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Stabilità, As.Tro: 'In gioco la credibilità del settore, utime ore per capire'

28 aprile 2015 - 11:30

In gioco non c'è la sola questione del versamento dei 200 milioni bensì la credibilità di un intera filiera. E' questa la riflessione proposta al settore da parte di As.Tro, l'associazione dei gestori che ripercorre i temi dell'incontro di ieri con il Ministero dell'Economia per scuotere gli addetti ai lavori in cerca di una soluzione.

Scritto da Alessio Crisantemi
Stabilità, As.Tro: 'In gioco la credibilità del settore, utime ore per capire'

"Giova evidenziare - scrive in una nota l'organismo - come il Mef abbia subito chiarito che lo strumento della decurtazione dei ricavi non si sarebbe più riproposto negli anni a venire, e che dopo il primo acconto dei 200 milioni, i restanti 300 potevano essere assoggettati a interlocuzione per ravvisare ulteriori percorsi che ne facilitassero la riscossione. In particolare, è stata chiaramente rappresentata la indifferibilità della prima scadenza per due grandi ragioni: la prima, attinente al “licenziamento definitivo” della legge di stabilità, come provvedimento economico del Paese; la seconda, attinente la presentabilità stessa di un decreto attuativo della legge delega che “riordinasse” il gioco lecito con rigetto delle “pulsioni abolizioniste” ben insediate in Parlamento".

 

 

LA TEORIA AS.TRO - In buona sostanza, i 200 milioni servirebbero, secondo As.Tro, per accreditare il gioco lecito di un futuro che molti Parlamentari vorrebbero negargli, ed in secondo luogo per "accreditare definitivamente la difesa di una categoria che, nelle varie evoluzioni delle bozze può ancora passare dalla più netta delle esclusioni alla titolarità di “un” titolo abilitativo (come ribadito dallo stesso Sottosegretario)".

Da qui, il richiamo che l'associazione ha sollevato per "esortare al senso di responsabilità sia i gestori che i concessionari, invocando l’adesione della soluzione di riparto prospettata (sostanzialmente 1/3 Concessionari – 1/3 Gestori – 1/3 Punti vendita)".

Per questo la posta in gioco, secondo As.Tro, è la permanenza del ruolo del gestore nell’assetto normativo in itinere, in vista dell’emanando del decreto legislativo.

In tale contesto, infatti,  “razionalizzazione del mercato, riordino della filiera, evoluzione delle awp, e riforma della fiscalità”, possono ancora atteggiarsi a “profili di salvezza per le aziende di gestione e rispettivi addetti, se il “taglio politico” che dovrà caratterizzarli si farà carico della tutela di dette imprese.

L'ESITO DELLA RIUNIONE - "Il Mef, pertanto, ha chiesto alla categoria se fosse sufficientemente matura e responsabile per comprendere “la posta in gioco”, mettendo sul piatto della “bilancia” anche la disponibilità a venire incontro a quelle aziende più esposte alla sofferenza finanziaria cagionata dalla legge di stabilità, rendendo eventualmente flessibile la “seconda scadenza”.
L’esito dell’incontro di ieri ha rischiato di minare la credibilità della categoria del gestore, ai fini della istituzionale percezione di affidabilità delle imprese rispetto ad appuntamenti fondamentali per il Governo".


"Se così sarà, il Gioco Lecito potrà presentarsi come circuito affidabile e credibile e quindi tutelabile anche da quel Parlamento che molto volentieri lo lascerebbe in balia delle ordinanze sindacali e il gestore potrà contare sull’avanzamento (e non l’arretramento) delle posizioni di tutela della propria professione nell’ambito del futuro “riordino” del gioco lecito".
Da qui l’appello al senso di responsabilità di cui As.Tro si è fatta promotrice, ma soprattutto lo circostanzia in termini di azione e conseguenze.

 

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