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New slot 3: Chionna (Acmi), “A breve le nostre proposte su performance, attendiamo tempi di sostituzione”

08 marzo 2013 - 09:38

Continuano i lavori all'interno del settore degli apparecchi da intrattenimento relativi alla nuova generazione di slot da introdurre sul mercato. E a lavorare, in particolare, sono i produttori. Come sottolinea il leader di Acmi, Riccardo Chionna, in un'intervista rilasciata a GiocoNews.it, nella quale mette al primo passo la concertazione tra categorie senza la quale, dice, non si può realizzare una 'vera' riforma del settore. E conferma la propria disponibilità per un secondo eventuale mandato alla guida dell'associazione, in vista delle elezioni di fine mese.

Scritto da Ac

All'indomani della ricezione delle linee guida inoltrare dai Monopoli di Stato, qual è la vostra impressione generale riguardo all'impostazione delle nuove macchine?
“Ci siamo immediatamente attivati attraverso i tavoli tecnici associativi per analizzare quanto ricevuto e dare al documento una lettura tecnica, al momento possiamo confermare che la struttura generale delle soluzioni adottate non e’ variata e sono stati apportati dei correttivi, alcuni dei quali suggeriti da Acmi, per semplificare le operazioni di manutenzione quali l’apertura e chiusura attraverso la serratura elettrica”.

Crede che il ricambio possa essere sostenibile per la filiera, tenendo conto dei costi aggiunti per concessionari, gestori ma anche per i produttori?
“L’argomento è delicatissimo, per questo motivo sosteniamo da sempre che per affrontarlo, sia necessario il coinvolgimento di tutti gli attori in campo. Far coincidere  la necessità di maggior sicurezza, e quindi un intervento importante sugli apparecchi, con l’ attuale difficoltà di mercato, rappresentata fondamentalmente da una scarsa disponibilità economica da parte degli operatori non sarà cosa facile.  Le maggiori imprese italiane di produzione, iscritte alla nostra associazione, hanno da tempo   avviato una ricerca di mercato finalizzata proprio a ridurre al minimo i costi dell’intervento ai quali andrà  aggiunta un’attenta programmazione dei tempi del cambio che, ci auspichiamo,  dovranno essere compatibili con quelli attuali che prevedono un  aggiornamento del parco, da parte dei gestori,  pari al 20 percento annuo. Chiaramente, come da tempo sosteniamo, si dovrebbe incentivare il cambio con maggiori performance che rendano il gioco Awp maggiormente fruibile dal giocatore mantenendo la sua connotazione di intrattenimento. Come  più volte ribadito, non si tratta di pensare solo a soluzioni 'aggressive' su puntata e vincita, ma a interventi che  permettano al giocatore di gradire maggiormente la modalità di gioco delle new slot. A breve presenteremo ad Aams una serie di soluzioni, hardware e software, che puntano proprio  a questi obiettivi. Di assoluta importanza sarebbe anche una revisione della fiscalità, di cui si parla da molto e sulla quale i colleghi delle altre associazioni hanno avanzato proposte.
Al momento sono in corso diversi tavoli di confronto tra le associazioni per affrontare questi temi e credo che l’apporto derivante dalla  competenza di ogni singolo comparto consentirà di redigere una proposta ben equilibrata e condivisibile”.

Voi avete parlato, di recente, di un possibile cambiamento del settore dal punto di vista industriale e, quindi, nella sua strutturazione. Perché?
“Questo Decreto ha da subito fatto capire la volontà del legislatore di cambiare la modalità di produzione, distribuzione e gestione del prodotto Awp e nel contempo, la volontà di  determinare con estrema chiarezza le responsabilità di ogni attore della filiera. Appare quindi evidente la necessità, per la parte produttiva, di aggiornare l’attuale modello industriale in funzione della trasformazione in atto. Le nuove macchine richiederanno una qualità di assemblaggio e di scelta della componentistica molto superiore all’attuale, sarà fondamentale garantire all’operatore una minor necessità di manutenzione e quindi tutto il modello industriale dovrà  subire un cambiamento rispetto all’attuale. Acmi sta lavorando da tempo ad una possibile certificazione di qualità della filiera, che preveda la valutazione preventiva dei prodotti da immettere sul  mercato, certificandone la qualità secondo i canoni richiesti”.

