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Caso Black Slot, avv. Bordoni: "La mia richiesta di incidente probatorio avrebbe evitato un processo di oltre 4 anni"

14 dicembre 2012 - 08:21

Tutto questo si poteva evitare, secondo l’avvocato Gabriele Bordoni, difensore dell’ente di certificazione Cermet e dei suoi quattro rappresentanti, coinvolti nel caso Black Slot.

Scritto da Alessio Crisantemi

“La sentenza di Venezia è stata la logica conclusione di un processo che poteva essere evitato solo se nell’estate del 2008 il pm avesse inteso seguire il mio invito ad effettuare un incidente probatorio peritale sulle famose schede”. È quanto afferma l’avvocato Gabriele Bordoni, difensore dell’ente di certificazione Cermet e dei suoi quattro rappresentanti, coinvolti nel caso Black Slot. “Abbiamo impiegato da allora altri quattro anni e mezzo, ma alla fine tutto quello che avevamo segnalato sin dai riesami del 2007 è stato riconosciuto come fondato, anche se ciò non lenisce sino in fondo le ferite di chi per troppo tempo ha portato il fardello di accuse infamanti.

Quattro professionisti ed un ente che vivono di credibilità ed affidabilità, indubbiati di essere falsificatori della realtà tecnica, non potevano immaginare niente di più intollerabile, sapendo che erano tutte accuse infondate.

Ma adesso è finita e ne sono comunque lieto ed il mio pensiero grato va ai Consulenti Maltoni e Maniezzo oltre che all’ing. Bartolini, per il supporto scientifico che hanno recato e che ha contribuito grandemente a sbaragliare le tesi avversarie; va anche a tutti quelli - fra i quali la vostra redazione - che hanno sempre guardato a Venezia con equilibrio e ponderazione, senza colpevolizzare anzitempo chi oggi può urlare a tutti e con fierezza che è stato assolto perché era innocente”, conclude.

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