Orari Vlt: AdM chiarisce ma non del tutto, pesa la Questione Territoriale
All'indomani della pubblicazione dell'atteso decreto sulla disciplina degli orari di funzionamento delle Vlt, rimangono aperti problemi che solo un giudice potrà chiarire.
Scritto da Alessio Crisantemi
Il Decreto è arrivato, ma il problema non è ancora risolto. O, almeno, non del tutto. È quanto emerge in seguito alla pubblicazione dell'atteso decreto dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli relativo alle modalità tecniche di abilitazione e di accesso dell'applicativo “Smart”, realizzato insieme con Sogei per fotografare i flussi di gioco legale nei territori dei singoli comuni attraverso il monitoraggio degli orari di funzionamento delle Vlt.
COSA DICE LA NORMA - Il provvedimento, come noto, segue quello emanato lo scorso 22 febbraio che è oggetto di una serie di ricorsi al Tar la cui discussione è stata rinviata al 4 dicembre, in attesa proprio di quest'ultimo decreto, il quale avrebbe potuto modificare l'oggetto del contendere ed evitare il presunto danno lamentato preventivamente dai concessionari di rete in Tribunale.
Ma così non è stato. O comunque, solo in parte. Da una prima analisi del decreto da parte dei difensori delle società di gioco – secondo quanto apprende GiocoNews.it da fonti legali – il provvedimento indirettamente sembra recepire due punti dei ricorsi degli operatori: quello delle manutenzioni e quello delle giocate “a cavallo” dell’orario di chiusura.
Rimangono però dei punti aperti (come del resto non poteva essere altrimenti) che rappresentano le vere criticità per gli addetti ai lavori: come la mancata partecipazione del gestore/esercente al procedimento sanzionatorio dei Comuni.
I NODI DA SCIOGLIERE - Si tratta di un decreto che l'Agenzia delle dogane e dei monopoli era chiamata a emanare alla luce della norma. Nonostante, come sembra del tutto evidente, il permanere del vero problema di fondo che renderebbe impossibile ogni azione normativa di questo tipo: ovvero, il rapporto Stato-Enti locali, mai chiarito dal legislatore, in generale ma soprattutto nell'ambito della regolamentazione del gioco pubblico. Un problema ormai noto come la Questione Territoriale. Non a caso, nell’ultimo mese ci sono state due sentenze del Tribunale amministrativo del Lazio sui regolamenti comunali di Anzio e Tivoli in materia di gioco. Due pronunce che, dal punto di vista del comparto, potrebbero ritenersi incoraggianti poiché riaffermano la supremazia statale e la mancata attuazione dell'accordo siglato in sede di Conferenza Stato-Regioni a settembre del 2017. Ma fino quando sul punto non si esprimerà il Consiglio di Stato – la cui pronuncia è attesa entro l’estate relativamente all'ordinanza del Comune di Roma - rimane un punto non risolto e una fonte costante di problemi, anomali e criticità. E di contenziosi, anche.