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New slot e la lotta all'illegalità: “Non servono nuove macchine se non cambia il sistema di sanzioni e controllo”

24 maggio 2012 - 08:20

Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo, lo sfogo di un addetto ai lavori. Un gestore di apparecchi da intrattenimento che vuole esprimere il suo personale disappunto nei confronti di un sistema, quello del gioco pubblico, che non tutela le imprese che hanno scelto da tempo di operare nella legalità. Per via di un regime sanzionatorio ritenuto 'debole' e di una mancanza di certezze per gli operatori sani. E con uno sguardo al presente e all'immediato futuro del settore, caratterizzato dall'imminente cambio macchine che i gestori di troveranno ad affrontare a partire dal 2013. “Il mio disappunto – scrive il gestore, che chiede di rimanere anonimo - non riguarda il perverso meccanismo che si sta muovendo per farci cambiare per la quarta volta il parco macchine ma sono stanco di leggere articoli di cronaca dove si legge che vengono comminate sanzioni a esercenti e gestori colti in flagranza di reato con apparecchi illegali o veri e propri 'videopoker' di poche migliaia di euro.

Scritto da Redazione GiocoNews


"La mia personale reazione è di fastidio, e mi spiego meglio. In un caso di questi giorni, per esempio, succede che la Guardia di Finanza rileva un'attività illecita tramite apparecchi da intrattenimento irregolari comminando una 'multina' di appena 7mila euro. Ma siamo fuori di testa? A parte il fatto che mi piacerebbe che venisse pubblicato nome e cognome dell'esercente oltre al nome di quell'attività. Non dimentichiamoci che il più delle volte questi apparecchi entrano nei locali in complotto con l’esercente il quale convinto di esser più furbo degli altri se la caverà con poco niente; e finché non ci sarà una pesante sospensione della licenza per esempio ai danni dello stesso, non riusciremo nemmeno con le nuove Awp a vincere l’illegalità.
Il messaggio che deve arrivare agli esercenti è quello che, come per esempio avviene nei Tabacchi, essendo iscritto in un apposito elenco dei raccoglitori, nel caso di violazioni di questo genere, dovrebbe essere cancellato innanzitutto dall’autorizzazione a detenere gli apparecchi per almeno tre anni e un reale conto del Preu evaso che sarà ripartito tra esercente e gestore in egual misura.
Capita spessissime volte, parlando con i baristi, di capire che questi non hanno alcun idea del rischio che corrono ad introdurre aziende che facilmente promettono percentuali e soldi cash per entrare. Anche se già questo dovrebbe destare sospetto, ma in realtà l’esercente si sente fuori da ogni responsabilità nel caso di controlli sulle awp. Purtroppo e troppo spesso imperversa un tipo di esercente che non è più teso alla mansione di somministrazione alimenti e bevande oltre che a mantenere inalterata i livelli alti che questa figura aveva nel passato, il più delle volte sono concentrati esclusivamente al guadagno delle slot ed è per questo che in caso di sequestri l’esercente dovrebbe pagare con la sua stessa autorizzazione oltre chiaramente ad un danno d’immagine che soprattutto in piccole realtà cittadine, sarebbe un enorme danno economico.
Oltre a questo però, l'attenzione maggiore è rivolta, come detto, agli importi che dovranno essere pagati per avere rubato il Preu: nel caso che ho letto di recente, 7mila euro. Ma vogliamo scherzare?
Quando in un esercizio pubblico vengono installati questi apparecchi illegali e si pagano 7mila euro, è come quando il fisco ti scova ad evadere l’iva e il più delle volte un decimo viene realmente pagato, ma vi pare giusto? Facendo un calcolo su 100.000 euro di  'in', tenendo contro del Preu e del canone Aams al, pari al 12,6% del giocato più lo 0,8 senza contare la rete, il Preu evaso ad apparecchio sarebbe di circa 13.400 euro: e come si può applicare una sanzione di appena 7 mila euro? Il conto non torna, non torna nemmeno perché nessuno dica nulla.
Concludo dicendo che, se anche ci faranno sostituire le Awp con queste sanzioni da ridere, con esercenti che non pagano con le loro autorizzazioni, non servirà nulla o solo a gonfiare le tasche dei costruttori e a danno dei gestori, che per già 4 volte sono stati costretti a subire una violenza simile con la promessa da parte di chi ci rappresenta essere necessario, ma quante volte ancora dovrà essere necessario?”

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