territoriale e di vertice, la formazione, l'attuazione della convenzione del Consiglio d'Europa, l'elaborazione di strumenti per il rafforzamento della collaborazione pubblico-privato, l'uso dell'ICT, la sperimentazione attuativa del whistleblowing in aree-pilota, in un contesto progettuale che evidenzia un ruolo rilevante su questi temi dell'Italia e dell'Europa. I progetti finanziati sono 4: due francesi, uno del Consiglio d'Europa e uno italiano. Nella ricerca italiana si punta a capire, condividere, produrre qualche metodo e poi replicarlo. Sono stati coinvolti nel progetto anche i Monopoli di Stato, Sistema gioco Italia, Unioncamere, Interpol Italia".
 
LE AZIONI - Le azioni sono 4: la prima, già partita, è basata sul quadro sinottico integrato i cui primi risultati si avranno a giugno, e si estenderà per i prossimi 18 mesi.  "Si tratta di un luogo di coordinamento per restare legati con le pratiche europee (i 4 progetti verranno presentati a giugno 2017 a Bruxelles) e per rafforzare le buone pratiche italiane, come la sperimentazione nell'area di Palermo di un sistema di segnalazione protetta di casi sospetti. In una ricerca del 2014, l'80 percento dei giocatori di serie B aveva una percezione del rischio di essere coinvolto in dinamiche di match fixing, e questo mi pare un dato interessante nell'ottica di contrasto al problema delle frodi sportive, anche alle luce degli ultimi fatti di cronaca. Su questo fronte è importante anche il coinvolgimento che nei prossimi mesi potremmo avere con il Coni. Il tema del match fixing è vissuto come una aggressione da parte dell'esterno per il mondo dello sport. Una aggressione da parte della criminalità organizzata che però ha una derivata: il mondo dello sport chiede in questo caso aiuto a coloro che possono gestire questo processo. E qui va incluso anche il tema del riciclaggio. C'è una aspettativa a livello europeo sul contributo che l'Italia può fare per combattere il fenomeno", conclude Paolo Bertaccini Bonoli.
 

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