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Amusement: il ‘caso Italia’ delle ticket redemption diventa materia globale

17 gennaio 2019 - 08:54

Alla fiera dell’amusement Eag si sono incontrati i maggiori esponenti del settore ed hanno annunciato un piano d'azione sulla regolamentazione e sostenibilità dell'intrattenimento.

Scritto da Alessio Crisantemi
Amusement: il ‘caso Italia’ delle ticket redemption diventa materia globale

 

Londra – La nuova unione fa la forza dell’industria. È quanto accade a Londra, in occasione dell’Eag & Vae Expo, la fiera internazionale dell’amusement, che all’indomani del convegno organizzato da GiocoNews.it sulla situazione italiana del comparto e sul caso specifico delle ticket redemption, annuncia un piano d’azione comune tra diversi paesi per affrontare la sfida della regolamentazione e della sostenibilità del business del puro intrattenimento.

Il tutto sotto il suggello di Euromat, la federazione europea degli operatori dell’intrattenimento, che in occasione del convegno ha dichiarato il proprio impegno sulla causa attraverso il presidente Jason Frost.
 
Un risultato che ha dato fiducia agli addetti ai lavori del settore italiano, alle prese ormai da mesi con i problemi scaturiti sul territorio dopo il susseguirsi di diverse leggi regionali che hanno vietato l’uso delle ticket redemption, ritenendole forme di gioco d’azzardo rivolte ai minori.
 
“Torniamo a casa dalla fiera di Londra con nuove prospettive che promettono un futuro migliore per il comparto – spiega Mauro Zaccaria, presidente del Consorzio Fee – grazie all’impegno della federazione Euromat nello sposare la causa delle ticket redemption in Italia ritenendola una materia che interessa l’intera industria dell’intrattenimento, di ogni paese”.
 
Del resto, come è emerso chiaramente in occasione del dibattito di Eag, tutto il mondo sembra essere diventato paese, nei confronti del gioco, con le redemption che stanno trovando criticità, in un modo o nell’altro, in diverse nazioni.
 
“Abbiamo accolto con particolare piacere le parole del presidente di Euromat – aggiunge Zaccaria – ma anche quelle dei rappresentanti di altri paesi che hanno dichiarato tutti di vedere la battaglia per le redemption come una sfida per l’intera industria e questo ci fa sentire meno soli. Perché oggi, forse per la prima volta, l’intero comparto che una volta avremmo definito dell’automatico si sta proponendo unito e compatto”.
 
Euromat ha confermato il proprio impegno nei confronti della battaglia condotta dagli operatori italiani che considera una sfida per l’intera industria e per questa ragione il 29 gennaio il presidente Frost scenderà a Roma per aderire formalmente al piano di azione siglato dalle associazioni italiane dell’amusement (Consorzio Fee, Sapar e New Asgi) e dare il via a quella che si può considerare una nuova epoca per l’industria dell’intrattenimento.
 
Per un risultato, seppure parziale, ma comunque storico. Come sottolinea anche Tiziano Tredese, operatore di lunga data e membro del Consorzio Fee: “Siamo molto soddisfatti di quanto è emerso dall’incontro di Londra e adesso possiamo veramente giocarci le nostre carte per far valere le nostre ragioni”, spiega.
Evidenziando quella che considera una vera e propria assurdità, nello scagliarsi contro dei giochi pensati per famiglie e minori: “Dobbiamo assolutamente farci ascoltare e spiegare alla politica l’assurdità di quanto è stato scritto in alcune leggi regionali che continuano a confondere il gioco di puro intrattenimento con l’azzardo, soffermandosi sulla mera questione della vincita di un premio.
 
Dovrebbe essere evidente a tutti, invece, che la differenza fondamentale sta nella meccanica e nella base dei diversi tipi di giochi: in una redemption – spiega Tredese – non c’è alcun algoritmo che calcola percentuali di vincita, tempi di gioco o restituzione ai giocatori ma si ha a che fare con una macchina elettromeccanica basata sull’abilità del giocatore. Certo la fortuna ha un ruolo, ma niente che dipenda da un algoritmo, come invece avviene sui giochi con vincita in denaro. È quindi evidente che chi confonde le due cose non ha idea di cosa sta parlando”.
 
Un tema che è destinato a diventare di attualità nei prossimi mesi, dopo che la federazione Euromat avrà siglato il proprio accordo con le sigle italiane e avviato la propria campagna a difesa dell’amuesement. E, soprattutto, una volta che saranno arrivati i risultati dell’indagine commissionata dal Consorzio Fee e da Sapar Service all’Università di Roma Tre proprio sulle ticket redemption.

 

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