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Tassa sui 500 milioni: AdM esorta i concessionari alla riscossione

09 agosto 2019 - 09:45

La partita ai 500 milioni imposti agli operatori delle slot con la Legge di Stabilità del 2015 deve essere chiusa al più presto: ultimatum di AdM ai concessionari.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Tassa sui 500 milioni: AdM esorta i concessionari alla riscossione

Dopo l'ennesimo verdetto da parte del Tribunale Amministrativo del Lazio sulla legittimità della cosiddetta “tassa sui 500 milioni” imposta al settore degli apparecchi da intrattenimento dalla Legge di Stabilità per il 2015, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha inviato un nuovo e ulteriore sollecito alle società concessionarie che gestiscono le reti di apparecchi, invitandoli al completamento della raccolta delle somme dovute, prima della fine dell'estate.

Da qui l'azione ulteriore dei concessionari (o, almeno, da quelli non ancora in linea con il pagamento) i quali a loro volta hanno sollecitato i gestori collegati alla loro rete a versare il contributo da loro dovuto ai sensi della stessa norma, in riferimento a quelle aziende che avevano deciso di non versare la quota decidendo di ricorrere alla vie legali, ritenendo tale “prelievo forzoso” illegittimo. Invece, così non è secondo il tribunale amministrativo e per tale ragione il debito è da saldare. 

Come noto, la legge di Stabilità 2015 prevedeva l'imposizione di un onere aggiuntivo di 500 milioni a carico “della filiera”, in modo del tutto generale, con i concessionari di rete che rappresentano però il sostituto di imposta e, quindi, il referente dell'amministrazione incaricato di versare le spettanze allo Stato. Versamento che, giurisprudenza ha chiarito nel tempo, sarebbe avvenuto in seguito a una "ripartizione delle somme al netto delle vincite, rinegoziando i relativi aggi e compensi". Chiamando in causa pertanto anche gestori ed esercenti.
Sulla legittimità della disposizione si era già espressa peraltro anche la Corte Costituzione con una sentenza del 2018, prima del Tar del Lazio e del Tribunale Civile di Roma, in varie istanze. In tutti i casi però la norma è stata ritenuta legittima e ora gli operatori devono versare le cifre richieste, a cui si aggiungono anche i dovuti interessi. 
 
COSA DICE LA CIRCOLARE - Con la circolare di questi giorni, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha quindi invitato i concessionari a "fornire un aggiornamento alla data odierna delle segnalazioni dei soggetti contrattualizzati che non hanno effettuato, in tutto o in parte, il versamento della quota di pertinenza delle somme dovute", anche al fine di "aggiornare l'Autorità Giudiziaria e la Corte dei Contri in merito all'evoluzione della vicenda". Ferma restrando la riserva di "ogni azione a tutela degli interessi erariali anche in riferimento all'eventuale inerzia dei concessionari rispetto al recupero delle somme".
 
I DUBBI DEI GESTORI - La questione tuttavia non sembra ancora risolta in maniera definitiva, anche alla luce del contenzioso ancora in corso in ambito civile, con diversi gestori che contestano nonpiù la legittimità della legge bensì le modalità di ripartizione delle somme dovute che sono state quantificate sulla base di accordi rientranti in un ambito di tipo privatistico.
 

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