Secondo Acmi, saranno effettivamente introdotte dal prossimo autunno le prime macchine di nuova generazione oppure ritenete necessario più tempo per la nuova produzione?
“Aver iniziato questa fase di concertazione, relativamente alle linee guida di produzione, è certamente un segnale che lascia intendere la volontà di rispettare  i tempi previsti per  l’avvento della nuova generazione di Awp  Gran parte del lavoro di aggiornamento delle parti hardware, periferiche,  serrature elettriche,  lettori di card, è stato sviluppato dai produttori secondo standard definiti e quindi, risultano essere pronti per essere integrati con rapidità. Al momento manca un importante fase relativa ai software delle schede ed ai protocolli di dialogo, sono certo però, che la capacità e flessibilità delle nostre imprese garantirà un intervento risolutivo in tempi strettissimi e comunque, entro il termine stabilito dai Monopoli di Stato.
Non scordiamo poi che una parte fondamentale dell’aggiornamento spetterà alle concessionarie di rete che nei tempi richiesti, dovranno modificare le loro infrastrutture  per gestire al meglio il nuovo sistema. Gli enti di certificazione, dovranno predisporre quanto necessario alla corretta verifica delle nuove macchine e provvedere alla gestione del processo di bollinatura, ancora in via di definizione. I passi da fare sono tanti e coinvolgono tantissimi attori, se l’Amministrazione vorrà rispettare i tempi indicati, sarà necessario predisporre  un gioco di squadra e verificare costantemente lo stato di avanzamento dei lavori,  per ogni singola competenza”.

Quali punti rimangono aperti, secondo Lei, riguardo al passaggio generazionale delle new slot?
“Oltre alla definizione tecnica di quanto sopra, resta da definire il nodo delle tempistiche e delle procedure  di immissione e dismissione. Da tempo la nostra associazione evidenzia la necessità di prevedere un cambio graduale e costante spalmato in almeno 4 anni. A nostro avviso, la soluzione ideale per una sana  programmazione del lavoro, sia per la parte produttiva che per i gestori,   dovrebbe prevedere un cambio con una percentuale fissa annuale. Sapere con anticipo che nel corso dell’anno è previsto un cambio del 20 percento del parco apparecchi, consentirebbe agli operatori tutti una preventiva  e preziosissima pianificazione del lavoro garantendo ai gestori il tempo per verificare i titoli meno performanti da sostituire”.

Infine: pensa di ricandidarsi alla presidenza di Acmi?
“Nel mese di Marzo terminerà il triennio di lavoro dell’attuale Presidenza e del Consiglio Direttivo e procederemo a nuove elezioni. L’Assemblea di fine Marzo sarà un momento importante di confronto per valutare il lavoro svolto e per pianificare le attività future. Il comparto Awp rappresenta ancora oggi il 50 percento del volume del giocato in Italia ed ha certamente ancora molto da esprimere negli anni a venire. L’attenzione dimostrata dall’Amministrazione e l’importante trasformazione in corso, dimostrano l’attenzione posta sugli apparecchi da intrattenimento e il ruolo fondamentale che gli stessi avranno negli anni a venire. Allo stesso modo, le recenti operazioni di Polizia, sono un preciso segnale della volontà di fare un netto distinguo fra gioco legale e gioco illegale, fra operatori onesti e operatori fuori legge, un segnale fondamentale per le imprese italiane del gioco che tanto hanno investito e tanto altro sono chiamati ad investire nel settore. La concertazione con le altre associazioni, allo scopo di trovare assieme delle soluzioni utili a tutta la filiera, e l’esperienza federativa, che tanto sta raccogliendo in termini di comunicazione, rappresentano la ferma volontà di tutti gli operatori a voler andare avanti nonostante i continui e aspri attacchi. La richiesta di attenzione, più volte sollecitata da Acmi,  nei confronti di un  fondamentale comparto dell’Intrattenimento, quello delle Comma 7, è stata  finalmente accolta con l’istituzione di un Tavolo Tecnico che metterà a confronto i Monopoli di Stato e le principali associazioni di categoria allo scopo di redigere, in  tempi strettissimi, un testo normativo aggiornato che consenta un rilancio del prodotto a livello nazionale. Tutto ciò mi fa ben sperare e mi stimola a credere sempre più in questo comparto e nelle sue potenzialità quindi, se il lavoro da me svolto nel corso degli ultimi tre anni sarà  giudicato adeguato e se il nuovo Consiglio Direttivo dovesse chiedere la mia disponibilità, sarei pronto a mettermi nuovamente a disposizione della nostra associazione”. 

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